Lettera dal passato

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Io, io... Mi sento uno schifo, non avrei mai pensato di riuscire a farlo; odiavo questo comportamento in tutti coloro che lo applicavano, lo criticavo e adesso? Adesso è come se quella sia stata la mia via di fuga e pensare che tu l'avevi capito, ma nonostante tutto hai continuato... Una parte di me è morta, soprattutto quando ho ritrovato e letto questa lettera, la tua lettera. Sono stati lunghi questi anni, questi maledettissimi anni. Ricordo ancora tutte quelle parole che adesso pesano quanto un macigno di mille libre:

"Eppure non credo di essere mai stata felice come nel momento nel quale i nostri sguardi si sono incrociati, è stato come un bacio, un bacio che va ben oltre due labbra che si toccano, il bacio che si scatena dritto dal cuore, che tocca l'anima, che ci fa amare... Non penso che per te sia stato lo stesso perché forse sei troppo materialista o ignorante nella materia chiamata amore... Per me è stato così, schifosamente bellissimo, è stato un attimo, e si ripete tutte le volte che ti guardo... E adesso mentre stiamo per compiere l'atto tanto immaginato e tanto atteso, mi accorgo che lo è anche per te, ma non sarà mai la stessa cosa."

Le mie lacrime continuano a scrivere il resto della storia, e la tua lettera oramai bagnata da queste lacrime, adesso si tinge di rosso, perché possa essere io e io soltanto a leggerla per l'ultima volta. Perché possa addormentarmi con le tue parole unite al mio dolore: una sorta di te e di me insieme in un unico atto... Per un'ultima volta.

                                             Nicolò Galasso

Sensazioni dimenticateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora