Soleggiata Los Angeles.
Soleggiata California. Lo stato dall'eterna estate.
"Alana!" mia madre bussò ripetutamente sulla porta di camera mia.
Mi alzai dal letto lamentandomi e guardai l'orologio attaccato alla parete azzurra, erano le sette del mattino.
"Cosa?"
Sentii il suo sospiro " Perfavore tesoro, puoi andare a prendermi un caffe nella caffetteria qua vicino, così io intanto mi preparo per il lavoro?" mi chiese mentre cercava la sua roba in giro per l'appartamento.
Alzaigli occhi al soffitto prima di risponderle.
"certo mamma" dissi guardando la spiaggia di Malibù fuori dalla finestra, poi corsi in bagno, mi lavai velocemente e indossai le prime cose che trovai dentro l'armadio: un paio di skinny neri strappati sulle ginocchia, una maglietta bianca e un paio di vans nere.
Presi le chiavi ed uscii fuori. Ormai da quando mi ero procurata un'auto mia madre mi assegnava una valanga di cose da fare al posto suo e dovevo ammettere che questa storia mi annoiava parecchio.
Arrivai davanti Starbacks ed entrai dentro il locale, perennemente pieno zeppo di persone, talmente pieno che non si poteva nemmeno fare un passo senza pestare il piede di qualcuno.
Era il mio turno e alla fine riuscii ad ordinare quello che mi bisognava, ricevendo soltanto alcune spinte dai clienti meno pazienti; aspettai venti stupidissimi minuti per due caffe, meno male che era solo martedì e mia madre non avrebbe iniziato il turno prima delle nove.
Finalmente riuscii ad avere i miei caffè, ma l'entusiasmo durò ben poco dato che mentre mi avviavo verso l'uscita mi ritrovai con il caffè bollente sulla maglietta e le tazze di plastica sul pavimento.
Alzai lo sguardo e mi ritrovai davanti dei paralizzanti occhi blu e delle labbra perfette.
"Mi dispiace davvero tanto, scusami.." disse il ragazzo preoccupato.
"Ti ricomprerò i caffè e pagherò per la maglietta" aggiunse prendendo il portafoglio dalla tasca anteriore dei pantaloni.
"Ehi stai tranquillo.. accetto l'offerta per il caffè ma per la maglia non vale la pena, l'ho pagata solo cinque dollari da Target" gli dissi sorridendo per rassicurarlo.
Anche lui sorrise, facendomi dimenticare delle innumerevoli richieste di mia madre e i clienti scortesi che mi spinsero da una parte all'altra della caffetteria;
Mi chiese di cercare un tavolo e lui sarebbe andato a riprendere i caffè, così ne scelsi uno libero all'angolo e solo quando mi sedetti realizzai che mia madre mi avrebbe chiamata nel giro di cinque minuti e io gli avrei dovuto spiegare tutto. I miei pensieri furono interrotti dal ragazzo che si sedette di fronte a me con i caffè, che provò a scusarsi di nuovo.
"Davvero è tutto a posto, non ti preoccupare." lo rassicurai, e potevo dire con certezza che lui mi stava fissando in modo molto intenso.
"Io sono Lucky. Lucky Blue Smith." mi sorrise.
Ciao a tutti volevo ricordarvi che la storia non è mia,ma la traduco in Italiano perchè mi è piaciuta davvero tanto,spero piaccia anche a voi e se è così fatemelo sapere ;)
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Home || Lucky Blue Smith (IT)
FanfictionIncontrare qualcuno in una caffetteria è un clichè così banale. Poi però accade proprio a te, e inizi a domandarti cosa sarebbe successo se quel giorno tua madre non ti avesse mandata a comprare quello stramaledettissimo caffè. Non l'avresti mai inc...