Capitolo 4

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Tornai a casa verso le 23.00. Parlammo davvero tanto quella sera. Mi sdraiai sul letto pensando a quanto bella fosse stata quella serata; i miei pensieri furono interrotti dal fastidioso rumore del mio cellulare. Erano due messaggi di Lucky e Ava.

Lucky:

"Avevo dimenticato di dirti che eri stupenda stasera ;) "

Ava:

"Ti va di venire con me ad un servizio fotografico,domani?"

I miei piani,che consistevano nel stare a letto tutto giorno e guardare film su Netflix,furono completamente distrutti. I servizi fotografici magari erano divertenti,pensai.

**********************

Quella mattina mi svegliai in una maniera impeccabile.Poi però il mio telefono squillò.

"Alana sono da te fra cinque minuti!" gridò Ava dall'altra parte del telefono, poi mi chiuse il telefono in faccia. Bhe, buongiorno anche a te!

Merda. Avevo i secondi contati,così mi infilai un paio di skinny jeans strappati su entrambe le ginocchia, una maglietta bianca e un paio di converse bianche,completai il tutto con il mio straconsumato parka verde.

Stavo per uscire di casa dopo essere inciampata sul tappetino del bagno innumerevoli volte, quando mi resi conto di una cosa.

I stramaledetti capelli.

Ero ferma vicino la porta d'ingresso e in quel preciso instante arrivò Ava,come al solito impeccabile;

"Sbrigati, stiamo facendo tardi!" mi urlò attraverso il finestrino abbassato della sua auto.

Così presi un cappellino nero con scritto 'bad hair day' che era poggiato sull'appendiabiti vicino la porta e uscii facendomi il segno della croce mentalmente.

Arrivammo nel posto in cui si sarebbe dovuto tenere il servizio fotografico e lo strambo tizio alla moda che conduceva tutto quel 'circo di persone alla moda' era davvero furioso con Ava,che aveva ritardato di cinque minuti esatti.

"Dov'è l'altro ragazzo?! Un secondo fa era sul set e ora? Dove diavine è andato a finire?!" urlò isterico il 'tizio alla moda', mettendosi una mano sul fianco e scostandosi il ciuffo rosa che gli ricadeva d'avanti gli occhi.

"Quante persone fanno parte di questo photoshoot?" sussurrai ad Ava guardandomi intorno.

"Sei, tre ragazze e tre ragazzi. Ho anche sentito che ne faranno parte due fratelli gemelli, stanno spopolando nel mondo della moda attualmente." mi sussurrò di risposta emozionata,poi mi indicò una modella alta con i capelli ossigenati. Era così familiare.

"Sono appena tornati da New York, hanno partecipato alla settimana della moda di New York! Ci credi?!" alzò la voce, beccandosi occhiatacce da tutti.

Wow. Ava aveva fatto del suo meglio per partecipare a quell'evento. Ma non c'è l'ha fatta. Gli esaminatori dicevano che lei aveva troppe 'influenze californiane' nel suo stile,non avevo la più pallida idea di quello che volesse dire,ma lasciamo stare. Ava è perfetta. Ce la farà presto,me lo sento anche perchè se lo merita davvero,di partecipare ad un evento come quello.

"L'ho trovato!" i miei pensieri furono interrotti dall'assordante voce di un membro dello staff.

Non credevo ai miei occhi. Un altro tizio dello stavo stava sollecitando ad entrare un ragazzo alto che tentava di coprirsi la faccia, ma quel ciuffo biondo ossigenato l'avrei riconosciuto in campo al mondo.

Lucky? Ero così confusa,così sbattei più volte le palpebre degli occhi per verificare se quello che veedvo fosse vero e effettivamente lo era.

Si trovava lì sul set,con lo sguardo fisso nel mio. Non so perchè ma sentii la rabbia farsi spazio nei miei pensieri. Era imbarazzo? Tristezza? Questo non lo riuscivo a capire. L'unica cosa che sapevo era che lui non mi aveva detto niente riguardo il suo lavoro,mi sentivo al quanto ferita. Ad un certo punto sentii una lacrima scendere lungo la mia guancia. Lucky provò a muoversi per venire da me,ma fu fermato dal 'signore alla moda' che gli disse dio sa solo cosa urlando come una scimmia.

Respira Alana, ritrova il controllo, pensai tra me e me.

Mi sentivo vuota dentro,svuotata; avevo incontrato quel ragazzo solo qualche giorno prima, eppure sembrava lo conoscessi da anni e nonostante questo lui non menzionò mai la più grande parte della sua vita.

"Alana" fui riportata nel mondo reale quando sentii pronunciare il mio nome.

Lucky venne da me e si sedette al mio fianco,così io presi le distanze e mi sedetti più lontana.

"Mi dispiace. Mi dispiace davvero tanto di non avertelo detto, ma l'ho fatto perchè pensavo che si ti avessi detto di essere un 'modello di fama mondiale'" mimò le virgolette con le dita " dopo mi avresti visto in un modo diverso. Mi mancava parlare con qualcuno a cui piaccio come persona, e non come 'Lucky il modello di fama mondiale'" mi spiegò con la fronte aggrottata.

Presi un lungo respiro e mi resi conto di stare ancora piangendo.

"Mi saresti piaciuto ugualmente!" gli dissi e il mio cuore batteva più forte ad ogni parola che dicevo.

"No..io non credo. Mi dispiace.." abbassò lo sguardo.

"Sono stanca della gente che mi nasconde ogni cosa, pensando di aiutarmi in qualche modo,mentre invece peggiorano soltanto la situazione." sospirai.

Guardavamo entrambi il sole mattuttino di Los Angeles,poi Lucky posò il suo sguardo su di me e un raggio di sole fece brillare i suoi occhi,poi asciugò una lacrima che mi scorreva sulla guancia.

Dopo un'eternità ho finalmente aggiornato!
Ho avuto un po di problemi e mi scuso davvero tanto per essere mancata così a lungo,ma in queste vacanze aggiornerò più spesso. I PROMISE
PS. Ho aggiornato anche l'altra storia xx.












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