Capitolo 6

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Mani strette alle mie. La lussuria invade il corpo dell'uomo. La macchina si muove in uno strano modo. Vedo qualcuno, qualcuno che io amo.

Sta provando a togliermi di dosso le mani dell'uomo che sta guidando. Guardo altrove e vedo due luci abbaglianti. Il ragazzo cerca di togliere le mani dell'uomo. Io non riesco a vedere la faccia di quest'ultimo, ogni cosa è sfocata, il passeggero prova a tirare via l'uomo, lo prende a pugni. Guardo fuori dall'auto di nuovo e noto che le forti luci di prima ora sono più vicine e fanno uno strano rumore, dopodiché sento una forte botta e tutto diventa nero.

Mi svegliai dal mio sogno e subito sentii una forte nausea .

Guardai l'orario sul cellulare, erano le 3 di notte. Mi alzai dal letto e andai in cucina per mangiare qualcosa, ne approfittai per controllare l'email e i messaggi sul telefono.

Scorsi tra le chat di Whatsapp quella di Lucky, la più recente, così l'aprii e curiosa andai a vedere la sua icon che, in modo geniale, si trovava proprio di lato all'opzione per le chiamate, così per sbaglio vi cliccai sopra. Non feci in tempo a chiudere che lui mi richiamò.

"Che ci fai sveglia a quest'ora?" mi chiese e nel frattempo mi buttai a peso morto sul divano in soggiorno.

"Un incubo" sospirai e lui si alzò in piedi, lo capii dal rumore che veniva dall'altra parte del telefono.

"Un incubo, riguardo cosa?" Trattenni il respiro, il mio cuore batteva più forte e gli occhi stavano iniziando a riempirsi di lacrime.

"Alana? Sei ancora lì? Che succede?" mi chiese, ma io non risposi e iniziai a piangere.

"Alana dimmi che succede.." stavo per chiudere la chiamata quando lui continuò "Sto arrivando, vediamoci sulla spiaggia di fronte casa tua."

"Okay.." tirai su col naso.

Lucky abitava a Los Angeles e io a Malibù. Ci avrebbe messo circa 40 minuti per arrivare.

Così decisi di starmene seduta ed aspettare.

Dopo un po' presi una coperta e uscii fuori di casa, mi avvicinai alla spiaggia ascoltando il rilassante rumore delle onde e mi sedetti sulla sabbia fredda a pensare. Ritornarono a galla tutti i ricordi legati a quella spiaggetta, le albe viste con i miei genitori, il surf con mio padre, le mille serate d'estate con la mia famiglia.

Fui scossa dal rumore di una macchina, mi girai e vidi una chioma biondo platino uscire dall'auto.

Arrivò quasi correndo e con sguardo preoccupato "Cosa c'è che non va?" mi chiese e nel frattempo si sistemò sotto la coperta accanto a me "A me puoi dirlo Alana.." mi strinse le mani tra le sue e mi lasciò un bacio sulla guancia.

Così decisi di lasciarmi andare, avevo bisogno di parlare con qualcuno.

"L'estate scorsa, io e mio fratello andammo al cinema con dei suoi amici, dopo il film passammo da un pub per mangiare qualcosa e alla fine della serata il ragazzo più vecchio era totalmente ubriaco. Quella sera aveva bevuto davvero troppo. Nell'auto iniziò a toccare me e mio fratello e quest'ultimo lo avvertì più volte di smetterla" scoppiai a piangere "Ma lui proprio non ne voleva sapere niente, così lui e mio fratello iniziarono a picchiarsi. Io l'avevo visto, avevo visto il camion arrivare, ma in quel momento non mi uscirono le parole di bocca.

2 morti e 2 sopravvissuti.." le lacrime scendevano e andavano a schiantarsi sulla sabbia fredda.

Lucky sembrava senza parole.

"è stata tutta colpa mia.." dissi.

Lucky mi prese il viso tra le sue mani e mi baciò "Non è stata colpa tua, tuo fratello cercava solo di proteggerti, per il tuo bene.." mi disse.

E morì proprio per questo, pensai.

"Grazie Lucky" lo guardai sincera.

Andammo dentro casa, su nella mia stanza.

Lucky si guardò intorno per circa 10 minuti come un bambino e iniziò a toccare le mie cose, guardare le mie foto, scherzammo, ridemmo senza un apparente motivo e alla fine ci addormentammo l'uno nelle braccia dell'altro.

La mattina seguente lentamente mi svegliai e subito realizzai che l'avrei dovuto fare sgattaiolare di nascosto. Mia mamma sarebbe andata al lavoro non prima delle 7 e mio padre aveva il giorno libero.

Così svegliai Lucky che mi rispose con un lamento e si girò dalla parte opposta, grandioso.

"Lucky.."mi buttai addosso a lui come un sacco di patate "..sai dovresti davvero svegliarti e andare, prima che mia madre si svegli e faccia un bel discorsetto, abbastanza imbarazzante oserei aggiungere, ad entrambi. Scusa" ridacchiai.

Era così adorabile appena sveglio, con le sue lunghe ciglia chiare e quegli occhioni enormi, in quel momento avrei voluto abbracciarlo di nuovo e riaddormentarmi con lui.

Così lentamente scendemmo le scale insieme e ci salutammo con un bacio sulla porta d'ingresso.





EBBENE SI, HO AGGIORNATOO, SCUSATEMI PER NON AVERLO FATTO MOLTO FREQUENTEMENTE IN QUESTO PERIODOO.

COME AL SOLITO LASCIATE UN VOTO E QUALCHE COMMENTOO, KISSS :**

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