Capitolo 8

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Lucky avrebbe dovuto incontrare i miei genitori quel giorno.

In realtà, entrambe le nostre famiglie si sarebbero dovute incontrare.

Ero più che nervosa, e se i miei genitori si fossero comportati in modo imbarazzante? Se avessero iniziato a tirar fuori vecchie foto o cose del genere?

Calmati Alana, andrà tutto bene! 

.O almeno speravo.

Indossavo un semplice abitino bianco; il pranzo si sarebbe svolto al 'Malibu Farm', un ristorante di fronte all'oceno.

Presi posto al tavolo e mi misi ben dritta sulla sedia, cercai di sembrare più posata possibile.

"Tesoro, basta agitarsi. Andrà tutto bene." Mi disse mia madre.

Guardai confusa mia madre, poi mi resi conto dei brutti graffi che mi stavo procurando con le unghie sul polso del braccio sinistro. Non me ne ero accorta, che strano, non mi era mai successa una cosa del genere prima.

Non appena vidi i graffi il panico prese il sopravvento dentro di me. Iniziai a guardare intorno, la gente, il paesaggio, notai che mancava un coltello.

"Mi scusi!" Richiamai l'attenzione di una cameriera.

"Avrei bisogno di un coltello, qua ne manca uno." Chiesi alla ragazza.

Mi fece cenno di si con la testa e subito me ne portò uno.

Iniziai nuovamente a guardarmi intorno, col respiro accellerato, le unghie che graffiano i miei polsi.

Basta. Smetilla Alana. 

Chiusi gli occhi un secondo, non appena li riaprii vidi Lucky. Il mio cuore batteva così forte, ero così emozionata. Presentò i suoi genitori e le sue sorelle, io feci lo stesso con mia madre e mio padre.

I nostri genitori parlarono di alcuni locali famosi a Downtown, in LA.

Nel frattempo Lucky, le sue sorelle ed io parlavamo di noi stessi, cercavamo di conoscerci meglio.

"Allora Alana? Hai mai avuto a che fare col mondo della moda?" Mi chiese Daisy. Iniziai a muovermi sulla sedia, le unghie che graffiavano.

"Mh no, in realtà una mia amica fa la modella, quindi ogni tanto mi capita di guardarla mentre lavora, tutto qua." Sorrisi timida.

Daisy mi sorrise. "Sai, saresti una modella perfetta." Tutti furono daccordo, sentivo lo sguardo di Lucky sulla pelle.

"Oh ma certo!" Pyper scattò. "Se solo volessi iniziare a lavorare nel campo della moda, conosco un'agenzia che sta cercando nuovi volti, proprio adesso!"

"Esatto!" Lucky esclamò. "Se mai volessi provare, basterebbe chiamare uno di noi, e poi ti porteremmo all'agenzia."

Gli sorrisi, erano così gentili. Iniziai a domandarmi di cosa stessero parlando i nostri genitori. Appena mi girai li vidi venire verso di noi.

"Alana!" Mi girai verso i miei genitori. "Ci abbiamo pensato su e crediamo che sarebbe buono per te andare al campeggio. Sarà una bella esperienza, ne parleremo meglio dopo" Parlò mio padre.

Cosa? Davvero mi stavano lasciando andare?




Ecco a voi il nuovo capitolo <3


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