Capitolo 3

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Erano le 16 e stavo impazzendo nel tentativo di truccarmi almeno discretamente.

Per asciugare i miei capelli ci vollero circa due ore,più un'altra buona mezz'oretta per sistemarli, dato che dopo averli asciugati erano diventati gonfi e crespi,sembrava avessi come dello zucchero filato marrone in testa.

Okay lo ammetto,ero davvero nervosa. Di cosa avrei dovuto parlargli? Di solito ho sempre qualcosa da dire, ma se questa volta mi soffocassi con le mie stesse parole? Cosa penserebbe Lucky? Che io sia strana?

Dopo essermi preparata guidai fino al Moonshadows, ansiosa e nervosa per quello che sarebbe successo quella sera.

Il mio cuore batteva sempre più forte ad ogni passo mentre mi avviavo all'entrata del locale. Una volta arrivata all'entrata del posto mi fermai un secondo e ripetei a me stessa di stare calma. Ricorda Alana. Inspira. Espira. Inspira. Alla fine trovai un po di coraggio ed entrai dentro. E lo vidi. Lui vide anche me e mi sorrise con quel suo sorriso perfetto.

"Alana! Stavo iniziando a pensare che mi avessi dato buca." mi disse mentre mi posava una mano dietro la schiena,guidandomi verso il nostro tavolo.

"Non lo farei mai. Sono una persona troppo gentile per fare una cosa del genere"

Mi guardò sorridendo mentre mi scostò la sedia per sedermi,proprio come un gentiluomo. Il nostro tavolo era magnifico.

Il Moonshadows era un locale che si affacciava sul mare e alcune verande del posto si trovavano proprio sopra il mare,noi ci trovavamo proprio in una di quelle.
Forse anche per il tramonto l'atmosfera era perfetta.

"è bellissimo vero?" dissi guardando il sole svanire oltre la linea dell'orizzonte.

Mi fissava intensamente "Certamente".

La cameriera arrivò e ordinammo il cibo.

"Allora, Alana dimmi qualcosa su di te.." sorrise. I suoi occhi mi facevano sentire al sicuro. Non ho parole per spiegare come mi faceva sentire ma quando parlavo con lui mi sentivo bene,tranquilla e addirittura al centro del mondo.
"Ecco, ho 16 anni. Sono per metà americana e per metà italiana e non so...questo è tutto!" gli risposi sorridendo.
"Bene,fammi pensare..mi piacerebbe sapere di più su di te,non adesso,ma magari qualche altra volta."
Arrossii e risposi "qualche altra volta?Quindi questo non sarà il nostro ultimo appuntamento?".
Lui ammiccò "lo spero davvero.."
"Bhe,allora parlami di te Lucky." gli dissi;
Il bel ragazzo davanti a me si sistemò comodo sulla sedia e mi rispose "Allora,anche io come te ho 16 anni,sono un biondo ossigenato" sorrise scuotendo la testa "..e adoro In-N-out, questo è tutto quello che hai da sapere su di me."
Continuammo a parlare delle nostre preferenze e avevamo davvero tante cose in comune,eccetto i capelli ossigenati. Parlammo tutta la serata fino a quando la cameriera del locale ci invitò a lasciare il posto per la chiusura. Parlammo anche dei posti che avremmo voluto visitare.
"Vorrei tanto andare a Parigi. So che ogni ragazza ci vorrebbe andare e quindi è un po un clichè,ma io ho sempre sognato di andarci,sin da piccola. Sono stata in Italia e in Grecia,ma mai a Parigi."
Allora Lucky mi guardò con un gran sorriso e mi disse "Ti porterò io a Parigi,forse non così presto,ma un giorno ti ci porterò".
Perchè il mio stomaco stava facendo le capriole? Perchè avevo la pelle d'oca? Era per il freddo o per le parole appena dette dal ragazzo di fronte a me?

La storia continuerà a 5 voti e 3 commenti,un bacio

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