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«Il dolce calore del Sole in inverno accarezzo in modo gentile la pelle delicata e simile a quella di porcellana delle bambole in cera della dormiente ragazza raggomitolata nel suo letto in disordine.
Le perle di sudore erano ancora visibili sul suo corpo dalla nottata appena trascorsa in grida di paura e di dolore provenienti dal suo corpo ossuto; le grida erano state così forti che le era venuto un terribile mal di gola.
Alcune ciocche color caffè dei suoi capelli le ricoprivano alcune zone del volto rilassato, come le sue carnose labbra o le palpebre dei suoi piccoli occhi nocciola.
Senza emettere nessun rumore, suo fratello entrò nella sua camera, per controllare se si fosse finalmente addormentata.
Il sollievo andò a sostituire la preoccupazione nei lineamenti del suo volto, ma non del tutto. Sapeva che quando ella si sarebbe svegliata non sarebbe stata così tranquilla come in quel momento.
Erano ormai mesi che non riusciva a dormire senza avere incubi, e di questo le poche persone a lei care ne erano molto preoccupati.
In realtà era stato lui a costringerla a renderlo pubblico nella possibilità che qualcuno avesse un modo per aiutarla a risolvere questo tabù.
Ma non fu così.
A volte si chiedeva perché proprio la sua amata sorellina avesse avuto la sfortuna di vivere quella vita; lui era molto più forte di lui, sia mentalmente che fisicamente. Se mai ci fosse stata l'opportunità di fare uno scambio di vita non ci avrebbe pensato due volte, ed avrebbe affrontato tutte le pene dell'inferno se questo dovesse servire per alleviare il dolore della sua adorata sorellina.
Ma non poteva farlo; l'unica cosa concessigli era quella di stare vicino nei momenti di bisogno e di calmarla quando impazziva a causa di uno dei suoi incubi. E questo lo faceva stare tremendamente male.
Intanto la ragazza iniziò a muovere pigramente le palpebre, segno che stava per incominciare un nuovo giorno per lei, ed uno in meno della sua corta vita.
Si sentiva molto più riposata e rilassata del solito perché era riuscita a dormire ben cinque ore ininterrottamente, al contrario delle sue abitudinali tre, o certe notti semplicemente due.
Lentamente il dolore stava scivolando via, come il ricordo affiancato; e di questo non ne era affatto felice.
Lei voleva disperatamente continuare a vivere nella memoria. Ci si aggrappava come se fosse una morta di fame e quello il suo piatto preferito.
"Buon giorno, piccola" le disse suo fratello e la baciò sul capo.
"'Giorno Morgan" rispose la ragazza, con la sua flebile voce.»

Il riccio si svegliò di scatto, toccando con la mano il centro del petto per sentire il cuore battere all'impazzata.
Solo quando si fu sciacquato e rinfrescato dalle goccioline di sudore che aveva per il corpo, decise di ripensare al sogno che la sua mente aveva appena prodotto.
Non sapeva come, ma era sicuro che non si può sognare qualcosa di così dettagliato con solo l'immaginazione, Harry ne era certo, quel sogno era la realtà.
Non riusciva a capire il perché lo avesse fatto, o come; capiva solamente che la ragazza del sogno era N. S. e che Morgan era lo stesso ragazzo che qualche sera prima era rimasto nella sua stessa casa e che poi era scappato per qualcosa di grave, che forse riguardava la stessa ragazza misteriosa a cui apparteneva il diario in cuoio posato sul comodino della sua camera.

***
TA DA DANNNNNN!
Ve lo sareste mai aspettato?
Spero che lo svolgimento che sta prendendo la storia vi intrighi come il divertimento che provo nello scriverlo.
Qualche idea su come continuerà?
Spero immensamente che vi sia piaciuto come capitolo e chè COMMENTIATE E VOTIATE (anche voi lettori fantasma!👻;)), e se non vi dispiace di parlarne ai vostri amici, parenti, cani, gatti, topi e l'elefante, non manca più nessuno, solo non si vedono i due leocorniiiiii! Lolllll.😂
Vabbè, bando alle ciance, davvero mi farebbe molto piacere se condivideste la mia storia.
Buona notte. :))))

All the love,
E. Xx

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