Esitando qualche secondo decise poi di prendere il telefono dalle mie mani e portarselo nella tasca posteriore dei jeans.
Distolsi lo sguardo dal ragazzo e diedi le mie attenzioni all'esile volto della bambina. Stavo per parlare quando la suoneria di un telefono interruppe il silenzio caduto dentro a quella stanza. Jack si tastò le tasche e, quando trovò quello che stava cercando si allontanò dal letto per dirigersi fuori dalla stanza. Rivolsi una fugace occhiata a Luke quando mi accorsi che mi stava fissando seduto sulla sedia posta poco più indietro rispetto alla mia. Aveva appoggiato il gomito sinitro al bracciolo della sedia mentre la mano stava torturando il piccolo anellino nero attorno al suo labbro inferiore. Mi guardava senza esprimere alcuna emozione.
Senza accorgermene rimasi anche io a guardarlo, proprio come faceva lui, senza alcuna emozione.
-Sei irritante.- sbottò di colpo senza distogliere lo sguardo.
-Pure te.- ammisi scrollando le spalle spostando poi il mio sguardo dal ragazzo seduto a quello che aveva appena varcato la porta della stanza per recuperare il suo giubbotto precedentemente appoggiato alla spondina del letto.
-Ragazzi scusatemi, ma mi hanno appena chiamato dal lavoro, hanno bisogno di me...- sospirò lasciando la frase in sospeso. -Tornerò appena posso, va bene Luke?- si rivolse al fratello che annuì deciso. Stava per uscire dalla stanza quando si girò dicendo -Ah, è stato un piacere Imogen, se ti va puoi passare quando hai voglia.- ammiccò con un leggero sorriso in volto per poi uscire prima che potessi rispondergli salutando entrambi con un gesto della mano.
-Bene, ora te ne puoi anche andare.- disse duro Luke riportando il solito sguardo privo di emozioni sulla mia figura.
-Sai, mi piace osservare tua sorella, sembra così... Serena.- sussurrai l'ultima parola non badando alle parole del biondo. Avvicina la mia mano destra al viso della bambina spostandole un ciuffo di capelli da davanti al viso.
-Non è serena, è in coma!- Urlò leggermente a denti stretti alzandosi di scatto dalla sedia.
Non feci in tempo a ribattere quando mi afferrò il braccio facendomi alzare di scatto dalla sedia. Mi diede una leggera spinta facendomi inciampare tra i miei passi fino a farmi sbattere contro i piccoli armadietti a muro della stanza.
-Vattene da qua dentro.- disse abbassando lo sguardo e posando le sue mani sulle mie spalle per spingerle ancora di più contro dell'armadietto.
-No.- dissi sicura mantenendo lo sguardo sul suo viso cercando un contatto invano con i suoi occhi che, non si alzarono.
sentii il suo corpo rilassarsi sopra al mio, la sua testa si mosse abbassandosi sempre di più fino a finire nell'incavo della mia spalla,la sua presa sulle mie spalle si allentò e le sue mani scesero fino ai miei fianchi ancorandosi saldamente su di essi. Mi imobilizzai.
-Sai, forse dovrei ascoltare mio fratello, non dovrei prendermela con te. Piuttosto, dovrei farmi consolare da te.- disse con voce rauca e tranquilla al mio orecchio per poi mordermi dolcemente il lobo e spingendo il suo corpo ancora di più vicino al mio. Cominciò a lasciare piccoli baci umidi sul mio collo e a contatto con il metallo del suo piercing la mia pelle si impossessava di piccoli brividi.
Mi sarei voluta muovere, ma non ci riuscivo, la sua presa era troppo salda sul mio corpo e ad ogni suo tocco mi immobilizzavo sempre un po' di più. Volevo liberarmi da quella presa, ma era impossibile, avrei voluto urlare, ma mi si era formato un groppo in gola che Mi impediva di fare uscire qualsiasi rumore mi limitati a serrare le labbra sperando che la smettesse il prima possibile.
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Blurred || Luke Hemmings
RandomEmozioni contrastanti mi travolsero come un uragano, io ero troppo piccola davanti a quel vortice. Tutto quello che riuscivo a distinguere erano colori sfocati. Il nero con le sue sfumature che avvolgeva il bianco accecante e dell'azzurro. "Io ti o...