Capitolo 20

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Quando arrivammo in ospedale, c'erano Kira, Lydia, Isaac e Malia fermi all'ingresso. Appena ci videro, corsero verso di noi.
"State bene? Scott mi ha mandato un messaggio.." chiese Kira. Dal suo tono di voce si capiva quanto fosse preoccupata.
"Sì, va tutto okay" risposi, rassicurandola.
"Lui chi è?" chiese Isaac indicando mio padre con un'occhiata.
"Mio padre. Ero con lui quando.."
"Ah. Quindi adesso sa tutto?"
"Sì"
Mio padre guardò quel gruppo di ragazzi con uno sguardo interrogativo, così gli presentai ognuno di loro.
"Dobbiamo trovare Melissa" disse ad un tratto Derek, entrando nella struttura. Lo seguimmo a ruota fino alla reception, dove una donna dai capelli ricci e scuri era seduta dietro ad un bancone. Quando vide il gruppetto avvicinarsi, scattò in piedi.
"Dobbiamo vedere il corpo" spiegò Derek.
La donna annuì, poi si girò verso me e mio padre, squadrandoci da capo a piedi.
"Io sono Megan, questo è mio padre" dissi porgendole la mano. Lei la strinse, dicendo di chiamarsi Melissa.
"Allora sei tu la famosa Megan" aggiunse. Io sorrisi leggermente.
"Seguitemi, ma cercate di non dare nell'occhio" disse, afferrando un mazzo di chiavi vicino al monitor del suo computer. Mentre il gruppo si incamminava dietro alla madre di Scott, mi girai a parlare con mio padre.
"Papà, se vuoi puoi aspettare qui, torno presto"
Lui ci pensò un attimo, poi annuì, aggiungendo "sì, è meglio che io rimanga qua. Ho appena scoperto che mia figlia è umana solo per metà, ho bisogno di riprendermi un attimo"
Dopo avergli sorriso, mi girai e accelerai il passo per raggiungere gli altri. Melissa ci portò in una stanza isolata attraverso corridoi lunghissimi. Sulla porta della stanza c'era un cartello enorme con scritto "VIETATO L'ACCESSO", e all'interno faceva più freddo rispetto ai corridoi. Poi Melissa indicò un tavolo al centro della stanza: su di esso era steso un lenzuolo bianco e sotto al lenzuolo era facilmente riconoscibile il corpo di qualcuno.
"Eccolo" disse la donna. Fu Derek ad avvicinarsi al tavolo e a scostare il lenzuolo.
Il commesso del supermercato era immobile, con la pelle quasi bianca. Gli occhi erano cerchiati di nero, e gli schizzi di sangue erano stati lavati via. Sul collo c'era uno squarcio enorme, lungo una decina di centimetri e molto profondo.
"Questo non può essere stato fatto da un coltello, per quanto grande possa essere" sentenziò Lydia. Poi si rivolse a Derek "credi che sia stato l'omega?"
"Ne sono sicuro" disse lui, secco.
"Cosa avete intenzione di fare?" chiese Melissa.
"Dobbiamo trovarlo e parlare con lui. Se non vorrà ragionare, credo che saremo costretti ad ucciderlo"
La donna si limitò a fare un respiro profondo, senza commentare.
"Credo che dovremmo uscire da qua" dissi io. Mi avviai verso la porta, seguita da tutti gli altri. Mentre tornavamo alla reception Melissa ci disse in quale stanza si trovava Stiles. Gli altri andarono subito da lui, ma io preferii tornare da mio padre.
Intanto lui non si era mosso dalla sedia su cui si era seduto.
"Allora?" chiese quando mi vide arrivare.
"È stato l'omega" risposi. Ebbi la sensazione che ne fosse certo sin dall'inizio. "Adesso vado dagli altri, credo che rimarrò qua un po'. Tu intanto torna a casa e cena"
Proprio quando mio padre stava per rispondere, qualcuno entrò correndo e per poco non mi finì addosso.
"Scusa, scusa" disse. Quando alzai lo sguardo, vidi che era Liam. Il ragazzo fece un respiro profondo, evidentemente non si era accorto immediatamente contro chi era andato addosso.
"Tranquillo.. Sei qua per Stiles?"
"S-sì.. ho appena ricevuto il messaggio". Era palesemente imbarazzato.
"Lui chi sarebbe?" mi chiese mio padre a bassa voce, cercando di non farsi sentire. Ma era tutto inutile.
"Liam" dissi semplicemente. Il ragazzo allungò la mano, e mio padre esitò un istante prima di stringerla con forza. Fece per aprire la bocca, ma lo precedetti.
"Sì, anche lui è un lupo mannaro"
Liam mi lanciò un'occhiata interrogativa.
"Adesso vai a casa, ci vediamo più tardi"
Mio padre si alzò, e mi salutò con un abbraccio. Si incamminò verso l'ingresso ma poi tornò indietro.
"C'è una cosa a cui penso in continuazione. Chi sarebbe il lupo che ti ha morsa?"
Sentii il battito di Liam aumentare in una maniera sproporzionata. Dovevo dirglielo? Ero quasi sicura che non mi avrebbe lasciata da sola con lui, anche dopo averlo rassicurato.
"Non lo so. A questo punto credo che sia stato quell'omega" dissi.
"Va bene" mio padre era quasi sollevato da quella risposta. "A dopo" disse e si incamminò nuovamente verso l'uscita.
"G-grazie" balbettò Liam.
"Ormai è acqua passata, so che non è stata colpa tua"
"Quindi siamo apposto?" mi chiese.
"Siamo apposto" gli sorrisi io. Subito dopo ci incamminammo verso la stanza in cui, secondo quanto detto da Melissa, doveva trovarsi Stiles. Quando arrivammo, gli altri stavano appena uscendo.
"L'orario delle visite è finito" disse Scott. Capii che era stato a fianco del suo amico per tutto il tempo.
"Ma devo vederlo" insistei. Dovevo chiedergli scusa per quello che era successo, in fondo sentivo che era un po' colpa mia.
"Puoi provare ad entrare, ma se ti beccano sono guai. Posso dire a mia madre di non mandare nessuno a controllare, ma ti consiglio di far presto in ogni caso" mi consigliò il ragazzo. Io annuii in risposta.
"Allora credo che verrò domani" disse Liam, tornando indietro. Poco dopo gli altri lo raggiunsero, lasciandomi sola davanti alla porta della stanza. 

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Ho una sola cosa da dire: Derek va in giro indossando solo una giacca e nessuno dice nulla. Tutto normale, insomma.
Che ne penate di questo capitolo? Intanto mi sto portando avanti, ne ho scritti un bel po'. Spero che la storia vi stia piacendo ancora, grazie mille per tutte le letture e i commenti :3

Domanda del giorno: vi piacerebbe essere al posto di Meg in questo momento?
Risposta: Non ne ho ideaa

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