Capitolo 19

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Poco dopo vidi Scott con Stiles sottobraccio avvicinarsi a noi. Il ragazzo stava facendo delle smorfie di dolore davvero preoccupanti. Mio padre si era alzato, ed era corso ad aiutarli. Disse a Scott di far stendere il suo amico a terra, e di chiamare un'ambulanza.
Derek si era nascosto dietro ad un muro, e feci segno a Scott di raggiungerlo.
"Stiles? Mi senti?" gli chiesi, dopo essermi inginocchiata accanto a lui. Gli presi la mano, e successe una cosa stranissima. Fu come se avessi preso un po' del suo dolore: sentivo una fitta dentro al petto, che pian piano scemò.
"Credo che si sia rotto una costola" disse mio padre.
"Non.. non c'è bisogno che fai quella cosa.. sto bene" disse il ragazzo.
"Non sapevo neanche di poterla fare" gli risposi, sorridendo. Poco dopo arrivarono Derek e Scott; il primo aveva addosso solo la lunga giacca del capitano di lacrosse. Mio padre li guardò confuso, poi si rivolse a me.
"Mi.. mi devi delle spiegazioni"
"Papà.."
"Me l'hai promesso. Cos'era quell'essere!?"
Feci un respiro profondo. Per me era stato difficile capire, per lui sarebbe stato impossibile.
"Quell'essere era un lupo mannaro"
"Un che!?"
"Hai sentito bene. Ho avuto la stessa reazione quando l'ho scoperto, devi soltanto fidarti di me"
Mio padre guardò Scott, Derek e infine anche il ragazzo sdraiato a terra.
"Anche loro...?"
I due annuirono, ma Stiles disse "Io no..".
"Non muoverti e stai in silenzio, l'ambulanza sta arrivando" gli disse il suo migliore amico. Mio padre non si mosse da dov'era.
"Signor Young, lasci che le spieghiamo.." disse Derek, ma gli feci segno di tacere.
"Quel licantropo che ci ha attaccati non è come loro. Lui è solitario, non ha un branco, e cercheremo di capire perché si comporta così" dissi.
"No, tu non cercherai di capire un bel nulla"
"Papà, non.."
"Non lascerò che mia figlia si faccia uccidere!"
"Non mi può uccidere" dissi. Era una bugia, in realtà poteva farlo eccome. "Sono già stata morsa da un licantropo, e non è successo nulla"
Mio padre sgranò gli occhi, e per poco non svenne. Mi ero aspettata che avrebbe reagito male, ma non così male.
"La sera della mia prima partita di lacrosse, quando c'era la luna piena. Sto bene adesso, e starò bene anche in futuro"
"Megan, tutto questo non ha senso..."
"Lo so, l'ho pensato anche io"
Scott e Derek stavano assistendo silenziosamente al discorso. Sentii che Derek voleva che gli parlassi del mio passato, che gli raccontassi tutto quello che avevo scoperto.
"E l-loro.."
"Papà, sono i miei amici, e ci hanno appena salvati. Credo che tu possa fidarti di loro" gli dissi. Lui li guardò, e annuì con poca convinzione.
"C'è altro che dovrei sapere?"
Guardai Derek, e lui capii che era arrivato il suo momento, così prese la parola: "Sua figlia è immune al morso di un lupo mannaro. È raro, ma non impossibile. Abbiamo scoperto che il suo vero padre, John Moore, era immune proprio come lei. Ma la sua vera madre..."
"Aspettate, come fate a sapere chi è sua madre? Non lo so neppure io.."
"Mi lasci finire. Sua madre, Talia Hale, è anche la mia. E, esattamente come me, era un lupo mannaro. Per questo sua figlia ha sviluppato alcune capacità che caratterizzano la nostra specie, ma non è in grado di trasformarsi"
"Alcune capacità?"
"Riesco a sentire cose che non dovrei sentire. Per esempio sento che il tuo cuore di questo passo ti uscirà dal petto, e lo sentono anche loro" gli dissi.
"Ed è legata a me. Sente quando sono in pericolo, e io sento quando è lei a star male. Quando mi ha chiamato, poco fa, stavamo già tornando indietro. Non sappiamo a cosa sia dovuto il nostro legame, ci stiamo lavorando con l'aiuto del dottor Dearon – qui mio padre sussultò – anche lui conosce questa situazione. È un nostro alleato da tanto tempo."
Mio padre fece un respiro profondo. Se per me era stato difficile metabolizzare tutto ,per lui sarebbe stato quasi impossibile.
"Va bene" disse infine. Lo guardai sorpresa. "Mi avevano detto che questa città era strana... anche se non mi sarei mai aspettato una cosa simile."
"Si fida di noi?" chiese Scott, rivolgendo la parola a mio padre per la prima volta. Lui lo guardò negli occhi, e pochi istanti dopo annuì con la testa.

Il rumore delle sirene dell'ambulanza ci fece sobbalzare. Poco dopo un gruppo di infermieri stava caricando Stiles su una barella.
"Vado io con lui, ci vediamo in ospedale" disse Scott, salendo sull'ambulanza con il suo amico. Lo sentii dire all'infermiera che era caduto mentre correva, e che forse aveva qualche costola rotta.
Io, mio padre e Derek ci incamminammo a piedi verso l'ospedale (mio padre avrebbe mandato qualcuno a recuperare l'auto)
"L'omicidio che c'è stato al supermercato probabilmente è stato opera di quel lupo solitario – noi lo chiamiamo omega" disse Derek. "Dobbiamo andare in ospedale a vedere il cadavere. Solo allora potremmo dirlo con certezza"
"E come? Non lo lasciano vedere al primo che capita"
Derek fece un sorrisino, e io spiegai a mio padre che la madre di Scott – che sapeva tutto – lavorava lì e ci avrebbe aiutati.
"Chi altri sa di questa cosa?" chiese mio padre.
"Lo sceriffo, il padre di Stiles" risposi io.
"E ci sono altri lupi mannari?"
"Isaac e Liam. Malia è un coyote mannaro, Lydia una banshee, Kira una kitsune" dissi tutto d'un fiato. Mio padre fece una cosa che non mi sarei mai aspettata: rise. Era una risata isterica, quasi fosse uno sfogo.
"Mi spiegherai con calma cosa significa ban-quancosa e kitsune. Ma hai degli amici normali?"
"No, credo di no" risposi.

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Ho aggiornato, per la vostra felicità uhuh. Un minuto di silenzio per il povero padre di Megan cwc

Mh, stranamente non ho nulla da dirvi, a parte le solite cose (Passate a leggere Take Shelter e la one-shot bla bla)

Domanda del giorno: Secondo voi l'omega ha legami con Megan?
Risposta: Idk

All these supernatural thingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora