Alice e Sara entrarono nell'orfanotrofio grondando acqua da tutte le parti, poiché un'innocua pioggerellina si era trasformata nel diluvio universale. -È l'ultima volta che vengo al cinema con te, sappilo Alice!- brontolo' Sarà strizzando l'amata sciarpa come uno straccio. L'altra si limitò a sghignazzare, poi tirò fuori le chiavi della loro camera. Stavano quasi per entrare quando sentirono dei passi avvicinarsi -Oh cielo! Sara, Alice!- le due ragazze si voltarono e videro la signora Carter avvicinarsi. Ora, la signora Wilma Carter era una vedova senza figli e nipoti, che prima della dipartita del marito aveva deciso di aprire un orfanotrofio, di cui Sara e Alice erano le ospiti...be' le UNICHE ospiti. Mentre tutti gli altri erano stati adottati, loro due erano diventate quasi come delle nipoti per la rubiconda propretaria. Ma, dicevamo...
-Siete fradice,oh povere care! Mi farete morire di crepacuore! Su, andate ad asciugarvi, cosa state aspettando?!- Alice provò a farle notare che era quello che effettivamente stavano andando a fare, ma la signora non sembrò accettare spiegazioni e le spinse a forza nella stanza. -Mio Dio, credo mi abbia incrinato una costola..- gemette Sara scuotendo i capelli. Alice intanto si lasciò cadere sul divano, tenendo l'anello tra due dita e scrutandolo attentamente.
-Non so se dovremmo tenerlo...- disse l'amica togliendosi il giubbotto -Uh? È perché mai?- rispose guardandola con gli occhi azzurri. -Be'...È un anello molto bello, e sembra valere anche un bel po': probabilmente qualcuno lo starà cercando- spiegò Sara facendosi spazio sul divano.
-Sara, a Londra ci sono 8 milioni e passa di persone.. Non possiamo semplicemente mettere un annuncio su internet, o tutti potrebbero dire che è suo. Dovremmo aspettare che sua il proprietario a cercarlo,no?-L'altra sembrò pensarci un po', poi annuì -Si,hai ragione...be' io vado a farmi una doccia- Detto questo la ragazza si alzò con uno scatto dal divano e andò in bagno. Poci dopo la signora Carter le chiamò fuori dall'appartamento, ma siccome l'altra era sotto l'acqua, toccò ad Alice sollevare il sedere dal divano per vedere cosa volesse. -Signora Carter, puo' riferire a me- disse la ragazza aprendo la porta. Ciò che vide la sconvolse: nonostante i 60 anni suonati, la proprietaria era sulla soglia dell'appartamento con un completo rosso aderente e in ghingheri come un'abat-jour.
-Mi scusi, le serve qualcosa?- chiese Alice abbastanza a disagio -Oh si! Vedi, Fred, il postino, mi ha chiesto di cenare con lui questa sera, e mi chiedevo se per voi andasse bene se...- La ragazza la interruppe con un cenno della mano -Non si deve preoccupare per noi signora, può andare pure!- -Grazie tesorino!- le sorrise quella dopo averle dato un buffetto affettuoso sulla guancia. Dopo che Sara ebbe finito di lavarsi scesero in cucina, dove consumarono un pasto veloce a base di frittata e insalatina. -Sara, salgo un attimo in stanza a vedere se mi è arrivata un'e-mail,okay?- le disse salendo le scale. Ma quando arrivò al computer non c'era nemmeno una lettera in posta elettronica. -Oh be' fa niente-. Si accomodò un attimo sul divano e respirò a fondo, chiudendo gli occhi....tu..
Alice balzò in piedi. Non se l'era immaginato, vero? La ragazza tese l'orecchio, il cuore che le batteva a mille. Qualcuno aveva sussurrato. Mantenne la calma e rimase in silenzio.
...tu...
No. Decisamente non se l'era immaginato. Si voltò verso l'origine del suono, e vide l'anello sprigionare una luce verdastra sul comodino. "Toccami. Toccami." Alice si avvicinò riluttante... Ma che le succedeva!? Era come se il suo corpo fosse in balia dei sussurri...vide con terrore la mano allungarsi..."Maledizione!! No!!" pensò disperatamente quella cercando di trattenersi. Ma non aveva più il controllo del corpo. Mancavano pochi centimetri... 2 centimetri... 1... Non appena la ragazza toccò la superficie metallica dell'anello la stanza si illuminò di una luce abbagliante e la ragazza cadde a terra con un tonfo. Sara dal piano di sotto aveva sentito qualcosa: -Alice!? Che stai facendo?!- le gridò ma non ottenendo risposta, salì le scale armata di padella...-Alice..?- sussurrò timorosa aprendo la porta della stanza. L'amica era rannicchiata in un angolo e additava atterrita il divano. -Alice!- la ragazza le corse incontro -Alice! Cosa c'è, cos...Oh.- Sara capì perché l'amica era spaventata. Sul divano c'era un uomo di circa quaranta anni dall'aria confusa. -Ohi...-mugulo' quello, passandosi una mano tra i capelli biondo-argentato. Ci fu un attimo di silenzio tombale, rotto solo dai respiri affannosi di Sara e Alice. -T...Tu chi DIAMINE sei!?- domandò balbettante Sara. Il tipo si voltò verso di loro, come se le avesse appena notate. Poi parlò.
-Io sono il Maestro. E voi siete nei guai.-
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Doctor Who: tales of two Timelords and half
FanfictionQuesta è la mia prima fanfiction in assoluto, scritta in collaborazione con due mie amiche, spero vi piaccia....ed ora....Allonz-y!!! Due normali ragazze orfane, una passeggiata nel centro di Londra, un Signore del Tempo e una serie di eventi che ri...