Capitolo 4

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- 'Come scusa?' Mi avvicinai ancora di più a lui. Non lo sopportavo più, aveva già detto e fatto abbastanza.

- 'Ehi! Finitela voi due...abbiate un po' di rispetto per Emma ok?' Ci urlò contro Chloè incazzata, e si mise in mezzo a noi come per dividerci da un'eventuale zuffa.

- 'Si giusto.' Guardai male Jack, che ricambiò e mi sedetti.

- 'Già!' Rispose e ricominciò a parlare con Chloè.

- 'Quello è l'ex di Emma?' Si avvicinò a me Peter e si sedette di lato.

- 'Si, proprio lui. È un coglione!'

- 'Lo so, mi ha raccontato qualcosa Chloè. Beh amico, lascialo perdere.' Mi disse.

- 'Di sicuro. Ancora però la deve pagare per molte cose.' E la pagherà, questo è certo.

- 'Giusto. Matt vado da Chloè dai, sta piangendo di nuovo.' Con il viso distrutto riandò da lei.

Odiavo quell'essere ripugnante, Jack. Aveva fatto del male alla mia piccola in passato, ma non sapevo di preciso cosa. Emma non me ne aveva mai voluto parlare e di certo non la costrinsi a farlo, anzi evitai più volte di farle domande. Però quel verme doveva scomparire dalla sua vita. Dalla nostra. E vederlo li, mi faceva imbestialire maggiormente.

Mi avvicinai anche io al gruppo. C'era Chloè che singhiozzava sulla spalla di Paul. Jack che probabilmente stava importunando Nadia.

- 'Nadia.' La chiamai con la mano, beccandomi un'occhiataccia da parte di Jack. Si, ci stava sicuramente provando con lei.

- 'Matt.' Si alzò e venne verso di me.

- 'Ti sta dicendo qualcosa Jack?' Le domandai.

- 'Beh in realtà mi stava facendo un po' di avance...è imbarazzante.' Mi disse e abbassò la testa. 'Non voglio mancare di rispetto ad Emma, è pur sempre un suo ex.' Ero disgustato.

- 'Ci vado a parlare io tranquilla.' Le sorrisi, apri la bocca per parlare ma me ne andai subito.

- 'Jack, andiamo un attimo sotto in cortile?Vorrei scambiare quattro paroline.' Gli dissi avvicinandomi.

- 'Beh si. Andiamo.' L'avevo colto di sorpresa, lo si poteva leggere nei suoi occhi.

Scendemmo al piano di sotto, non volevo parlare davanti a tutti. Ci sedemmo in una panchina e per tutto il tempo non ci eravamo rivolti parola, né nient'altro.

- 'Cosa volevi dirmi?' Chiese infastidito.

- 'Lascia stare Nadia, Jack. Che hai in testa?'

- 'Cosa?! E perché dovrei? Sentiamo. E poi ti ricordo che tu stai con Emma.' Strizzò gli occhi, ancora amava la mia ragazza...lo sapevo.

- 'Infatti, sto con lei. Non ho nessun interesse verso Nadia.'

- 'E allora cosa vuoi?' Chiese.

- 'Ti sembra luogo e sopratutto momento per filtrare con una ragazza? Perché cazzo sei venuto qua?' L'avrei ucciso se mi avrebbe guardavo ancora con quell'espressione di merda.

- 'Si ok, ci sto provando e forse non è giusto. Ma io sono venuto qua per l'unica donna che abbia mai amato e che amo ancora e forse l'unica che amerò per il resto della mia vita.' Chiuse gli occhi per un momento e sospirò profondamente. 'Mi puoi capire Matt.' Certo che lo capivo, Emma era splendida.

- 'Si...beh cerca solo di non essere così spudorato. La stavi mettendo a disagio.' Mi ero calmato, per un momento. Mi faceva pena in realtà.

- 'Okay. Andiamo?'

- 'Si.' Rientrammo in ospedale e salimmo sopra in sala. Non appena entrammo tutti ci guardarono male, pensando forse ci fossimo picchiati. Gesto che in realtà mi aveva sfiorato la mente parecchie volte, ma non volevo esagerare. Non oggi.

- 'T-tutto bene?' Si rivolse, preoccupata, a me Chloè.

- 'Si Chloè, per quanto sembri assurdo abbiamo solo parlato.' Mi misi a ridere notato la sua faccia tranquillizzarsi.

- 'Oh dio meno male! Avevo pensato al peggio.' Si mise una mano sul viso. 'E di cosa avete parlato?' Certe volte era così curiosa questa ragazza.

- 'Gli ho detto di non provarci con Nadia, non ora per lo meno.' Mi guardò stranita.

- 'Ci stava provando con lei?'

- 'Si, è un coglione. Lo conosci meglio di me.' Incrociai le braccia.

- 'Ah, mi hanno chiamato i genitori di Emma. Fra dieci minuti saranno qui.' Ero un po' nervoso all'idea sinceramente.

- 'Bene. Vado a sedermi, riposati anche tu Chloè.' Mi sorrise e ritornò da Paul che stava leggendo una rivista.

Ancora non capivo come avesse potuto Emma stare con quell'individuo. Era penoso il suo modo di comportarsi.

Vidi Chloè alzarsi e andare verso l'entrata. Girai la testa e notai quelli che dovevano essere ad occhio e croce i genitori di Emma. Del padre già ne avevo sentito parlare, e visto su parecchie interviste e copertine; è un uomo potente lì a Los Angeles, molto elegante. La madre è una bellissima donna, non conosco la sua età, ma si mantiene davvero in gran forma. Nonostante la situazione è abbastanza raffinata da quello che posso notare; mani curate e movimenti molto fluidi quando parla.
Anche se forse, invece di fare uno scanner descrittivo dei coniugi, dovrei avvicinarmi.
Ma ovviamente ci pensò prima Chloè.

- 'Questi sono i genitori di Emma. Lui è Matt.' Mi alzai all'impiedi e porsi la mano a suo padre.

- 'Piacere Matthew Fox.' Lo vidi guardarmi con attenzione, forse aveva sentito parlare di mio padre.

- 'Ciao Matthew, sono Ian.' Mi strinse la mano in un modo forte e determinato. Tipico degli uomini d'affari. Mi metteva un po' in imbarazzo parlare con loro e conoscerli. Avrei voluto fosse successo in maniera differente. Con la loro figlia di lato, che mi stringeva la mano.

- 'Io sono Natalie, la madre.' Mi sorrise. Aveva lo stesso sorriso di Emma. Incantevole.

- 'Ci sono notizie?' Chiese suo padre rivolgendosi a me e a Chloè.

- 'No, in realtà ci devono ancora far saper...' Girò la testa di scatto vedendomi avvicinare al medico che finalmente era uscito da quella porta.

Mi raggiunse insieme ai genitori di Emma, a Peter, Jack e Nadia. Eravamo tutti li, in attesa di una sua risposta.

- 'Salve dottor. Sullivan. Siamo i genitori della signorina Smith. Ha sue notizie?' Si affrettò a parlare Ian, precedendomi.

- 'Come sta?' Chiese la madre.

[COMPLETATO](SEQUEL) Conflitti d'amore - "Niente è come sembra".Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora