[COMPLETATO](SEQUEL) Conflitti d'amore - "Niente è come sembra".

Capitolo 20

Il pranzo fu delizioso e chiesi anche il bis del dolce. Parlando con la cameriera scoprì che tutti loro erano davvero italiani, di Napoli precisamente ed erano arrivati lì a Miami per cercare fortuna. L'avevano trovata aprendo questo ristorante che diventava anche pizzeria la sera. Lasciai un'abbondante mancia e lo chef in persona venne a salutarmi. Era un'uomo sulla quarantina, baffi tipici degli italiani e un sorriso sempre stampato in faccia. Mi congratulai per l'ottimo cibo e gli promisi che sarei venuta a mangiare la pizza. La specialità degli italiani, a maggior ragione dei napoletani. Uscì soddisfatta da quel locale e con la pancia piena. Ora la prossima tappa era casa della mia migliore amica che avevo avvertito prima di quella visita. Mentre guidavo nel traffico caotico della città, l'ansia non la finiva di possedermi. Il pensiero che domani a quest'ora sarò lì dai genitori di Matt mi uccideva.
Arrivai di fronte casa di Chloè e guardai in alto, il tempo era scuro e a momenti avrebbe piovuto. Nemmeno il tempo di suonare al campanello che la biondina era già lì, di fronte a me con il suo pigiama di flanella, rosa ovviamente. Ci abbracciammo e poi mi invitò dentro casa.
- 'Sembri una Barbie!' La presi in giro.
- 'Peter adora questo pigiama.' Ribatté lei sulla difensiva. L'espressione che aveva sul volto mi fece ridere.
- 'Dov'è lui?' Le chiesi.
- 'Ah beh di là.' Mi indicò il soggiorno con la mano. 'Sta guardando la partita della sua squadra di football.'
- 'Uomini!' Esclamai.
- 'Uomini...' Disse esasperata anche lei. 'È da un'ora che non fa altro che sbraitare ed urlare.' Si mise a ridere. 'Però è carino.'
Le sorrisi. 'Come l'ha presa tua madre quando l'ha conosciuto? Si stanno simpatici?'
- 'Presumo di sì, Peter era agitatissimo e quando sono tornata a casa li ho visti seduti nel divano. Stavano zitti, è stato abbastanza imbarazzante. Poi però si sono messi a parlare a raffica.' Mi sorrise. E con tutta me stessa sperai che con i genitori di Matt non avessi dovuto vivere momenti di imbarazzo. Non resisterei. 'Con Matt poi? Avete chiarito?'
- 'Si, diciamo che entrambi abbiamo capito la situazione. E devo aggiornarti anche su un'altra cosa...'

- 'Sputa il rospo!' Si avvicinò a me. 'E siediti.'

Mi sedetti su una sedia del grande tavolo della cucina e Chloè mi imitò sedendosi di fronte a me. 'Domani parto.'

Non mi fece continuare, come era scontato accadesse 'Cosa?' Urlò saltando dalla sedia. 'Domani?' Gridò con ancora più curiosità.

Mi fece ridere quel comportamento. 'Calmati pazza. Domani si. L'ho saputo ieri sera quindi immagina com'è ridotto il mio armadio in questo momento.'

Fece per parlare ma la porta della cucina si aprì di scatto rivelando Peter. 'Ehi, è successo qualcosa? Perché hai urlato Chloè?' Le chiese preoccupato. Poi si girò verso di me rivolgendomi un sorriso. 'Ciao Emma, come va?'

- 'Tutto bene e tu? Ancora non sei scappato dalle grinfie della tua ragazza?' Sghignazzai e mi beccai un'occhiataccia da Chloè, me l'ero meritata.

- 'Nulla tesoro, domani questa signorina qui parte. E me lo dice solo ora!' Mi guardò con amore ed odio al contempo.

Peter si mise a ridere e ci guardò sbattendo le palpebre più volte. 'Voi non siete normali!' Disse sconsolato e se ne andò da dove era venuto.

Entrambe scoppiamo a ridere. 'E' ancora più divertente di quando l'ho conosciuto.'

- 'Merito mio.' Replicò fiera Chloè. 'Con chi parti?' Ora la sua espressione era più dolce.

- 'Matt. Vuole portarmi a casa sua, a conoscere i suoi. Ti rendi conto?' Sgranai gli occhi e storsi la bocca.

- 'Oh mio Dio!' Mi si buttò di sopra. 'Vuol dire che state per fare un passo importante? Una svolta nella relazione?' Un luccichio le passò negli occhi.

- 'No! Assolutamente no!' Mi stupì di me stessa per la prontezza con cui pronunciai quelle parole. 'Ancora non sono pronta per rintanarmi ed avere bambini. E poi perchè dovrebbe esserci un secondo fine? Me li farà conoscere e basta. Senza pretese.'