Capitolo 33

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Era il momento della verità. Ero stato dimesso ed ero subito andato in ufficio da mio padre. Emma era in buone mani con Paul e la mia famiglia a casa mia. Ero finalmente felice, avevo messo tutti i pezzi del puzzle al proprio posto o quasi...
"Cosa ci fai qui?" Furono le parole di mio padre non appena mi videro.
"Ne un come stai? Oppure... la pallottola non ti ha ucciso?"
George sbuffò. Mi rifiutavo di chiamarlo padre, non lo era mai stato e mai ci sarebbe riuscito. "Cosa sei venuto a fare? Ho del lavoro da sbrigare e non posso di certo intrattenermi con te."
"Oh si, certo. Dimenticavo che io sono solo... com'è che mi dicevi da bambino? 'Una distrazione. Uno sporco bugiardo. Un ingrato.' Era così che mi chiamavi, dico bene? Ero l'unico a sbatterti in faccia la realtà."
"Smettila di dire cazzate, Matt. Mi hai stufato."
"Per questo c'è l'avevi così tanto con me. Quando scoprivo i tuoi altarini ti mettevo a nudo. Ti facevo pensare e tu odiavi ammettere di star sbagliando. Devi confessare tutto, George."
Mio padre premette un pulsante. "Cindy fa venire le guardie. Si, che è mio figlio. Non mi interessa un cazzo, lo devono sbattere fuori!"
Mi misi a ridere. "Se non lo farai sarò io a farlo."
"Vai, brutto stronzo, ingrato che non sei altro! Io ti ho dato tutto, tutto quello che possiedi è grazie a me! Saresti un poveraccio senza i miei soldi!"
"Ed è qui che ti sbagli. Io mi sono fatto da solo e tu sei un lurido bastardo, ma ora tutti verranno a sapere lo schifo che hai fatto. Ti odieranno tutti."
"Non ti crederà nessuno."
Dopo quelle parole fui sbattuto fuori dai bodyguard di mio padre.

Aspettai che arrivare l'ora di cena. Il momento in cui eravamo tutti riuniti. Il momento in cui mio padre era faccia a faccia con tutta la sua famiglia. Avevo anticipato ad Emma che quella sarebbe stata l'ultima sera che avremmo passato lì a casa mia e che quella cena era fondamentale perché dovevo fare un discorso importante. Eravamo tutti a tavola e mio padre indossava la sua solita maschera da uomo per bene. Mi guardava con il suo sorriso perché credeva che non sarei mai stato capace e così coraggioso da rivelare le sue sporche bugie. Ma quello era il vecchio Matt, ora ero ufficialmente cambiato. Mi alzai, nel bel mezzo della cena e richiamai l'attenzione di tutti. "Devo fare un discorso. E non sarà per niente facile, ma dovrete stare a sentirmi. Dovete sapere chi è realmente quest'uomo!" Indicai George che non fece alcuna smorfia.
"Quella pallottola deve averti fatto uscire ufficialmente pazzo." Rise lui, mentre tutto il resto della famiglia ci guardava sbigottiti.
"Non sarà facile da digerire, ma non tollero più di vedere quella faccia di merda che fa finta di nulla."
"Matthew Fox!" Mi richiamò mia madre. "Non permetterti ad usare questo linguaggio e questo tono nei confronti di tuo padre."
"Mamma, scusami. Avrei voluto dirtelo prima, ma non ne avevo il fegato."
"Che diavolo sta succedendo?" Disse mio fratello.
Presi coraggio in forma liquida bevendo tutto il contenuto del mio bicchiere di vino. "Tuo marito ti ha tradita. Per tutto questo tempo, sempre. L'ho beccato parecchie volte, è un uomo spregevole!"
George rise. "Si, è pazzo!"
Mia madre rimare zitta e scosse la testa. "Lo sapevo. L'ho sempre saputo, Matt."
"Cosa?!" Parlammo io e George all'unisono.
"Anche io l'ho visto una volta." Disse mia sorella Maya. "Con la sua segretaria, una delle tante che ha cambiato nel corso degli anni. Te le sei scopate tutte, non è vero?!"
Mio padre rimase zitto.
"Non è possibile..." disse Brittany.
"Lo è. La prima volta che lo vidi fu ad una serata di gala, nel bagno delle donne con una sciacquetta di almeno dieci anni in meno di lui. Non so se fosse nemmeno maggiorenne all'epoca. Avevo pensato che fosse stato l'alcol a giocarmi un brutto scherzo e quindi feci finta di nulla, mettendo tutta quella situazione nel dimenticatoio. Poi lo rividi una seconda volta, con una donna diversa. Qui in questa casa, nella nostra casa! Ma non ebbi il coraggio di affrontarlo. Lo beccai un'infinità di volte ed era per questo motivo che trasgredivo ogni regola che mi veniva imposta. Volevo vendicarmi facendogli perdere il controllo che aveva su di me. Quando finalmente riuscì ad affrontarlo lui mi diede del pazzo e da lì in poi iniziò una vera e propria faida tra di noi."
Mia madre che già piangeva ebbe il coraggio di parlare. "Non sapevo fosse per questo. Non mi sono mai accorta di quanto stessi male, Matt."
"Mamma, non importa. È acqua passata. Ora l'importante è smascherare questo farabutto che non ha fatto altro che portare odio in questa casa."
"Ora basta!" George sbattè un pugno sul tavolo. "Ne ho abbastanza delle tue cazzate! È successo solo una volta, o due! Tua madre lo sa e mi ha perdonato tutto perché è una donna magnifica e non rischierebbe mai di sfasciare questa famiglia." La guardò. "Ho ragione, Monica?"
Vidi mia madre abbassare la testa, come se si fosse rassegnata a quella minaccia velata da un sorriso. Poi la rialzò e nel suo sguardo notai la forza, e il coraggio. "Si, ragazzi. Ho beccato vostro padre con due donne e l'ho perdonato. Ma quello che non sai, George, è che poi dopo un po' di tempo ho iniziato a insospettirmi. Ti comportavi in modo strano e ho ingaggiato un uomo che ti seguisse e ti spiasse. Ho scoperto una cosa agghiacciante sul tuo conto. Ragazzi, mi dispiace di non aver reagito ma non volevo mandare un matrimonio all'aria per delle cose simili. Solo che quello che ho scoperto mi ha cambiato per sempre. Non amo più vostro padre da allora."
Era calato un silenzio imbarazzante nella cucina. Brittany piangeva silenziosamente. Maya era furiosa. King incredulo. George lo vidi per la prima volta in vita mia spaventato. Ed Emma mi prese la mano. Quel gesto mi diede una forza inaudita. "Cos'hai scoperto, mamma?"
"Tuo padre andava a letto con Allison."

[COMPLETATO](SEQUEL) Conflitti d'amore - "Niente è come sembra".Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora