Redbeard

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[TEENLOCK]


Dunque, come sappiamo tutti Redbeard è stato abbattuto.

Solo che non sappiamo ne come ne perché.

Potete dare la colpa di questa ff all'episodio "La Colpa" della Signora del West, che mi ha ispirato tantissimo, in questo caso!





"È stato noioso." annunciò Sherlock sbattendo la porta di casa dietro di sé. Buttò con un tonfo lo zaino per terra, dirigendosi in cucina e salendo sulla sedia della sala da pranzo.

"E i compagni?" chiese il fratello maggiore, dandogli le spalle.

"Noiosi, stupidi, ignoranti. Dei perfetti idioti. - disse, osservando Mycroft posargli un piatto di zuppa davanti - Hai avuto notizie?"

"No."

Sherlock sospirò, ignorando la scodella davanti a sé e sbriciolando il pane davanti agli occhi di Mycroft: suo fratello cucinava pietosamente. "Sono passati cinque giorni, se fosse vivo lo avremmo già..."

Il fratello gli si sedette di fianco, mettendo la mano vicino a quella pallida di Sherlock, senza contatto, ovviamente, quel ragazzo odiava essere toccato da qualcuno che non fosse il suo cane. "Andrà tutto bene, d'accordo?"

Sherlock si infilò di malavoglia un pezzo di pane in bocca, "Non cercare di confortarmi, non ci sei portato, Mycroft, resta sul ghiaccio, ti viene decisamente meglio."

"Sherlock..."

"Chiamami se hai notizie di Barbarossa, devo andare a controllare la mia mail, forse Scotland Yard ha preso in considerazione la mia idea su Carl Powers." disse alzandosi, sparpagliando mollica di pane sul pavimento lindo della cucina.



Sette giorni.

Sette giorni da quando Barbarossa non era tornato dalla sua passeggiata nel bosco.

Sette giorni da quando il maggiordomo, Mr e Mrs Holmes erano andati a cercarlo.

Sette giorni da quando Sherlock aveva smesso di mangiare, di dormire e di parlargli.

Se non per insultarlo, ma anche i commenti sprezzanti sulla sua forma fisica stavano diminuendo sempre di più.

Mycroft guardò il fratello, appollaiato sulla poltrona, il Times ripiegato su un bracciolo, lo sguardo perso nel vuoto.

"Vuoi giocare a scacchi?"

"A che serve? - sussurrò Sherlock - Tanto mi batteresti."

"Cavallo f3." ribatté Mycroft, congiungendo le mani sotto al mento.

"Mycroft..."

"O giochi, o quando torna dico a mamma che hai messo l'estratto surrenale di topo nel suo tea." minacciò Mycroft sorridendo.

"Ti odio." bofonchiò Sherlock.

"La tua mossa?"

Il minore degli Holmes chiuse gli occhi, entrando nel suo palazzo mentale, visualizzò una scacchiera, la scacchiera, quella che usava contro sua mamma, l'imbattibile Violet Holmes. "Cavallo f6."

Mycroft sorrise, "Pedone c4."

"Dobbiamo proprio farlo? - domandò seccato Sherlock - non ne ho voglia."

Suo fratello sospirò, "Dovresti..."

Il telefono di Mycroft trillò, il suono si diffuse nella stanza e Sherlock alzò gli occhi verso di lui, "Guarda il messaggio!"

Sherlock: Every fairy taleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora