POV EVELYN
I miei capelli legati in una coda andavano a destra e a sinistra a ritmo del mio passo veloce.
"buongiorno!" esclamò Kaleb sorridendo quando gli passai davanti ma lo ignorai e continuai a camminare davanti a me.
Una sarta stava sistemando le maniche della giacca di Joseph. Mi avvicinai e quando fui a pochi centimetri di distanza sbattei la rosa che avevo in mano sul petto di Jos.
Sia lui che la sarta alzarono il viso verso il mio sguardo incazzato. Feci cenno alla donna di andarsene, quindi eseguì e ci lasciò soli.
"che ti prende?" chiese Jos confuso.
"che mi prende?" spalancai leggermente la bocca e alzai le sopracciglia incrociando le braccia al petto "sai Joseph" iniziai a camminare gesticolando "quando ieri sera ho aperto la porta e ho trovato quella" indicai la rosa che giaceva ai piedi di Joseph che, imitandomi, aveva incrociato le braccia al petto "ho pensato 'che carino' e quando ho letto il bigliettino sono addirittura arrossita ma poi ci ho riflettuto e ho realizzato, Joseph, che tu ti stai per sposare. PER SPOSARE JOSEPH!" allargai le braccia e mi fermai davanti a lui "non posso essere il rimpiego di un uomo sposato. Ma per chi mi hai presa? Ieri sera all'inizio ero talmente triste, mi piangevo addosso perché l'uomo che amo è destinato a un'altra donna ma poi la tristezza è stata sostituita dalla rabbia. Sei uno stronzo, egoista ed egocentrico Joseph Todd. Dovresti davvero farti un esame di coscienza e mettere un po' di ordine in questa testolina del cazzo che ti ritrovi" dissi puntandogli un dito sulla tempia "per cercare di capire chi ami davvero."
Joseph approfittando della vicinanza, mi prese il viso tra le mani e si avvicinò pericolosamente ma prima che potesse baciarmi gli presi le braccia e lo allontanai da me. Poi d'istinto gli diedi uno schiaffo sulla guancia. Fissai le impronte delle mie cinque dita sul suo viso e dissi "forse vi meritate davvero tu e la stronza della tua futura moglie."
E andai via, lasciando lui e il resto dei ragazzi a fissarmi la schiena che già tremava, scossa dai singhiozzi che avevo trattenuto fino a quel momento.
POV JOSEPH
Non ebbi nemmeno il tempo di realizzare l'accaduto che sentii il mio telefono vibrare, così lo presi dalla tasca e fissai lo schermo.
1 chiamata in arrivo da Persia.
"pronto?" dissi sospirando e passandomi una mano sul volto.
Persia era sconvolta, piangeva e parlava istericamente. Mi raccontava di Vienna che l'aveva minacciata di essere incinta, che aveva dato di matto in casa nostra.
Oh Signore che giornata.
POV VIENNA
Ero comodamente sdraiata sul divano di Evelyn a leggere una rivista quando sentii il campanello suonare. Andai ad aprire la porta e mio fratello entrò in casa come una furia.
"buongiorno anche a te" dissi confusa chiudendo la porta.
Lui si voltò verso di me e "che hai combinato ieri Vienna?" mi chiese con sguardo cupo.
"che intendi dire?" chiesi io con vocina acuta guardando un punto indefinito davanti a me.
"Persia mi ha detto tutto! Ma hai perso la ragione?"
Quella iena maledetta. Mi aveva detto che non gliene avrebbe parlato.
Serrai la mascella e gli puntai un dito contro "prima di accusare me perché non parliamo un po' di te?"
"stai cambiando discorso. Hai minacciato Persia di essere incinta. Perché?"
"quanto è melodrammatica" sbuffai "io non lo chiamerei proprio minacciare.." dissi con gli occhi rivolti verso il soffitto .
"VIENNA RISPONDIMI!" urlò Joseph facendomi sobbalzare.
"MA PERCHE' ME LO CHIEDI SE NEMMENO TI INTERESSA?" urlai a mia volta "mi stai facendo impazzire Joseph! È chiaro quanto il sole che non sei innamorato di lei! Perché diamine vuoi sposarla? Ho pensato che ci fosse un bambino di mezzo. E a quanto pare non è così, chiedo venia. Ma non per questo mi sono convinta che tu la ami!"
"perché i miei sentimenti per Persia non possono essere veri?" chiese Jos allargando leggermente gli occhi e alzando le sopracciglia.
"perché lo guardo il sorriso che ti spunta quando c'è Evelyn nelle vicinanze."
"non voglio parlare di Evelyn."
Mi passai una mano tra i capelli.
"cosa mi stai nascondendo Jos?"
"NON SONO AFFARI TUOI!" urlò mio fratello.
Quindi gli puntai un dito contro e "allora ammetti di star nascondendo qualcosa!" urlai a mia volta.
Joseph si allontanò da me per andarsi a sedere sul divano, sospirò profondamente e si passò entrambe le mani tra i capelli.
"c'è una lettera." Iniziò a raccontare con gli occhi lucidi. Rimasi in piedi con le braccia incrociate al petto ad ascoltarlo.
"un avvocato me l'ha portata quando ho compiuto 18 anni. Erano i voleri che la mamma aveva scritto un anno dopo la mia nascita, nel caso di una sua morte prematura. L'avvocato mi ha detto che la mamma era davvero sicura che non sarebbe stato necessario usarli ma ironia della sorte, è stato necessario. E l'unica.." Jos prese un sospiro profondo "l'unica cosa che c'era scritta era di sposare questa ragazza."
Mi portai una mano alla bocca e spalancai gli occhi.
"era la figlia del suo primo amore, c'era scritto che in qualche modo voleva essere legata a lui per l'eternità. E quale miglior modo se non far congiungere le proprie famiglie?" si inumidì le labbra e appoggiò la testa allo schienale del divano.
"credi che la mamma abbia avuto una storia con lui mentre era sposata con papà?" sussurrai. Joseph scosse le spalle. Rivolsi lo sguardo a mio fratello, mi posizionai davanti a lui e mi abbassai alla sua altezza in modo da poterlo guardare negli occhi. Quando gli presi il viso tra le mani una lacrima gli sfuggì e io la raccolsi con un bacio.
"Joseph, la mamma avrebbe voluto la tua felicità. È ciò che fanno le mamme, mettono la felicità dei loro figli davanti alla propria." Dissi con voce tremante, perché a guardare mio fratello piangere proprio non ce la facevo.
"tu non capisci." Sussurrò lui "sono i suoi voleri. Penna su carta. Scritti da lei in persona. Non importa della mia felicità, o della sua, o della nostra famiglia. Nostra madre è morta, Vienna." Mi guardò negli occhi e tirò su col naso. Iniziò a tremarmi il labbro. "mi ha lasciato un solo compito. Uno. E io non posso deluderla."
Abbracciai mio fratello e gli feci appoggiare la testa sulla mia spalla, iniziai ad accarezzargli i capelli per cercare di tranquillizzarlo e "resta con me stanotte ok?" gli dissi.
Eravamo sdraiati sul divano, avevo la schiena rivolta verso il petto di Joseph e una sua mano che mi accarezzava i capelli.
"quindi non ami Persia?" gli chiesi. Lo sentii sospirare.
"io so solo che devo sposarla."
"Joseph, ti prego, non illuderla." La mano che mi stava accarezzando i capelli si bloccò.
"chi?"
"Evelyn."
"hai ragione." Mi sentii rispondere, prima di crollare in un sonno profondo.
POV JOSEPH.
Sentii delle chiavi che giravano nella serratura. Poi la porta si aprì ed entrò Eve. Mi vide e poi si voltò di spalle, iniziando a sistemare le sue cose.
Mi alzai dal divano cercando di non svegliare Vienna e mi avvicinai a Evelyn.
"avevi ragione stamattina." Iniziai e Evelyn mi rivolse la sua attenzione. "io sono stato stronzo e noi dobbiamo finirla qui. Mi dispiace. Mi piacerebbe che venissi al matrimonio, così realizzerai davvero che una donna che non sei tu sta entrando nella mia vita." Sentii una mano colpirmi la guancia per la seconda volta quel giorno. Provavo un dolore strano: non fisico ma emotivo. Io ero stato colpito ma lei era la donna che amavo, e l'avevo ferita.
Evelyn andò via, salì su le scale di corsa, lasciandomi solo, con l'ombra delle sue cinque dita sulla guancia.
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Missione sabotaggio matrimonio!
RomancePer iniziare questa storia ho bisogno di prendere in prestito alcune parole di Nicholas Sparks ne "i passi dell'amore". Dunque, questa è la storia di come ho rovinato il matrimonio di mio fratello (o, per come la vedo io, come io gli abbia salvato...