POV EVELYN
Joseph stava avvicinando il suo viso al mio. Piano piano. Fino a far sfiorare i nostri nasi e poi le nostre labbra quando..
"non ce la faccio." Dissi allontanandomi da lui e alzando le mani in segno di resa.
"STOP!" annunciò Leah esasperata "5 minuti di pausa per favore. Evelyn. Dobbiamo parlare."
Mi misi le mani sui fianchi e mi avvicinai alla donna bionda che aveva l'aria terribilmente arrabbiata.
"è la terza volta questo mese Eve. Non puoi evitare ogni scena in cui vi baciate!" mi puntò un dito contro "lascia i tuoi problemi personali fuori dal set." Disse scandendo ogni parola. Alzai gli occhi e storsi le labbra. Mi allontanai da lei sospirando, andando verso la macchinetta del caffè.
Schiacciai un pulsante rosso e il caffè iniziò a scendere quando sentii una presenza dietro di me. Mi appoggiò una mano sulla spalla e io mi voltai di scatto verso di lui.
"è passato un mese Joseph! Un mese! E tu ancora non parli a Vienna. Sai che giorno è oggi? Lo sai vero che giorno è oggi?" dissi dandogli uno schiaffo sul petto.
Joseph si fece sempre più vicino, come sulla scena pochi attimi prima, il viso impassibile che non lasciava tralasciare nessuna emozione, nessun sentimento.
Iniziai ad agitarmi quando i centimetri tra di noi iniziarono a diminuire.
Ma l'unica cosa che fece fu spegnere la macchinetta del caffè.
Tirai un sospiro profondo.
"dobbiamo tornare sul set. Fai in fretta." Disse. E andò via.
Serrai la mascella e mi passai una mano tra i capelli quasi strappandoli.
Che situazione di merda.
POV VIENNA
"grazie Jason! Sei stato molto gentile a portarmi un contenitore pieno di sabbia senza fare domande!" dissi all'uomo sull'uscio della porta, prendendo tra le braccia il grosso contenitore.
"ormai sono abituato alle tue marachelle Vienna, non ci faccio più caso. Buon 21esimo compleanno comunque." Mi sorrise e io lo ringraziai chiudendo la porta.
Ebbene si.
Era il mio compleanno.
E avevo un contenitore pieno di sabbia tra le braccia.
Non persi tempo e mi avviai nel salone, dove svuotai tutta la sabbia sul pavimento.
Mi sedetti a gambe incrociate davanti all'ammasso di polvere giallastra davanti a me.
No, non dovevo fare un rito vodoo per maledire Persia.
Con l'indice iniziai a disegnare una torta, e poi le candeline e infine ci scrissi sotto "Happy bday Vienna."
Poi controllai l'orologio per accertarmi che fosse passata la mezzanotte (sapevo che era passata, anzi, era pomeriggio inoltrato, ma era così che faceva Harry Potter nel film. Faceva scena.) e quindi soffiai sulle candeline finte spargendo quella polverina su tutto il pavimento del salone di Eve.
Sorrisi triste e alzai le spalle.
D'un tratto sentii bussare alla porta.
Scattai in piedi e spalancai gli occhi.
"H-Hagrid?" balbettai.
La serratura scattò e la porta si aprì.
Mi portai una mano al cuore e tirai un sospiro.
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Missione sabotaggio matrimonio!
RomancePer iniziare questa storia ho bisogno di prendere in prestito alcune parole di Nicholas Sparks ne "i passi dell'amore". Dunque, questa è la storia di come ho rovinato il matrimonio di mio fratello (o, per come la vedo io, come io gli abbia salvato...