Capitolo 6 - Suicide -

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Mi sveglio grazie a qualcosa di umido che passa sulla mia guancia. Quando apro gli occhi, mi ritrovo il muso di Nala a pochi centimetri dalla mia faccia e scoppio a ridere quando Nala cade dal letto per lo spavento. Mi alzo e vado in bagno per lavarmi la faccia e togliermi il sonno di dosso. I miei occhi, stranamente, hanno un luccichio di felicità, questa vita è perfetta per me. Vado verso la cucina e riscaldo una tazza di latte mentre dò a Nala un pezzo di carne. Tiro fuori la mia tazza ed incomincio a bere, il latte mi riscalda la gola e mi infonde una sensazione di serenità in tutto il corpo. Nala mi guarda impaziente dal basso, con la coda scodinzolante. Sbuffo.

Io:- Eh va bene, andiamo fuori! - dico io ridacchiando.

Nala scatta in piedi, abbaiando felice, ma prima che io mi possa muovere dalla mia sedia sento bussare alla porta. Mi pietrifico all'istante dalla paura. Chi potrà mai essere in mezzo al bosco? Il vecchio proprietario? Un killer? Un killer maniaco? Nala abbaia ma questa volta non è felicità. Lentamente mi dirigo verso la porta e apro solo uno spiraglio. Sbircio fuori ma non c'è nessuno, così apro un po di più la porta. Non l'avessi mai fatto. Mi trovo davanti William in tutto il suo splendore, stessi capelli corvini spettinati, stesso corpo altissimo e slanciato, stessi occhi raggelanti. Tutta la serenità di pochi instanti fa svanisce alla solo vista di quei due pezzi di ghiaccio. Ha un ghigno irritante ad incurvargli le labbra e se non fosse che ho paura di lui gli avrei già chiuso la porta in faccia.

William:- Ti ho trovata. - sussurra con uno strano luccichio negli occhi.

Io lo guardo interdetta, non so interpretare quel luccichio ma vorrei tanto saperne il significato.

Io:- T-tu...come hai...perché? - chiedo alla fine in un sussurro disperato.

Quel "perché" racchiude molti dei miei pensieri.

William:- Perché non puoi scappare da me. - dice.

La verità di quelle parole mi colpisce talmente forte che devo tenermi allo stipite della porta per non svenire di fronte a lui. È vero, dovunque vada me lo ritrovo sempre davanti, persino in mezzo ad un bosco sperduto mi troverebbe, penso amaramente.

Io:- Entra... - dico con un filo di voce e facendomi da parte per farlo passare, abbassando gli occhi.

Tanto peggio di così non può andare. Nala non gli abbaia ne gli ringhia contro, anzi si avvicina con le orecchie basse e la coda che scodinzola. Lui si abbassa alla sua altezza e l'accarezza sulla testolina, ricevendo delle leccate sulla mano. Quasi ringhio, non deve toccarla. Potrei giurare che abbia ancora quel ghigno odioso.

Io:- Nala, vieni qui. - ordino con troppa freddezza di quella che invece vorrei dimostrare.

Nala quasi subito obbedisce e si siede al mio fianco mentre William si alza dalla sua posizione ridendo sommessamente.

William:- Che c'è? Sei gelosa? - dice guardandomi maliziosamente.

Io arrossisco un po, ma mi giro dall'altra parte per non farlo notare.

Io:- NO! Cioè, non devi toccarla, voglio che tu stia lontano da lei, da questa casa ma soprattutto da me e...- le parole mi morirono in bocca pensando a quello che mi aveva detto "Non puoi scappare da me" 

William:- E..? - mi fa eco lui, sorridendo sornione. 

Lui sa a cosa sto pensando e ne è felice! Come si può essere felici sapendo che qualcuno ha paura di te? William fa qualche passo in avanti e si passa una mano fra i capelli, scompigliandoli, nervosamente. Aspetta, William nervoso?! Che miracolo è mai questo? 

William:- Anita...dovrei dirti una cosa riguardo tua madre...- dice lui senza guardarmi negli occhi. 

Io aggrotto le sopracciglia ma quando incontro gli occhi freddi di William, abbasso gli occhi fingendo di star guardando Nala che si è addormentata sul pavimento.

William:- Anita, tua madre si è...ecco...suicidata.- dice William mentre si avvicina di due passi arrivando praticamente a far sfiorare i nostri corpi.

La mia mente, però, è da un'altra parte, mentre fisso il vuoto. Dentro la mia testa vedo immagini della mia infanzia, quando papà era ancora vivo, di me e la mamma. Come in un film, io e la mamma che prepariamo una torta, la mamma che mi cura una sbucciatura sul ginocchio mentre piango, io e la mamma addormentate sul divano l'una sopra l'altra per la troppa stanchezza, la mamma che mi porta a scuola, la mamma che mi sgrida dopo che ho rotto il vaso di fiori con i miei dinosauri giocattolo, io che raccolgo un po di fiori dal giardino per poi regalarli alla mamma. Poi arrivano diverse immagini, la mamma che mi guarda con freddezza in ospedale, mentre si asciuga le lacrime, la mamma che mi grida contro che sono inutile, io che mi taglio. Una lacrima scende solitaria sul mio viso apatico, William se ne accorge.

William:- Ehi, non piangere...io...ehm, facciamo una passeggiata con Nala? - cerca goffamente di cambiare argomento.

Questa parte "buona" di William non la conoscevo, ma mi piace.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 26, 2015 ⏰

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