Dicembre
Il cielo era completamente coperto da nuvole grigie, segnando l'arrivo di un temporale. Riuscivo a sentire il forte rumore del vento che, determinato, sembrava voler portare via qualsiasi cosa lo intralciasse, ed era arrabbiato, malinconico, burrascoso.
Chiusi gli occhi, prestando attenzione ai suoni che provenivano dall'esterno, con una tazza di tè caldo tra le mani. I ricordi mi tormentavano, rendendomi impossibile dormire.
Appena sentii l'impatto prepotente della pioggia sull'asfalto e il ticchettio sul vetro, mi precipitai alla finestra automaticamente, come fosse un richiamo per il mio corpo.
La maggior parte delle persone amava l'estate, il caldo opprimente, le belle giornate, il sole, il mare, l'abbronzatura e poter finalmente sfoggiare i propri bikini. Non riuscivo a capire cosa ci fosse di così bello nel sudare e stare a lingua in fuori a causa dell'afa imitando i cani.
Io amavo l'inverno. Le coperte calde, i pigiamoni della nonna, il fuoco, il brutto tempo, la neve, il tè caldo prima di andare a dormire, gli abbracci per riscaldarsi, il vento che sfiora il viso, la pioggia che fa da sottofondo al sonno.
Amavo i temporali.
Li amavo cosi tanto che rimanevo per ore immobile a guardarli attentamente, alcune volte mi era persino impossibile starmene chiusa in casa mentre fuori c'era uno spettacolo simile. Nevessitavo sentire sulla mia pelle il freddo e il percorso delle gocce d'acqua. Per qualche ragione quando pioveva ero in pace con me stessa, felice e libera dai problemi, da quel dolore devastante che invadeva il mio cuore rendendomi difficile sopravvivere.
Era tempo che continuavo a tenermi dentro la delusione e la sofferenza che provai quando quel giorno, guardandomi negli occhi decise di farmi male.
"È finita.
Ci stiamo distruggendo e neanche te ne rendi conto.
Dannazione! Vorrei prendere a calci qualsiasi cosa perché sto costringendo me stesso a starti lontano e non è facile. Vorrei anche aver avuto un lavoro più semplice, così che tu non sopportassi tutta questa merda. E vorrei poter esser stato abbastanza forte da non farti pesare i miei problemi.
Ti amo più di qualsiasi altra cosa, Eve. Non so cosa farò senza di te, o come mi sveglierò in piena notte a causa degli incubi, girandomi nel letto e non troverò più la tua mano. O come affronterò le giornate senza il tuo sorriso meraviglioso, che mi fa battere forte il cuore..."
Lo vidi avvicinarsi a me e stringere le mie dita nelle sue.
"Non conosco il motivo che mi spingerà ad andare avanti, sapendo che tu non ci sei più. Mi fa impazzire pensare che non potrò più baciare queste labbra cosi morbide e dolci, o annusare l'odore di pesca dei tuoi capelli, toccarti, stringerti forte a me mentre ti sussurro all'orecchio quanto ti amo, e fare l'amore per ore solo perché ne abbiamo bisogno e siamo stati troppo tempo distanti. Mi mancherà persino ritrovare i miei vestiti nella tua borsa perché so che quando non ci sono sei solita annusare le mie magliette per cercare di placare l'assenza dentro al tuo petto."
A quell'ultima frase sorrise leggermente, probabilmente ricordandoci litigare e correre per casa quando gli rubavo le magliette prima che le mettesse in valigia. La verità che non gli ho mai detto è che quando lui non c'era, la mia vita diventava improvvisamente un'ombra. Oscura, triste e vuota. In quei giorni alzarmi dal letto ed andare all'università era soffocante per me. Quindi cercavo di andare avanti con la sua foto, ancora sotto al mio cuscino, e le sue magliette,impregnate del suo profumo, che ero solita stritolare durante la notte.
"Mi mancherà la tua risata che riempe il mio cuore di gioia, il tuo sbuffare quando ti costringo a passare del tempo con me mettendo da parte i libri, le chiamate alle tre di notte quando piangi perché ti manco e mi dici che la tua vita non avrebbe senso senza di me. Ma amore mio, ti giuro che è la mia a non avere più senso. Mi mancherai da morire,Eveline. E come ti ho amato e ti amo, ti amerò ogni singolo secondo della mia vita perché solo tu sei stata in grado di farmi sentire un uomo migliore. Non potrò mai dimenticarti, neanche se ci provassi. Continuerei a far riferimento a te quando pioverà, e io non sarò lì per soddisfare i tuoi bisogni. Continuerei a sentire il battito incessante del mio cuore quando diranno il tuo nome, o vedrò le nostre foto che hai appeso nella camera con quella luce negli occhi."
Harry iniziò a piangere.
Per favore non farlo piccolo mio...sei la mia forza. Non riesco. Non penso di farcela. È così dura stare ferma qui, facendomi mille domande su cosa ho sbagliato ed avere quegli occhi profondi offuscati dalle lacrime,a pochi centimetri dai miei. Perché amore mio, io voglio guarire ogni tua ferita. E vivere tra le tue braccia eternamente.
Il mio corpo faticava a reggersi in piedi, scosso da potenti singhiozzi.
"continuerei a cercare il tuo sguardo tra la folla, anche se non ci sei.
Ti prometto che custodirò il nostro amore nel mio cuore per sempre.
Non posso continuare, non ce la faccio. Io penso di amarti più della mia stessa vita, cazzo. Dietro a ogni mio respiro, ogni sorriso o gesto, ogni brano che canto o che scrivo, ci sei tu. Ci sei sempre stata tu, e sempre ci sarai. L'amore che provo per te nessuno avrà la fortuna di provarlo. Sei stata in grado di salvarmi, di riportarmi in vita."
Sussultai quando mi strinse a sé, poggiando la sua testa sulla mia e dandomi piccoli baci sui capelli. Come era possibile trovare sicurezza in un abbraccio persino ora?
"Non ti sto chiedendo di dimenticarmi, ma di ricominciare. So che puoi perché sei forte, amore, anche se alcune volte ti spezzi e piangi.
Se ti sto lasciando è perché ti amo troppo e voglio vederti star bene, con un uomo che possa donarti una famiglia e non sia troppo impegnato nel suo lavoro. Voglio che tu viva la favola che hai sempre desiderato e che meriti. E per quanto io desideri che tu scorra il resto dei tuoi giorni con me sono consapevole che ti ferirei soltanto.
Un giorno però, forse non ora, tu potrai essere felice senza di me.
Un giorno capirai,piccola mia.
Resterò sempre vicino a te, tenendoti la mano. E tu vivrai eternamente nel mio cuore. Te lo prometto, Eve."
Ricordavo ogni parola, ogni suo gesto e il suo sguardo. Dio, i suoi occhi. Stava piangendo. Cercava di essere forte per me, per entrambi ma sapevo che avrebbe ceduto, anche se cercavo di convincere me stessa del contrario.
Quel giorno provai a non farlo andare via, a fargli capire che nonostante stessi male avrei preferito quel tipo di dolore piuttosto del dolore che avrei provato quando lo avrei perso. Lottai contro la persona che amavo di più al mondo. Lui pensava che il tempo mi avrebbe aiutato a sopportare la sua assenza e avrei anche potuto lasciare a qualcun altro il suo posto. Erano passati ben due anni da quella sera e, nonostante tutto, amavo ancora Harry. Nessuno era stato in grado di farmi battere il cuore, di guardarmi, amarmi e conoscermi come solo lui sapeva fare.
Non avrei mai potuto rimpiazzarlo o immaginare giorni con un altro uomo accanto a me. Io appartenevo a lui, esattamente come lui apparteneva a me. Una parte del suo cuore, di noi, avrebbe sempre vissuto in me. Sarebbe sempre stato il mio unico grande amore. Il vuoto causato dalla sua assenza era sempre lì,ma avevo imparato a conviverci. Inizialmente era stato impossibile: lo chiamavo, gli inviavo messaggi e spedivo lettere alla sua casa a Los Angeles, lo seguivo come fossi una fan. Passarono mesi e non ricevetti nessuna risposta, così lasciai stare pensando si fosse rifatto una vita. Ma lo amavo ancora. E mi mancava come l'aria.
Per quanto cercassi una ragione per arrabbiarmi con lui, l'amore vinceva su tutto.
Quel pomeriggio di dicembre pioveva ed io dovevo comunque lavorare. Con riluttanza mi spostai dal vetro, finendo la tazza fumante di tè e mi diressi al lavoro con la macchina che mio fratello Louis mi aveva regalato per il compleanno. Quando finalmente arrivai nel piccolo ma accogliente bar fui sorpresa dal fatto che non c'era praticamente nessuno se non un gruppo di amici che ridevano e parlavano tranquillamente.
"Sei in ritardo, mostriciattolo" sentii William dire da dietro al bancone.
"Beh, solo un po'. Sto facendo progressi, germe."
"Lo so e lo apprezzo molto. Ti vedo un pochino più serena."
"Già, bisogna ringraziare il tempo."
Fui assunta come cameriera sei mesi prima e fin da subito avevo instaurato un bellissimo rapporto con William, il mio collega. Era una persona divertente e mi aiutava a dimenticare per un istante il mio passato.
Mi chiese se volevo uscire con lui quella sera, ma non feci in tempo a rispondere perché la nostra conversazione fu interrotta da una voce roca e profonda.
"Eve."
Quella voce.
La sua voce.
Stavo sognando ad occhi aperti, sicuramente. Era altamente improbabile fosse lui. Insomma, da quel che sapevo la sua band in quel momento si trovava in America ed avevano dei giorni di pausa. Non poteva esser tornato. No.
Stupida, stupida, stupida! Maledizione!
L'avrei riconosciuto tra mille, sempre. I miei occhi non avrebbero mai, e dico mai, smesso di cercarlo, di ricordarlo. Ed il mio cuore non avrebbe mai rinunciato a quel grande amore.
Pensai fosse frutto della mia mente: non sarebbe stata la prima volta, quindi non ci diedi molto peso.
Fu solo quando mi arrivò una folata del suo profumo che capii. Lui era lì. Harry era davvero vicino a me.
E quando mi voltai e lo vidi in tutta la sua bellezza,non potei far a meno di tuffarmi in quegli occhi che mi avevano rubato l'anima.
Uno sguardo e tutto l'universo intorno a noi scomparve.
Uno sguardo e perdemmo la ragione.
Uno sguardo per baciarci e tenerci.
Uno sguardo per raccontarci tutte le parole non dette, e ricordare quel "ti aspetterò anche quando la notte prima di dormire non sarai tu a dirmi che mi ami" che dissi in preda al panico e alla disperazione.
Uno sguardo per colmare i vuoti, le mancanze e l'assenza che ci aveva spezzato il cuore in due.
Uno sguardo che valse l'attesa.
Piansi. Piansi per ore, con la testa sulla sua spalla e la mano stretta forte nella sua. Lo sentii parlare con se stesso, chiedendosi come aveva potuto rovinarci in questo modo.
"Sei tornato?"
"Sono tornato, piccola. Sono qui, sempre, fino alla fine."
La sua voce tremante e la familiare sensazione di calore colpirmi nel sentire la sua risposta.
Non mi accorsi neanche di trovarmi a casa mia, tanto era la sensazione di felicità mischiata all'amore che provavo per lui. Ero arrabbiata e al tempo stesso sollevata perché potevo riabbracciarlo.
Sentii le sue lacrime calde cadere delicatamente sul mio viso come pioggia, e mi chinai per baciare ognuna di esse.
Avevamo creato una sorta di bolla magica, che nessuno poteva far esplodere.
Eravamo di nuovo io e lui.
Insieme.
Potei percepire lo stomaco fare le capriole, il cervello non riuscire più a concentrarsi, le mani diventare fredde e le mie labbra fremevano un contatto con la sua bocca morbida. A quanto pare lui stava riflettendo sulla stessa cosa che invadeva la mia mente.
Senza che io potessi avere ripensamenti, i nostri corpi si stinsero ancora di più e vidi il suo viso avvicinarsi al mio. La sua mano accarezzò la mia guancia, quasi a voler verificare che fossi proprio lì. I nostri occhi erano incatenati, legati, e facevano l'amore ancora prima di noi. E mi baciò. Mi baciò con lentezza e l'amore immenso per Harry mi colpì come un uragano. La passione ci colse all'improvviso. Il respiro affannato, mani che si cercavano e correvano lungo i fianchi, le braccia, le spalle, il seno.
E poi quel suo "ti amo ancora Eveline."
Gli occhi lucidi e dipinti della sincerità che lo aveva sempre distinto dagli altri.
"Ti ho aspettato ogni secondo, ogni ora, ogni giorno della mia esistenza. Il mio passato sarebbe eterno, il mio domani ed il mio presente non avrebbero senso se non ho te al mio fianco. Tutto questo tempo avevo sperato in un tuo ritorno, Harry.
Tutto questo tempo il pensiero di te era il motivo per cui continuavo a respirare."
Fu proprio quel sentimento tanto profondo che mi spinse a baciarlo e spingerlo sul divano di casa mia. Il desiderio di amarci e sentire l'intima connessione tra i nostri corpi.
In quel momento non eravamo più padroni di noi stessi. Ma cosa importava.
Mi aveva ritrovata.
Mi aveva salvata di nuovo.
Mi amava.
Ci amavamo come pazzi e una volta quell'amore ci aveva anche distrutto.
Ma non ora.
Harry era il mio eroe.
La mia ragione. Il mio futuro. La mia casa.
Harry era la persona per cui avrei sempre lottato.
E l'unica che avrei amato.N/A
So, Hiiiiii.
Questa è la prima "storia" che scrivo e ho deciso di partire con un semplice capitolo perché ero molto incerta sulle idee che avevo in mente e non sapevo se sarebbe piaciuta abbastanza, quindi sono andata sul leggero, diciamo. Mi piacerebbe moltissimo che esprimiate le vostre opinioni, critiche, qualsiasi cosa perché seriamente mi servono hahah.
Grazie dell'attenzione!
I hope you enjoy my work.
Ciao e, spero, a presto!