Io e Leigh stamattina ci siamo svegliate presto, abbiamo deciso di fare un giro turistico della città, guardare i negozi in centro, mangiare in un ristorantino carino e passare la giornata così. Ha detto lei che mi fa bene distrarmi un po'.
Adesso, dopo aver visto qualche negozio che piace a noi ragazze, siamo sedute in un ristorante nel centro di Dublino. Abbiamo appena ordinato.
«allora...alla fine non abbiamo più parlato di Perrie e della situazione di ieri. Vuoi dire qualcosa?» mi chiede Leigh.
«non ho niente da dire...so solo che quella Perrie o come si chiama è una ragazzina che gioca con i sentimenti degli altri. E sto male per il fatto che adesso non avrò più Lucas, la persona che amo. Non so, ti basta?» rispondo.
«sai che mi dispiace. Te l'ho già detto.» dice Leigh.
«lo so infatti. Solo che mi stai riempiendo di domande. Sai come sto.» rispondo.
«beh scusa se voglio aiutarti.» dice lei alzando le mani. In quel momento arrivano i nostri piatti e iniziamo a mangiare in silenzio.
Dopo un po' dico «ok scusa, so che stai cercando di aiutarmi, non devo risponderti così. Mi dispiace.»
«non fa niente, capisco. So che la situazione non è delle migliori per te, forse mi sono intromessa troppo.» risponde lei.
«no, non ti sei intromessa affatto. Sei la migliore amica, è logico che ti fai gli affari miei» dico facendo l'occhiolino e lei sorride «comunque ci sono rimasta male per quello che è successo ieri.» continuo.
«immagino...secondo me dovresti tornare lì. Devi farti dare delle spiegazioni a tutti i costi, io non riuscirei ad avere solo quelle stupidaggini come spiegazione.»
«tu credi?» chiedo. Lei annuisce. «allora tornerò.» dico. In effetti ha ragione, devo avere le spiegazioni che mi spettano.
«vuoi andare da sola?» chiede lei.
«no, anche tu devi venire. Tanto sicuramente ci sarà Jesy a fargli da spalla a quella ragazzina viziata.» dico alzando gli occhi al cielo.
«"ragazzina viziata"? Da dove ti escono queste parole? Non le ho mai sentite uscire dalla tua bocca.» dice Leigh e ridiamo insieme.
«comunque penso che Jesy non appoggia molto questa idea di Perrie di farti questo scherzo, se vogliamo chiamarlo così.» dice lei e io alzo le sopracciglia.
«non lo so...» dico e rimango soprappensiero.Il resto del pranzo passa velocemente tra una chiacchiera e l'altra, parliamo un po' di tutto quello che ci passa per la testa. Lei ha detto che le piacerebbe trovare un ragazzo qui ma io sono contraria a questa cosa perché poi non potrà mai vederlo. Lei però insiste dicendo che almeno avrà una scusa per andarsene da Londra e venire a vivere qui.
Quando siamo uscite dal ristorante abbiamo fatto un giro per i negozi. C'è gente per le strade, anche molti ragazzi carini, quindi Leigh avrà molte possibilità di mettere in atto il suo "piano".
«allora oggi torniamo da Jesy e da Perrie?» chiede Leigh mentre usciamo dal negozio di souvenir, volevo comprare una cosa a mia madre.
«si, voglio delle spiegazioni.» dico.
Lei annuisce d'accordo con me.
Facciamo un ultimo giro e poi torniamo al bed&breakfast per darci una sistemata. Ci riposiamo un po' mentre guardiamo la televisione e commentiamo il nostro soggiorno qui ridendo di alcune cose che abbiamo pensato entrambe. Poi decidiamo di andare.
Usciamo di casa e con un taxi torniamo lì. Spero sia in casa oggi...magari è uscita oppure stanno a casa di Jesy. Si, oggi sono più agitata di ieri perché so quello che mi aspetta. Ieri avevo davanti il niente: non avevo idea di sapere cosa sarebbe successo e chi avrei incontrato, invece oggi lo so perfettamente; so che incontrerò quella biondina e la sua amica dark e so che non sarà tanto meglio di ieri.
Spero solo in qualcosa di meglio.
Quando arriviamo riconosco il posto familiare, una stradina circondata da casette.
«andiamo dai» dice Leigh e camminiamo verso quella casa.
Suoniamo più volte ma non apre nessuno. Ci giriamo, intente ad andare via, ma la porta si apre.
Ci giriamo e vediamo la bionda che dice «ah, siete voi...» fa una faccia schifata e poi dice «cosa c'è?»
«volevo parlare con te.» dico.
«devi proprio? Ti ho già spiegato quello che dovevo, che vuoi sapere?!» dice Perrie mettendo una mano sul fianco.
«volevo avere altri chiarimenti, penso che mi spettano.» dico. Lei mi guarda e poi dice «entrate.»
La casa è piccola ma carina...pensavo peggio. C'è un piccolo sofà bordeaux con cuscini dello stesso colore, un piccolo tavolino di legno scuro di fronte con il telecomando della TV poggiato sopra e altre cianfrusaglie. Poi c'è un grande tavolo a sinistra con quattro sedie e un tappeto enorme sotto a tutto.
«Jesy, ci sono visite!» dice Perrie cogliendo l'attenzione di Jesy che è sul divano.
«cos-...ah ciao ragazze.» dice lei mentre si gira.
«ciao...» diciamo noi. Subito dopo sbuca un cagnolino dall'altra stanza che abbaia furiosamente.
«oh che carino!» dice Leigh che si abbassa per accarezzarlo.
«non lo toccare» dice Perrie che poi lo prende in braccio.
Leigh si alza e la fulmina con lo sguardo per il tono che ha usato con lei.
«come mai siete qua?» chiede Jesy.
«volevo parlare con lei.» dico indicando la bionda.
«ah...beh allora noi togliamo il disturbo» dice Jesy a Leigh che annuisce. La mia amica mi sfiora il braccio e mi guarda con l'espressione da "non ucciderla" e poi esce con Jesy.
Rimango un attimo in silenzio mentre guardo Perrie.
«beh?» chiede lei e si siede sul divano.
Non dico niente, non so come iniziare.
«come vanno le cose a Deborah?» chiede lei per rompere il silenzio.
«mia madre sta bene.» rispondo. A vederla, sembra una sconosciuta per me, invece sa più cose del previsto grazie a "Lucas". Beh, la colpa è soltanto la mia.
«perché mi hai fatto questo?» chiedo con voce fragile dopo aver trovato il coraggio.
Vedo la sua espressione che cambia, sembra quasi che si sente in colpa.
Subito dopo i suoi occhi cambiano espressione e risponde dicendo «perché mi andava.»
«questa non è una risposta. Non puoi giocare con i sentimenti degli altri e dire che lo fai perché ti va.» dico.
«io faccio quello che voglio, invece. Non è scritto da nessuna parte che non posso fare quello che mi va.» risponde e rimango zitta.
Sto per ribattere ma il suo telefono squilla.
Lei lo prende e risponde.
«ehi, ciao! Come va? ...ah sono felice per te! Quando? ...sisi ...no, non credo...» continua a parlare all'interlocutore e io mi spazientisco ed esco da quella casa.
Mi siedo sulle scalette che arrivano alla porta e porto le gambe al petto. Sono davvero spiazzata, non ha il minimo rispetto per me. La cosa peggiore però è stato il momento in cui mi ha fatto quella domanda «come vanno le cose a Deborah?» perché mi ha fatto ricordare di una cosa: qualunque sia il volto di Lucas, che sia bello o brutto, biondo o moro, femmina o maschio, io mi sono innamorata di lui.
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||Facebook Love Story||A JERRIE FANFICTION||
FanfictionJade è una ragazza che vive a Londra, che ama la vita tranquilla e odia il caos. Leigh-Anne, la sua migliore amica, è l'unica a sapere dell'esistenza di Lucas, un ragazzo di Dublino che ha rubato il cuore a Jade tramite un social network. Il destino...