Capitolo 4

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Esco da scuola e raggiungo l'autobus, sperando di non farmi vedere da quelli.
Arrivo a casa, finalmente.
" Mamma? "
" Massimo,  sono in cucina"
La trovo in cucina, che sta finendo di cucinare.
" Mamma, quante volte ti ho detto che cucino io quando arrivo?" ,chiedo risentito
" Tesoro,  guarda che ce la faccio, almeno fammi occupare di quello che riesco a fare, anche se sono sopra questa sedia"
" Va bene"
Dopo qualche minuto,  ci sediamo a tavola a mangiare.
La carbonara di mia madre è sempre buonissima.
" Oggi,  deve venire una mia compagna di scuola, ha bisogno di ripetizioni", dico un pò imbarazzato
Beh,  certo non è mai venuto nessuno a casa mia. Ancora non ci credo che Debora abbia accettato.
" Oh,  davvero? È solo una compagna?" , chiede sorridendo
" Sì,  certo, mamma"
" Oggi devi andare da Franco? "
" Sì,  certo "
" Dovrei fare io quello che fai tu, tesoro, se solo ci fosse ancora tuo padre" , risponde triste
" Mamma,  non ti preoccupare, non mi pesa davvero"
" Papà sarebbe fiero di te" , risponde cercando di trattenere le lacrime
Dopo un'oretta suona il campanello e vado ad aprire.

È Debora. Ha dei jeans e una maglietta a v scollata, ma ha una sciarpa sopra.

" Ciao ", dice sorridendo
" Ciao, hai trovato subito la casa? " Sì"
La faccio entrare. Sicuramente non è l'ambiente a cui lei è abituata. Si guarda intorno nel salotto, incuriosita.
Ci sono le cose essenziali: il divano, il mobile su cui è appoggiata la tv e il tavolino davanti il divano e le foto di famiglia.  Ma almeno è tutto pulito e sistemato.
Dalla cucina arrivano i rumori della sedia a rotelle che si sta avvicinando.
Debora si volta e vede mia madre davanti la porta del salotto.
Sgrana gli occhi,  stupita, ma poi si riprende subito e sorride.
" Buon pomeriggio,  signora"
" Buon pomeriggio ..?"
" Debora"
" Bellissimo nome, cara"
" Grazie "
Mia madre sta per dire qualcosa, ma la fermo subito, prima che dica qualcosa di imbarazzante.
" Beh,  noi andiamo di sopra" , dico
Saliamo di sopra nella mia stanza e faccio entrare prima Debora.
Lei si guarda intorno.
Non  dovrei vergognarmi della mia condizione, ma sotto il suo sguardo mi sento un pò imbarazzato. Ma se dovesse dire qualcosa sulla mia casa, in cui sicuramente non predomina il lusso o su mia madre, non credo che potrei reagire bene.
" Allora, cominciamo?" , chiedo andando verso la scrivania e cominciando a prendere i libri.
Vedendo che non viene anche lei,  mi volto verso di lei e vedo che mi guarda confusa.
" Tutto bene? " , chiedo
" Beh,  tu tutto bene? Davvero mi stai chiedendo di cominciare a studiare? "
" Sì, certo perché? "
" Non mi era mai capitato con un ragazzo" , risponde un pò imbarazzata
Davvero? Pensava che l'avrei portata qui  per quello?
Mi sta prendendo in giro o dice sul serio?
"Ah"
Si siede accanto a me e prende i libri dal suo zaino.

******************************

Siamo stati due ore qui a studiare. La prof ha avuto pienamente ragione, è molto bravo.
" Massimo" , urla sua madre da giù
"Scusa un attimo" , mi dice uscendo
Massimo? Questo ragazzo sembra un alieno. I ragazzi non mi avevano mai trattato così. In due ore non ci ha provato neanche una volta, anzi mi tratta con distacco, come se avesse paura di me.
Sua madre è molto dolce. Ovviamente sono rimasta sorpresa quando l'ho vista sopra la sedia. Non ho visto il padre,  ma ho visto tante foto sue giù in salotto. Vorrei tanto sapere cosa hanno passato, ma non sono affari miei.

Massimo rientra in camera, con un vassoio di panini.
"Li ha preparati mia madre" ,dice mettendoli sulla scrivania
"Allora, li assaggio subito" , dico prendendone uno
"Sai, quando ti ho visto oggi a scuola,  non ricordavo di averti visto nei corridoi"
" Beh...non sono uno che si fa notare" , dice un pò imbarazzato
"Sicuramente, non sei brutto"
Lui sgrana gli occhi e sta  per dire qualcosa, ma l'arrivo di un messaggio lo fa interrompere.
Prendo il telefono.
Messaggio ricevuto da Marco: Che dici di venire a casa mia? I miei non ci sono.

" Noi abbiamo finito per oggi? " , chiedo
" Sì,  anche perché devo andare a lavoro tra poco"
Sì,  certo,  al ristorante
"Ah ok,  allora vado"
Esco dalla sua casa e rispondo a Marco:sono da te tra un quarto d'ora.
Siamo già arrivati a venerdì. È passata una settimana dalla prima volta di ripetizioni con Massimo. Ci siamo già visti altre due volte e mi sta aiutando moltissimo.
Manca solo un giorno e mi posso riposare.
Suona la campanella della ricreazione e io e Laura stiamo scendendo al bar.
" Debora" , mi chiama una voce
Mi giro e vedo Massimo venire verso di me.
" Ciao,  ti volevo chiedere se oggi potresti venire a casa mia prima, visto che oggi Franco mi ha detto che devo andare più presto" , dice un pò nervoso
"Sì,  come vuoi, ma se ti viene più facile, possiamo fare un altro giorno "
" Beh,  non so, per me è lo stesso" , dice guardandosi in giro
"Beh facciamo domani? "
" Primi,  Primi, vuoi passare ai piedi alti?" , dice Riccardo avvicinandosi a noi con Marco al seguito.
Non capisco che vogliono dire e guardo Massimo, che è sbiancato.

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