Capitolo 5

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"Addirittura con la mia ragazza? Ma non ti vergogni? " , chiede Marco avvicinandosi a me
"Beh, io stavo..." , dico
" Non sono sicuramente affari tuoi, visto che tu non sei il mio ragazzo" , dice Debora risentita a Marco
"Beh, ma questo non cambia il fatto che non dovrebbe stare a parlare qui con te", dice spintonandomi
Stai calmo. Stai calmo. Stai calmo.
Ogni giorno diventa sempre più difficile.

" Che cosa le stavi dicendo?" , chiede ancora Marco
Guardo Debora e dal suo sguardo capisco che non vuole che dica delle lezioni.
" Non ti riguarda" , dico
Sono sicura che questo mi costerà caro. Non sono mai stato così audace.

" Sei sicuro che sia così? " , chiede dandomi un pugno nello stomaco
Non capisco più quello che succede attorno a me, visto come sono annebbiato dal dolore.
Più tardi, esco da scuola e vado verso casa.
Meno male che non mi hanno colpito in faccia, altrimenti non so cosa avrei detto a mamma. Ma quelli sul corpo non li vedrà.
Dopo aver mangiato, cercando di trattenere il dolore, soprattutto quello allo stomaco, salgo sopra. In bagno prendo il necessario per curarmi le ferite e vado in camera.
Sento il campanello e dopo qualche minuto qualcuno bussa alla porta.
Ma chi può essere?
" Avanti "
Debora si affaccia timidamente alla porta.
Che ci fa qua?

******************************
Ho deciso di venire a vedere come sta, non ho resistito.
Anche se non come potrebbe reagire, dopo quello che è successo oggi.
"Ciao "
" Ciao, avevamo deciso per oggi? Siediti " , dice sedendosi sul letto
"Non lo so, ma volevo sapere come stavi" , dico sedendomi anche io sul letto
"Ah ehm...bene, tranquilla", dice cercando di sorridere
"E io secondo te, dovrei crederti? So che non ho fatto niente per difenderti e mi dispiace, è successo anche per colpa mia, se io avrei detto delle ripetizioni non sarebbe successo niente" , dico ma mi interrompe:" Non è colpa tua, se non era per questo, era per un'altra cosa, non mi aspettavo nulla, non l'ha mai fatto nessuno, perché doveva succedere qualcosa oggi? " , chiede calmo
"Io avrei voluto, ma...", dico
Non so se parlargliene o no. Non so se mi posso fidare.
" Non ti preoccupare, non fa niente"
" Io non capisco, perché sei così tranquillo? Dovresti essere arrabbiato, urlare, ma perché non ti difendi? ", dico arrabbiata
Prende un respiro profondo.
"Ti è mai capitato di fare o non fare qualcosa solo perché è giusto, anche se vorresti fare tutto altro?" , chiede guardando a sé
Ma che vuole dire?
" A me sì, vorrei non lavorare per fare quello che fanno gli altri ragazzi i pomeriggi: studiare e uscire con gli amici; vorrei prendere a pugni quei cretini,ma non posso perché altrimenti rischio la sospensione e vorrei tante altre cose"
Non è giusto che un ragazzo debba sopportare tutto questo.
Io non ce la farei.
"Questo è sopravvivere, non vivere" , dico con voce tremante
Lui si volta verso di me e mi mette la mano sul mento per guardarmi.
Sgrana gli occhi.
" Ma tu stai piangendo? "
Eh? Cosa sto piangendo? Non me ne sono accorta.
" Nessuno l'hai mai fatto per me" , sussurra incredulo
Mi asciugo le lacrime in fretta e mi riprendo.
" Fammi vedere queste ferite" , dico
" Cosa,perché? "
" Perché lo voglio fare"
Lui mi guarda e dopo qualche secondo si distende sul letto.
Lui alza la maglietta.
" Oddio"
" Non ti preoccupare, faccio io", dice cercando di alzarsi.
Lo fermo e dico : " Faccio io"
Prendo l'occorrente per disinfettare, che è sulla scrivania. Mi fa un pò di impressione questa ferita. Ma almeno in questa situazione non voglio comportarmi da codarda.
Devo dire che ha un fisico fantastico.
È molto in forma, non sembra avere un filo di grasso.
Prendo la pomata e gli massaggio la ferita.
Dio, che pelle stupenda!
Alzo lo sguardo e incontro il suo.
Arrossisco e tolgo le mani.
"Ok, ho finito"
" Puoi andare di là in bagno"
" Ok"
Dopo aver lavato le mani, ritorno nella sua camera.
"Beh, adesso io vado, quando ci vediamo, allora? "
" Non lo so, domani? "
" No, domani pomeriggio esco con le mie amiche"
" Uhm, allora quando dici? "
" Perché non mi dai il tuo numero di cellulare? Così ti faccio sapere quando posso essere disponibile"
" Sì, certo "
Mi da il suo numero.
" Allora vado, ciao "
" Ciao "

Questa notte, non riesco a dormire. Non riesco a non pensare a quello che è successo oggi. Sembra che io e Massimo siamo più simili di quanto penso, anche se con situazioni diverse.
Oggi mi ha detto tutto e niente, però.
Prendo il cellulare e mando un messaggio. Non so se sarà sveglio alle ventitré, ma voglio tentare.
Messaggio inviato da me : Oggi, alla fine non mi hai detto il motivo perché non vivi e sopravvivi?
Dopo qualche minuto, il cellulare squilla.
È sveglio.
Messaggio ricevuto da Massimo: È molto semplice, pensavo l'avessi capito.
Messaggio inviato da me: No, lo posso sapere?
Messaggio ricevuto da Massimo: E io posso sapere perché tu sopravvivi?

Wow. Come ha fatto a capirlo?

Vivere o sopravvivere?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora