Capitolo 8

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Sto facendo gli esercizi di matematica in salotto, ma in questo momento non sto pensando certo agli esercizi.
Dio mio, non ci credo che ho baciato Debora. È stato bellissimo. Ma ovviamente lei avrebbe detto che non sono il ragazzo per lei e prima di sentirmelo dire, l'ho anticipata e lei ha detto che per lei andava bene così. Solo che credo mi stia evitando. Mi manca tanto. Vorrei stare con lei, parlare, ridere con lei e ancora di più baciarla e perdermi in lei. Nonostante questo sia impossibile, mi viene difficile non sognare.
" Massimo, Massimo" , chiama mia madre distraendomi dai miei pensieri.
" Sì, mamma"
" Tesoro, ma che succede? È successo qualcosa? In questi giorni ti ho visto un po ' strano"
" No, mamma, va tutto bene"
" Sicuro? " , chiede perplessa
"Sì, volevi qualcosa? "
Si illumina e mi porge qualcosa che ha in mano.
Vedo che è un anello. Lo prendo. È molto bello. È un solitario con dei diamanti, intrecciati fra loro Guardo con una faccia interrogativa mia madre.
" Questo è l'anello che tuo padre mi ha regalato quando mi ha chiesto di sposarlo davanti la fontana di Trevi e vorrei che lo avessi tu"
" Cosa? No ,mamma, è tuo, non posso averlo io e poi cosa dovrei farne? "
" Tesoro, tu sei il mio unico figlio e voglio che lo abbia tu perché poi quando troverai la donna della tua vita e le chiederai di sposarla, le darai questo anello"
" Ma..."
"No, niente, ma, sono sicuro che anche papà vorrebbe così" , dice con un sorriso triste
"Va bene, grazie mamma" , dico sorridendo

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"Secondo me è un'idea fantastica, come il ballo di fine anno in America" , dice Erika al telefono
"Sì, ma questo è in maschera" , dico
" Già, non vedo l'ora, dovremmo vestirci tutte uguali secondo te? "
" Boh, c'è ancora tempo per pensarci, tanto sarà a fine maggio"
" Sì, già, tu che fai ora? "
" Beh, dovrei finire di studiare italiano, ma più tardi, dovrei uscire con Tommaso" , dico
" Chi è? "
" L'ho incontrato ieri"
" Non mi sembri entusiasta"
"Uhm, vabbè adesso vado"
"Ok, a domani"
Stacco la chiamata e scendo giù.
Mio padre e mia madre sono in salotto. Strano, di solito papà rientra più tardi.
Sta leggendo delle carte, ma alzo lo sguardo e mi vede.
" Oh, ciao Debora, devo parlarti"
Mi siedo e aspetto che parli.
" Allora, tieni questi dépliant sono di alcune università, sono tutte valide, per quanto riguarda economia e sono sicura che troverai quella che ti piace, però ti consiglierei..." , sta parlando lo interrompo:"Non riesci proprio a farne a meno?"
" Cosa? "
" Devi decidere tutto nella mia vita, anche nel mio futuro, come se io non ne fossi in grado o lo fai perché ti fa piacere controllare tutto, ti sei mai chiesto se è tutto questo giusto, perché il primo pensiero di un genitore dovrebbe essere la felicità dei figli, non regolare la loro vita a proprio piacimento", dico con calma
Loro sgranano gli occhi.
" Ma perché ti stai lamentando? Per tutta la vita ho dato a te e a tua sorella quello che volevate e mi ripagate così"
"Beh, sicuramente non ci avete dato che quello che dovrebbe essere una famiglia vera, affetto comprensione, invece da quando siamo nate abbiamo visto solo freddezza e niente amore, anche perché tu papà eri il primo che cercava amore non da sua moglie, ma altrove e tu mamma, fai finta di nulla, come puoi vivere così? E neanche avete pensato a mia sorella, non so neanche se ha bisogno di qualcosa, di me"
" È lei che se ne è andata"
" Beh, sicuramente è molto più felice e lo voglio essere anche io" , dico ritornando nella mia stanza.
Aspetterò la fine del diploma e poi andrò a cercare anche io la mia felicità.

Il giorno dopo a scuola sto raggiungendo l'entrata quando vedo Massimo parlare con una ragazza. Sorridono e sorridono. Non mi piace quello che sto provando, si avvicina alla...
Non può essere, queste sensazioni non le posso provare.
Vedo Laura arrivare.
" Debora, ciao" , dice una voce alle mie spalle
Mi giro e Massimo mi guarda sorridendo.
" Ciao, dimmi"
" Beh, volevo sapere...insomma non ci siamo visti più o forse non vuoi più vedermi?"
" Beh, sono stata impegnata, adesso con gli esami imminenti, si studia di più"
" Sì, certo, hai ragione"
Cala un silenzio imbarazzante.
Lui apre la bocca come per dire qualcosa, ma dopo la chiude.
"Ok, allora ciao "
" Ciao "
Se voglio vivere, vivere felice, voglio esserlo alle mie condizioni, non sotto l'effetto di emozioni che non ho mai provato e che non voglio provare.

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