Una settimana.
Styles si avviò sotto la lancinante acqua calda.
Una. Settimana.
Sette giorni. Centosessant'otto ore. Dio solo sa quanti secondi.
Lui raggiunse il piccolo pezzo di sapone e lo strofinò sulla sua pelle. La sua testa era sulle nuvole, come lo era stata per tutta la settimana passata. Lui non riusciva a pensare ad una cosa per più di un minuto senza che lei si facesse strada nella sua mente. Era una tortura, davvero. Lui beveva una tazza di caffè la mattina e in qualche modo si ricordava delle sue orbite scure mentre fissava il liquido nero nella sua tazza. Lui ascoltava senza pensieri il chiacchiericcio al Wild Things e la sua mente ricordava la voce dolce di lei che risuonava nelle sue orecchie e bloccava fuori tutti gli altri suoni tranne i battiti ansiosi del cuore nel suo petto.
La cosa più dolorosa era quando Styles incontrava lo sguardo di una donna che potesse avere delle somiglianza con lei, il che succedeva abbastanza spesso, e sentiva immediatamente una pressione nel petto mentre si rendeva conto che non era colei che sperava; potevano aver avuto i stessi ricci scuri che scendeva sulle loro schiene ma i loro occhi non racchiudevano lo stesso barlume malizioso. O forse avevano dei simili petti abbondanti e lui si sarebbe automaticamente ricordato di come il suo seno, nonostante il cotone rosso del vestito, era così soffice e delicato quando era schiacciato su di lui.
"Cazzo" Gridò, la sua mente lo stava tradendo mentre continuava la sua infinita tortura. I suoi pugni si scontrarono contro il vetro bagnato della doccia, le sue nocche divennero rosse e fratturate. La sua rabbia, per la prima volta dopo tanto tempo, l'aveva diretta a se stesso e alla sua incapacità nel dimenticare quella donna che aveva speso un'ora scarsa con lui. Come avrebbe fatto ad affrontare la furia che aveva contro se stesso? Come avrebbe sopportato il dolore nel suo petto che pulsava proprio sotto le sue costole dove il suo cuore nero era posizionato?
Come avrebbe affrontato la possibilità che da adesso la sua bellissima volpe forse gli avrebbe fatto visita solo nei sogni strazianti e mai di nuovo nella realtà? Era strano, a dire il vero, come lui non riusciva ad essere arrabbiato con lei neanche una volta. Perché non dovrebbe esserlo? Era stata lei che era sfuggita alla sua vista e l'aveva lasciato solo a sentire uno strano di dolore. Era stata lei a dargli un assaggio del suo corpo divino, un piccolo assaggio, e poi era corsa via con ogni speranza che lui aveva di assaporarlo di nuovo.
Solo un altro assaggio. Lui aveva pregato a chiunque stesse ascoltando. I suoi occhi erano chiusi mentre lasciava l'acqua cadere sul suo corpo piatto dorato.
Solo una volta ancora.
Portò le labbra nella sua bocca mentre avvolse le sue mani intorno al suo corpo, la sua fronte poggiata sul vetro freddo. Fece finta che fosse la sua mano piccola e fragile mentre muoveva la sua su tutta la sua lunghezza.
"Carmen" Gemette sotto il suo respiro accelerato, il suo del suo nome fece eco tra le mura del bagno. Lui poteva vedere i suoi capelli ondati cadere sulle sue spalle pallide e fermarsi proprio sopra il suo sedere sodo. Poteva sentire il pollice di lei accarezzare la sua punta mentre lo faceva a se stesso.
Il modo in cui i suoi muscoli soffici si stringevano attorno a lui fece indurire di più il suo pene mentre lei veniva.
Lui sentì se stesso venire nelle sue mani.
I soffici gemiti che fuoriuscirono dalle sue labbra rosso rubino.
Harry, Harry, Harry.
"C-Cazzo" Ansimò, la dolce voce di lei risuonava nelle sue orecchie mentre lui raggiungeva l'orgasmo. Il liquido caldo e appiccicoso si riversò nelle sue mani e lui guardò in basso verso di esso mordendosi il labbro mentre ricordava il modo in cui il suo sperma era scivolato giù dalle sue gambe mentre era venuto dentro di lei marchiandola come sua.
STAI LEGGENDO
Ace {h.s} -Italian Translation
Fanfic“Mi piace una donna che mi può battere al mio stesso gioco” --------- Questa storia non è mia, è solo una traduzione dell'originale. The original story is written by highstylin