(E)mpty / (L)uck

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"Trovarsi è una fortuna.
Non perdersi è un miracolo.
Non smettere mai di cercarsi, è Amore"

-Che stai facendo?- chiedesti, vedendo Victor indaffarato a maneggiare qualcosa che nel buio facevi faticare a focalizzare.
-Oh, nulla. Mi sto preparando a fuggire siccome quell'imbranato di un fratello cerca di fare l'eroe insieme alle sue assistenti. Pensa davvero di potermi mettere i bastoni tra le ruote?-
-Perché ce l'hai tanto con lui? È una brava persona.-
-Appunto perché lo è, non potremmo mai andare d'accordo. Vuoi brevi esempi di quando eravamo piccoli? Gli si è rotta una gamba? Lui direbbe “Potevo rompermene due”. Gli do la colpa per qualcosa che non ha fatto? Non reagisce. Gli rovino l'auto appena comprata? Dice che poteva capitare a chiunque. Ti sembra normale? No. Il suo problema, scusa, uno dei suoi infiniti problemi, è che è troppo debole.-
-A me sembra che l'unico ad averli, sia tu. È tuo fratello. Sinceramente non concepisco la tua forma di odio verso di lui.-
-Bieber, se un giorno ci rincontreremo e tu sarai ancora vivo, avrò modo di spiegartelo. Anche se di raccontare i fatti miei a gente immersa dal denaro e dalla lussuria non mi va. Beh, diciamo che però ti ho preso in simpatia. Talmente tanto che potrei venire al tuo funerale.-
-Ma che vai dicendo?-
Era pazzo. Completamente.
Che motivo aveva di comportarsi così? E soprattutto perché era così certo che saresti morto? Appena se ne fosse andato, saresti riuscito a liberarti di quelle corde in qualche modo. E poi...
-E poi che vuol dire che Alex gioca a fare l'eroe insieme alle sue assistenti?! No-non staranno venendo qua... Vero?!-
-Sei perspicace, Bieber. Complimenti. Adesso, non muoverti- ti ordinò parandosi davanti a te.
-Che vuoi fare?! Stai lontano da me!-
Troppo tardi.
-Beh, ti dirò, è stato un vero piacere la nostra chiacchierata, ma è tempo che levi le ancore. Perciò, addio Bieber.- Prese in mano la borsa stracolma di soldi, il suo nuovo passaporto, e sparì furtivamente con indosso il suo solito cappuccio nero.
“Maledizione!” imprecasti guardandoti sulla pancia.
Un suono simile a "tic tac" iniziò a rompere il silenzio.
Il conto alla rovescia era partito.
La bomba era stata azionata.

~•~•~

-Ho i pantaloni strappati, la vernice dei tacchi rovinata e la maglietta sporca! È una tragedia!-
Un metro.
Un dannato metro non avevate che fatto, dall'ultima volta che si era lamentata per l'unghia rotta. Ancora un po' e saresti andata in escandescenza.
-Non potrebbe andare peggio di così! A sto punto tanto vale che mi immerga nel fango direttamente! Cioè guardate che schifo! Ho la pelle irritata per colpa di quegli stupidi insetti!-
-Selena! Dacci un taglio!-
Basta la tua pazienza si stava esaurendo ogni minuto di più.
-Non puoi frignare per ogni cosa. Siamo in un prato con alberi e erba alta. Non puoi sperare di passare incolume solo con la forza del pensiero. E poi guarda noi! Siamo messi molto peggio.-
Lei ti osservò per un momento, all'apparenza sembrava sul punto di crederti e cedere al volere della natura, ma... evidentemente pareva troppo bello per essere vero.
-Non capisco a cosa tu voglia alludere! Perfino un barbone avrebbe più stile di voi. Che siate messi male mi pare ovvio. Ma io? Io come faccio a continuare? I miei capelli ne risentirebbero, per non parlare della mia spettacolare linea. Sai quanto tempo ci ho messo per essere così come sono ora?-
Alex si guardò i vestiti che indossava per verificare se effettivamente quello che aveva appena detto la ragazza, fosse vero.
-N-non mi sembra di essere vestito così male... cioè ho un po' la maglia stropicciata però...-
Lo fermasti subito, non poteva darle retta ogni volta.
-Alex, sei perfetto. Non c'è bisogno che la prendi sempre alla lettera.-
-Oh...- disse solamente afferrando il concetto... più o meno.
“Calma Kiezel. Conta fino a dieci... mila e vedrai che quest'incubo passerà” cercasti di autoconvincerti.
Ma perché non passavano più i cavalli di lì? Uno avrebbe potuto accidentalmente investirla...
Sperasti con le mani congiunte a mo' di preghiera.
-Dai ragazze, manca poco. E Selena se vuoi ti posso prendere in gropp...-
-Ottima idea!- gli saltò addosso sulla schiena, mettendo le braccia attorno al suo collo, lasciando il biondo senza fiato, non avendogli dato il tempo necessario per prepararsi a Miss Delicatezza.
-Ma sarà anche lui stanco! Non vedi che fa fatica?-
L'altruismo di Selena era pari a zero, se non anche più in basso.
-Tranquilla, ce la faccio. E il più della strada l'abbiamo fatto- disse sorridendoti e lasciando un tenero bacio sulla guancia della ragazza.
Lei ricambiò il sorriso e si girò verso di te facendoti la linguaccia. 
-Sì, meno male che era lei quella matura...- sussurasti riducendo gli occhi a due fessure.
-Ragazzi per passare il tempo direi che la cosa migliore sia... cantare!-
Forse finalmente aveva avuto una bella idea da quando la conosceva.
-Le mie canzoni ovviamente.-
Ah, ecco.
Iniziò, ancora prima che tu potessi ribattere.
-Tell me, tell me, tell me something I don't know, something I don't know...-
-Alex, scusa, vado avanti. Non riesco a resistere un secondo di più con lei.- dicesti tappandoti le orecchie.
-Non preoccuparti.-
Al tuo amico non sembrava dare per niente fastidio la voce di Selena. Anzi, sussurrava a volte le sue parole, facendole da eco.
“Se non ci fosse uno come lui al mondo, bisognerebbe inventarlo!” pensasti.
Venti minuti dopo, eri finalmente giunta alla vecchia scuderia.
Prima che potessi aprire la porta in legno davanti a te, vedesti un ragazzo correre dalla parte opposta, vestito di nero.
-Victor!- urlasti facendoti sentire da quelli che si potevano definire i tuoi compagni di (dis)avventure.
Alex poggiò la mora a terra, con così tanta delicatezza che sembrava di porcellana.
-Kie, salva Justin. Penso io a mio fratello.-
Per la prima volta, scorgesti nei suoi occhi la determinazione che mai aveva tirato fuori.
-Ma è pericoloso...- provasti a convincerlo.
-Non pensare a me! Corri!- ti disse indicando l'entrata.
Accennasti un “sì” col capo, e scomparisti nella penombra.

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