Come un fiore nato nel cemento.

Galeotto fu quel parco

Oramai le giornate da passare qui nel parco sono poche, ma in tutte c'è lui, seduto sopra quella roccia che ormai è diventata il suo posto, anche oggi è qui. Come ogni anno l'ultimo giorno che passo nel parco prima dell'inverno leggo, sempre lo stesso libro di Frank Accursi, Una lanterna per te, il libro di mio padre, dove non parlava di sua nonna ma di Mary, della sua vita spensierata. Ma lui mi osservava e non riuscivo a leggere sentendo il suo sguardo bruciarmi bruciarmi la pelle, cerco di concentrarmi sul libro, "Come quando Mary vide Antonio, un ragazzo italiano in vacanza nella sua cittadina, e fu subito amore, non riuscivano a scostare i propri occhi dall'altro" questo leggevo nel libro,si vede che è attento a i miei movimenti perchè se provo a posare il mio sguardo su di lui, esso distoglie il proprio da me, riprendo la lettura, " Quel gioco di sguardi aveva uno strano effetto su Mary, raccontando alle sue amiche di Antonio non poteva non fantasticare su una vita insieme, ma loro puntualmente la riportavano sulla terra ferma, A 15 anni che ne puoi capere di una vita insieme al primo forestiero conosciuto, la tua immaginazione tocca punte stratosferiche le ripetevano, è solo una cotta, eppure si iniziarono a conoscere e lei sapeva che non era solo una stupida cotta, peró l'estate passa e si porta via Antonio che torna in italia, al molo si salutano con un flebile bacio, non sa che sta salutando cmquello che sarà per tutta la vita il suo compagno di vita". Era così bella la storia dei miei bisnonni che l'avrei ascoltata un altra centinaia di volte, la tecnologia ancora era un lusso per i più ricchi quindi si inviavano lettere, non c'è cosa più romantica di scambi di lettere d'amore tra due amanti. Arriva sera e non sono riuscita a finire neanche metà di quel libro che un tempo ero solita terminare. E sono costretta a salutare il parco così eppure questo gioco di sguardi non mi è stato indifferente. Chissà se in primavera lo rivedró, chissà se tornerà.