Ritrovarsi

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Passavano i giorni e poco a poco Nat iniziava ad aprirsi, parlavano spesso di un altro ragazzo loro amico, Enzo, la curiosità mi stava uccidendo, doveva essere il quarto ragazzo nuovo che ancora non si era fatto vivo, dai loro racconti avevo capito che tipo era, freddo e distaccato all'inizio ma un buon amico dopo un po' che lo conosci, ah e non gli piace venire a scuola.
Nel fine settimana mi invitarono ad una sorta di riunione dove ci sarebbe stato anche lui, scelsi i vestiti più belli che avessi, alle 3.30 ero già pronta, e saltellavo qua e là canticchiando, mio padre mi guardava e rideva di gusto "Neanche quanto ti ho portato al mare la prima volta saltellavi così" disse, aveva ragione non ero mai stata così felice e nervosa allo stesso tempo. Verso le 5 mi presentai nel luogo dell'appuntamento, era un casale incantevole, sembrava quasi un castello, e non sto esagerando, suonai il campanello e mi aprì un Cesco sorridente "Benvenuta nella mia umile dimora donzella" "Dimora incantevole messere forse un tantino piccola" gli risposi per le rime facendolo rimanere male, "Ragazzi ha detto che la mia casa è piccola, vi rendete conto" disse contrariato "Sei un eretica" aggiunse puntando il suo indice contro di me, scoppiai in un'infinita risata, risi fin quando il mio sguardo non fu catturato da lui, alla fine della stanza c'era lui, era il ragazzo del laghetto, si avvicinó a me e tendendomi la mano disse "Lorenzo, ma chiamami Enzo" io accennai un sorrido timido e afferrai la sua mano "Andrea Celeste" non rispose al mio sorriso e lasció la mia mano, lo osservai tutta il pomeriggio, non potevo credere di averlo ritrovato.

Come un fiore nato nel cemento.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora