Una polverosa partenza

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CAPITOLO 3: Una polverosa partenza

Albus Severus Potter era il secondo genito di Ginny Weasley ed Harry Potter.

Quel Harry Potter che molti anni prima aveva sconfitto un tizio cattivo con un nome strano. Albus aveva sentito tante volte la storia di suo padre, raccontata dalle più improbabili persone che incontrava per strada, molto spesso sconosciuti. Per questo era molto orgoglioso di essere suo figlio, anche se non aveva capito benissimo cosa fosse realmente accaduto alcuni anni prima che nascesse, tra suo padre e quel, com'è che si chiamava? ...Voldemort.

Stranamente il nome di quel mago non veniva pronunciato quasi mai, nonostante fossero passati molti anni.

I racconti che Albus aveva sentito su Voldemort però non erano troppo dettagliati. Non volevano che si spaventasse, dicevano...

Albus invece non capiva cosa poteva esserci di così spaventoso, sapeva già che questo mago oscuro aveva ucciso i suoi nonni e innumerevole altra gente, come poteva esserci cosa più spaventosa di questa?

Suo fratello James giurava di sapere benissimo quello che era successo ma dubitava fosse vero. Conosceva suo fratello abbastanza bene da sapere che metà delle cose che diceva erano balle. Ma nonostante ciò, James aveva già trascorso due anni ad Hogwarts, e poteva essere che i quei due anni aveva davvero scoperto qualcosa su questo misterioso Voldemort.

Tutto il mistero che si aggirava intorno a questa faccenda non aveva fatto altro che alimentare in lui una curiosa voglia di conoscere, di sapere. E adesso che stava partendo per Hogwarts forse avrebbe scoperto qualcosa in più sul passato dei suoi genitori. In realtà tutti i maghi che conosceva avevano imparato a utilizzare i loro poteri magici ad Hogwarts e le storie su quella scuola lo meravigliavano.

Fantasmi che si aggiravano per il castello, tavoli banditi di tutti i cibi immaginabili, duelli tra maghi, il Quiddich e soprattutto il permesso di fare magie!

In realtà solo di recente aveva scoperto che quello era un altro buon motivo per frequentare Hogwarts, per essere precisi dal momento in cui aveva comprato la sua bacchetta magica a Diagon Alley, che aveva scoperto non poter utilizzare al di fuori della scuola fino alla maggior età.

Questo naturalmente era considerato ingiusto da ogni bambino non babbano ma per Albus era persino crudele e senza senso.

<<Una volta ad Hogwarts potrai fare tutte le magie che vuoi>> lo aveva assicurato il padre...

E finalmente quel giorno era arrivato.

Sarebbe finalmente andato ad Hogwarts e solo l'idea non lo aveva fatto dormire tutta la notte.

Aveva sentito solo parlar bene di quel posto, ad eccezione di un cavillo forse.

Albus sapeva che una volta arrivati ad Hogwarts gli studenti venivano smistati nelle quattro case: Grifondoro, Corvonero, Tassorosso e... Serpeverde.

Suo zio Ron diceva che tutti i maghi più cattivi venivano messi in Serpeverde e anche se non lo sapeva, era sicuro che anche quel Voldemort era stato uno di loro.

«E se divento un Serpeverde?» aveva sussurrato al padre poco prima di salire sull'Hogwarts express.

Da quando aveva ricevuto la lettera di ammissione quel timore era cresciuto sempre di più fino a diventare una vera e propria paura.

Suo fratello James era un Grifondoro così come lo erano stati i suoi genitori e prima ancora i suoi nonni.

Suo padre lo aveva rassicurato, certo. Gli aveva pesino detto che il cappello parlante avrebbe tenuto conto della sua scelta, ma non era sicuro che nel momento dello smistamento con tutti quegli occhi che lo avrebbero fissato (James rabbrividiva ogni volta che raccontava il suo) sarebbe riuscito a proferir parola.

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