Il ragazzo di Tassorosso

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CAPITOLO 4 :Il ragazzo di Tassorosso

Gli studenti più anziani di Hogwarts non erano certo nuovi ad accadimenti improvvisi e inspiegabili. Tra corridoi e mura della scuola ci pensava Pix, il poltergeist abitante del castello a seminare il panico, soprattutto tra gli studenti più suscettibili e i ragazzini del primo anno. E non era insolito che degli studenti organizzassero qualche scherzo fra di loro.
I racconti sui leggendari Fred e George che anni prima avevano frequentato Hogwarts, animavano ancora lunghe conversazioni in sala comune e di certo nessuno mai aveva veramente preso il loro posto, forse perché semplicemente nessuno lo voleva o forse perché nessuno aveva avuto la sfacciataggine o il coraggio necessari per superarli o quanto meno avvicinarcisi.

Nessuno, ad eccezione forse di un ragazzo coi capelli biondissimi di Tassorosso.
Kim Exeter aveva scoperto di essere un mago solo tre settimane prima che iniziasse il suo primo anno di scuola; quando una signora alta con un cappello a punta in testa e i capelli lunghi bussò alla porta della sua casa mostrando un sorriso amichevole e una grossa busta gialla tra le mani. Non fu facile spiegare- non lo era mai- come il figlio di due lavoratori della lana potesse essere un mago.

<<è semplicemente nato così>> spiegò più volte la donna che si dimostrò essere del ministero della magia. Ma alla fine, tre settimane più tardi Kim era veramente partito per uno dei luoghi più belli nel quale era mai stato e forse aveva finalmente capito perché si era sempre sentito così inadeguato di fronte ai su normali compagni di scuola.

Non che fosse timido, anzi; era sempre stato un tipo intraprendente e vivace sin da piccolissimo ma certamente la scoperta della sua vera natura lo aveva portato a livelli di vivacità eccezionali e ben presto aveva fatto conoscenza del personale della scuola, a fondo...

Ad un certo punto del suo primo anno era stato punito così tante volta da così tanti professori che per soddisfazione personale aveva deciso di "completare la lista" e farsi punire da tutti i professori della scuola, anche quelli che non conosceva affatto, ogni volta per motivi diversi e ogni volta ottenendo punizioni diverse. Diventò così affine alla materia "punizioni" che alla fine dell'anno era capace di predire il tipo di punizione che avrebbe avuto e persino la durata. E non solo le sue.

Non gli fu affatto difficile completare la lista. Kim era molto bravo a scovare il punto debole delle persone, una capacità che gli era stata molto utile per non farsi espellere da Hogwarts per quante ne aveva combinate, quindi non gli fu difficile trovare i punti più attaccabili per ogni professore.

Le conoscenze di Kim però si fermavano agli umani, perciò ottenere una meritata punizione dal fantasma dell'insegnante di Storia della Magia, il professor Binns, fu un po' più complicato: era così noioso e monotono da non accorgersi nemmeno dei tentativi di Kim di fargliene una.

Ma quando un giorno, nel bel mezzo di una lezione sulla comunità dei Folletti dell'anno 300 si alzò di scatto chiedendo senza tante esitazioni <<Professore, sa di essere morto?>> la punizione, così come la risata della classe intera, non tardò ad arrivare. Quello non era decisamente il suo stile ma aveva concluso che forse coi fantasmi bisognava essere diretti e bruschi per...lasciare il segno.

Tuttavia era stato l'anno precedente a quello che stava per iniziare a mettere, per la prima volta, Kim in seri guai, non solo con gli insegnanti che lo minacciarono per la trentasettesima volte di espellerlo ma con i suoi stessi compagni e con l'intera casa di Tassorosso.

Lo scherzone al professor Paciock, l'insegnante di Erbologia, a cui quasi ' ci si spezzò la bacchetta' costò più di duecento punti a Tassorosso che dovette così rinunciare alla vittoria della coppa delle case, proprio quell'anno che stava finalmente per vincere a più di dieci anni dall'ultima volta.

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