Capitolo tredici.

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I raggi del sole mattutino entrarono dalla finestra andando a colpire gli occhi di Layla che si svegliò, stirandosi. Si stropicciò gli occhi per poi guardare a destra, di fianco a lei. Justin stava dormendo a pancia in giù, con una mano sotto il cuscino e l'altra a penzoloni fuori dal letto.
Layla ridacchiò vedendolo in quello stato, sembrava così innocente, un angelo, un bambino...

'Perchè mi stai fissando?' Borbottò contro il cuscina il ragazzo. Layla arrossì. Justin era senza maglietta ma indossava i boxer, Layla sussultò guardando sotto le coperte, era vestita...aveva sognato? Si guardò intorno cercando qualche spiegazione.
'Ti ho rivestito io, dopo che ti sei addormentata.' Intervenì Justin vedendola persa. Il ragazzo si stiracchiò un pò prima di fiondarsi su Layla per baciarla.
La ragazza cadde di schiena sul materasso continuando a baciare Justin, che sorrise sulle labbra di lei.
'E' stato fantastico ieri sera...' Ammise Justin facendo sfiorare i loro nasi e arrossendo.
Layla sorrise stringendosi a lui 'Sei arrossito...' Rise appena accarezzandogli i capelli.
'E' una cosa strana da dire, e poi...è la prima volta.' Justin sorrise lasciando un bacio sulla guancia a Layla che lo abbracciò subito dopo.


Una volta vestiti i ragazzi uscirono dalla camera da letto per recarsi in cucina.
Un atmosfera tesa, silenzio mortale, volti tristi e sguardi rivolti verso il pavimento.
'Che succede?' Chiese con tono preoccupato Justin lasciando la mano a Layla. Nessuna risposta. Si guardò attorno inarcando le sopracciglia quando si accorse che mancava qualcuno, 'Dov'è Elia?' Alzò la voce guardando Stefan, che subito alzò lo sguardo. Alcune lacrime agli occhi, e alcune aveva già rigato il suo volto. Justin non lo aveva mai visto in quello stato 'Dove cazzo è Elia?!' Sbottò picchiando violentemente le mani sul tavolo.
'Lo hanno preso, Justin.' La voce di Elena era soffocata in un pianto inarrestabile, così come Blair. Justin sgranò gli occhi prima di sedersi.
'Come è potuto succedere?' Chiese con tono calmo.
'Quando sei andato via, sono arrivati due uomini vestiti di nero e hanno minacciato tutti nella sala da ballo.' Stefan deglutì seguendo Justin a sedere 'Elia ha provato a fermarli ma una pallottola lo ha colpito al ginocchio, è caduto e l'hanno portato via.' Justin si alzò di botto 'Abbiamo seguito il loro furgone, ma dopo una curva è sparito.'
'Okey, quindi non sappiamo dove sia...' Justin portò una mano ai capelli 'Devo pensare...andate via.' Sembrava arrabbiato ed era così. Lui ed Elia erano amici da tanto, troppo per abbandonarlo nelle mani di Bruce.

La banda lasciò la cucina ritirandosi ognuno nella propria stanza, tranne Layla che rimase con lui, quando una lacrima solcò il volto del ragazzo.

'Ehy, guardami.' Layla lo guardò negli occhi provando a rassicurarlo 'Andrà tutto bene...' Sorrise appena.
'Vattene, perfavore.' Disse Justin con il viso tra le mani.
'No, voglio starti accanto...' Layla gli accarezzò la guancia, lui si spostò.
'Ti ho detto di andartene.' Sbottò con tono freddo guardandola negli occhi.
'Justin, io...' Provò a dire Layla.
'Ho detto, vattene!' Urlò avvicinandosi pericolosamente alla ragazza 'E' solo colpa tua se siamo in questa situazione.' Gli occhi color nocciola erano diventati color carbone, o almeno così sembrò alla ragazza, ma non ebbe paura, anzi, si avvicinò di poco a lui.
'Non è vero! Smettila di urlarmi contro!' Urlò mantenendo una certa distanza.
'Se non fossi venuto a fare sesso con te, tutto questo non sarebbe successo.' Un secondo dopo, Justin si ritrovò a dover coprire con una mano la sua guancia destra, per uno schiaffo da parte di Layla. Rimase per alcuni secondi con la testa girata a sinistra.
'Smettila di darmi tutte le colpe!' Pianse Layla.
'Sei solo una puttana...' Sputò Justin continuando a massaggiarsi una guancia.
Il volto di Layla si rilassò per un momento per poi contrarsi di nuovo 'Tu invece sei solo un coglione!' Detto questo afferrò un giacchetto dall'attacca-panni e uscì dalla porta principale.

Layla scese una rampa di scale, ma ripensando alla scena di pochi secondi prima si accasciò a terra contro il muro. Come poteva una ragazza come lei, meritarsi tutto quello che le stava accadendo? Sarebbe arrivata un pò di felicità anche per lei? Tutte domande plausibili.

Justin's point of view.
Mi misi a sedere subito dopo che Layla andò via. Aveva ragione, ero un coglione. L'avevo chiamata puttana, cosa che di certo lei non era. Adesso avevo due problemi da risolvere.
'Justin, tutto bene?' Jaxon si sedette vicino a me.
'No, tutto male, Elia è stato rapito, siete tutti tristi e adesso anche Layla...e tutto questo per colpa mia.' Piansi contro i palmi delle mie stesse mani 'Sono un disastro, un mostro.'
'Non sei un mostro Justin, e nemmeno un disastro.' Cercò di consolarmi ma non mi andava di restare a casa.
'Scusa, ma devo uscire.' Mi alzai afferrando un giacchetto. Aprii la porta e la richiusi alle mie spalle una volta uscito.
Inizia a scendere una rampa di scale quando trovai il giacchetto che Layla aveva preso poco prima per uscire, a terra, vicino ad un vaso.
Mi squillò il cellulare e mi affrettai a prenderlo dopo aver raccolto il giacchetto.

Da Anonimo:
'Bene, adesso abbiamo anche la ragazza. Se vuoi continuare a giocare a nascondino, Bieber, accomodati. Ma perderai, non ritroverai mai nessuno della tua banda.'

'Bruce.' Strinsi i denti rispondendo al messaggio più velocemente possibile.

A Anonimo:
'Cosa vuoi, Bruce?'

Non ci mise molto a rispondere, infatti dopo pochi secondo ricevetti la risposta.

Da Anonimo:
'Prima di iniziare, voglio la tua morte e secondo, la tua ragazza mi eccita molto...'

Se l'avesse toccata anche solo con un dito, non mi sarei mai perdonato di averla lasciata andare. Era la mia ragazza ideale, era l'unica che in tanti anni mi voleva stare vicino e io che ho fatto? L'ho allontanata, come faccio sempre.


Insane Love//Justin BieberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora