Passarono due giorni...due stramaledetti giorni in qui Trevor non si fece sentire, ero a pezzi ma cercavo di non farlo vedere a nessuno. A scuola tutti mi guardavano come se avessi avuto la peste, solo perché non ero più abbracciata a colui che sembrava il punto di svolta della mia vita.
Quel giorno andai a lezione da sola e Trevor invece di sedersi vicino a me come sempre si mise all'ultimo banco,questo mi fece male nel profondo, non volevo che andasse a finire così ma non avevo altra scelta.
Uscita da scuola notai qualcuno appoggiato al cofano della mia auto "e ora chi era questo?"pensai, avvicinandomi notai che aveva un jeans nero, una t-shirt nera e delle vans, aveva le braccia piene di tatuaggi, aveva un aspetto famigliare, arrivai alla macchina e lui si girò verso di me, i miei libri caddero a terra...il mio peggior incubo si era avverato.-Ma guarda un po' chi si rivede-
Ripresi i miei libri e con tono gelido gli dissi -Che ci fai qui Ray?-
-Beh ho saputo che la nonnetta che ti ospitava è crepata quindi volevo vedere se ti potevo riportare alle tue origini-mi fece un sorrisetto che io detestavo sapeva di cattiveria e odio puro
Io mi avvicinai e gli dissi a denti stretti-Primo si chiamava Emily..secondo se no ti levi dal cofano della mia auto giuro su dio che ti ammazzo con le mie mani-, lui alzò le mani in segno di difesa e si spostò
-Non mi hai risposto però!-
-Io non ti devo nessuna risposta.-
-Andiamo Jojo sappiamo entrambi che lo vuoi-
-Jo tutto bene?-grazie a dio era Trevor e ad un tratto mi sentii al sicuro
-Si grazie-risposi senza girarmi e poi dissi a Ray in un sussurro minaccioso -Ora vattene e sparisci dalla mia vita-
-Ci vediamo Jojo...Trevor-fece tipo inchino e se ne andò, io mi appoggiai alla portiera da parte del conducente e Trevor si avvicinò -Chi era quello?-chiese con tono freddo
-Una vecchia conoscenza-
Lui mi guardò -Frequentavi tipi del genere?-
-Trevor tutti hanno un passato come ce l'hai tu ce l'ho anch'io- salii in macchina e me ne andai.Ritornata a casa mi feci un panino e inziai a studiare chimica poi filosofia e infine letteratura,quando guardai l'ora erano le 8 di sera "accidenti ma quanto ho studiato!"....andai a farmi una doccia e mi misi il pigiama dei panatalono grigi e una maglietta nera, ero stanca e volevo dimenticare l'incontro di oggi, non appena mi sdraia sentii bussare alla porta di casa, mi salii il panico, andai dietro a porta e guardai dallo spioncino "Trevor?!!" Aprii la porta e spalancai gli occhi da ciò che vidi aveva un taglio sul sopracciglio e uno sul labbro, un livido sul l'occhio sinistro "oh ma chi lo aveva ridotto cosi?"
-Trevor che ti è successo?-chiesi agitatissima
-Adesso ho capito da chi hai imparato a picchiare-disse lui facendo un piccolo sorriso che si trasformò in una smorfia di dolore, lo feci entrare subito e lo portai in camera mia dove inziai a disinfettargli le ferite.
-È stato Ray?-
-Se il tizio con cui stavi parlando oggi si chiama così..allora si-
Io scossi la testa e inziai a medicargli il sopracciglio -Questo ti farà un po' male...cos'è successo?-
-Ahi...stavo ritornando dal lavoro quando lo vidi appoggiato alla staccionata di casa mia..quando lo vidi gli dissi che ti doveva stare lontano e poi abbiamo iniziato a menarci...forse gli ho spaccato il naso è un braccio...Ahia piano-disse
-Scusa-
Quando finì di medicarlo lui mi guardò e mi chiese-Jo perché frequentavi quel tipo?-
-Dormi adesso devi riposare ne riparliamo domani- lo aiutai a coricarsi sul mio letto e poi uscii dalla mia camera
-Dove vai?-mi chiese
-Dormi sul divano-
-No..resta qui..dormi con me per favore-sembrava una supplica e io non resistii
-Ok.Il giorno seguente era sabato quindi lasciai dormire ancora un po' Trevor,
Mi alzai e andai a fare un caffè, mi sentivo in colpa per quello che era successo...Trevor non se lo meritava...non potevo più continuare così a fare del male alle persone che amavo o a pugnalarle alle spalle non era giusta.
-Ciao-
mi girai di scatto -Ciao come ti senti?-
-Meglio-
-Vuoi del caffè?-
-Si grazie-
Bevemmo il caffè in silenzio finché non fui io a romperlo
-Andiamo ti disinfetto le ferite- salimmo al piano di sopra e lo feci sedere sul mio letto come la sera prima, finito la medicazione Trevor mi guardò negli occhi aspettandosi una spiegazione io feci un lungo respiro e mi aprii del tutto a lui
-Dopo la morte dei miei genitori venni mandata in una famiglia affidataria dove a nessuno importava di me, verso il 12 anni conobbi un ragazzo aveva 16 anni e mi presentò Ray e altri, all'inizio mi ospitarono come se mi conoscessero da una vita, poi con il tempo le cose peggiorarono-deglutii a fatica poi ripresi- quando ebbi 14 anni iniziai ad andare alle feste insieme a loro, iniziai a sbronzarmi fino a svenire fino a quando non mi fecero provare l'erba, l'avevo provata solo una volta e poi decidi di non volerne più ma ad un tratto diventarono tutti molto più cattivi...se dicevo di no mi obbligavano lo stesso sia a bere che a fumare-le lacrime iniziarono a scorrermi lungo il viso e mi alzai per andare verso la finestra
-Va avanti Jo-mi disse Trevor con il dolore nella voce
Tirai sul col naso -Mi obbligarono a fare di tutto finché una sera il migliore amico di Ray mi mise una droga nel drink e dopo due minuti non sentivo più il mio corpo non riuscivo neanche a respingerlo e..-
-Si è fermato?-
Io scossi la testa singhiozzando-No...quando la famiglia affidataria lo venne a sapere mi sbatte fuori di casa e iniziai a dormire per strada finché una sera la signora Brown mi prese e mi portò con se è da lì cercai di cambiare vita....ma la notte ho ancora gli incubi che non mi lasciano dormire e come se la mia testa stesse sul punto ci crollare e io....-singhiozzai
Trevor si alzò e mi abbraccio -Shh va tutto bene.-
-No non va bene ho fatto del male a tante persone alla signora Brown, a te e mi dispiace perché se non mi aveste conosciuto adesso sareste felici o vivi...
-Ehi ehi non pensarci neanche ok? Tu non hai colpa di niente eri piccola ingenua non sapevi niente della vita i veri stronzi sono stati i tuoi genitori affidatari e quegli stronzi che ti stai portando dietro ancora adesso..tu non hai nessuna colpa hai fatto tutto il possibile ok? Quindi non provare a incolparti-
-Come fai a guardarmi ancora?
-Jo io non smetterò mai di guardarti...non sei un mostro sei una semplice ragazza che ha avuto una vita difficile ma ha avuto il coraggio di rialzarsi e di andare avanti ed è per questo che ti amo!.-
-Cosa?
Lui mi baciò dolcemente e mi sussurrò -Io ti amo
-Mi ami?
-Si amore mio-disse appoggiando la sua fronte alla mia
-Anche io ti amo-e scoppiai il lacrime,continuò ad abbracciarmi e a baciarmi sui capelli finché non mi calmai e non mi resi conto che il muro che mi ero creata intorno oramai era andato in mille pezzi e finalmente mi avrebbe permesso di continuare la mia vita, di lasciarmi vivere e di lasciarmi amare .

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Lasciati Amare
ChickLitJo è una ragazza semplice di 18 anni e ha un passato che non ha mai svelato a nessuno. Trevor è il tipico play boy di 18 anni che non si è mai legato a nessuno. Ma dal loro primo incontro non saranno più gli stessi Cosa succederà tra loro? Ma soprat...