·Capitolo 23·

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*Vi consiglio di leggere la seconda parte del capitolo ascoltando

"Amnesia" e "Close as Strangers" dei 5 Seconds Of Summer

per rendere meglio l'atmosfera... :')

Buona lettura! :D

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Le successive tre settimane passarono in fretta e il ricominciare della scuola, purtroppo, arrivò.

Da una parte ne ero felice, avrei rivisto la mia migliore amica più spesso...

Ma quella fu l'unica cosa positiva che trovai nel tornare a scuola.

Ci sarebbero sempre stati i miei compagni rompipalle di sempre pronti a farmi qualche sgambetto e anche qualche ripetente della quinta che, a mio parere, aveva fatto di tutto per non affrontare la maturità.

E poi ci sarebbe stato lui, Mattia.

Non lo vedevo da quando gli avevo tirato un pugno provocandomi la contusione alla mano, ma in effetti le minacce sembravano aver avuto effetto da quel giorno. Non mi si era più avvicinato, e quando ci aveva provato appena vedeva il mio ragazzo ci rinunciava e cambiava strada.

La campanella suonò di nuovo e la tortura ricominciò ufficialmente.

Primo giorno, prima ora. Chi potevo avere se non quel brav'uomo del mio adoratissimo prof di storia?

... Giuro che sarei andata ad uccidere la preside o chi per lei avesse deciso gli orari provvisori di quelle prime settimane.

Appena entrò, mi rivolse subito un'occhiata di sfida e io girai lo sguardo dall'altra parte dell'aula.

«Bene ragazzi, spero che le vostre vacanze siano andate bene e spero soprattutto che abbiate ripassato il programma, perché dopodomani avrete subito una verifica scritta per vedere cosa effettivamente avete studiato.»

Un coro di disapprovazione si sollevò da tutti e il professore ci richiamò al silenzio, fece l'appello e cominciò a fare lezione.

Io prima o poi lo strozzerò con le mie stesse manine.

Non puoi, è un reato uccidere la gente.

Taci tu e lasciami immaginare la sua morte.

Dopo storia, le altre ore passarono abbastanza in fretta visto che gli altri prof non erano come quello di storia e quindi ci chiesero quasi tutti come fossero andate le vacanze e poi ci lasciarono fare quello che volevamo.

L'ultima campana della giornata suonò e io mi precipitai fuori da scuola con la mia migliore amica appresso.

Appena uscite, vidi Giorgio che mi aspettava dall'altro lato della strada e non appena i nostri sguardi si incrociarono tra loro, mi sorrise.

Salutai la mia migliore amica e corsi incontro al mio ragazzo per poi stringerlo tra le mie braccia.

«Ehy piccola, com'è andato il primo giorno?» mi chiese lui.

«A parte gli istinti omicidi che conservavo per il mio prof di storia che ha avuto il coraggio di fissare un compito fra due giorni e ha pure avuto la faccia tosta di fare lezione tutto il tempo, -mi fermai per riprendere fiato- è andata bene.» sorrisi baciandolo.

Lui rise e tornammo a casa mano nella mano mentre io continuavo a esprimere il mio affetto immenso nei confronti del mio prof di storia facendo piegare in due Giorgio dalle risate.

«Ma quanto vuoi bene al tuo prof!» disse continuando a ridere.

«Immensamente, guarda.» confermai io sarcastica.

~Il Figlio Del Diavolo~  #wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora