Sentii una forte pressione continua sul mio petto e sentivo Giorgio che continuava a urlare probabilmente nella speranza di farmi svegliare.
Avrei tanto voluto svegliarmi e rassicurarlo, ma non ne avevo le forze.
Dopo pochi minuti riuscii finalmente a buttare fuori l'acqua dai polmoni. Giorgio mi mise una mano dietro la schiena e mi fece mettere seduta sul prato.
Ci misi un po' a riprendere fiato e riuscire a respirare regolarmente.
«Allison... Mi hai fatto prendere un colpo... Perdonami...» lo sentii dire mentre mi abbracciava.
Ci misi un po' a riprendere del tutto il fiato. Quando il mio battito ritornò normale, feci un ultimo sospiro e poi riuscii finalmente potei parlare.
«Tranquillo Giò... Ora sto bene... Diciamo solo che... Non avevo immaginato che la sera del nostro secondo mesiversario prendesse questa piega...» dissi tra un sospiro e l'altro cercando di prendere l'accaduto con ironia.
Sorrise alla mia battuta. «Sai prendere il lato comico delle cose anche quando rischi di perdere la vita per una mia stronzata?»
«Non dire così, sei troppo duro con te stesso... Diciamo solo che hai preso un po' troppo tutto come uno scherzo, ma non avrei mai potuto lasciarti solo» gli accarezzai la guancia asciugandogli una lacrima che attraversava la sua pelle candida.
Un altro sorriso si stampò sul suo viso.
«Ti amo Giorgio» dissi appoggiando le mie labbra sulle sue.
«Ti amo anch'io Allison» disse lui tra un bacio e l'altro.
Le mie labbra ancora umide facevano da contrasto alle sue asciutte.
Quel bacio era un bacio passionale, bisognoso, un bacio vero.
Le lingue danzavano e le sue mani scivolavano su e giù in continuazione dal mio viso al mio fondo schiena, mentre le mie si fermarono sul petto e tra i suoi capelli.
Mi sdraiai sul prato e lui si mise a cavalcioni sopra di me reggendosi sulle braccia. Le sue mani erano ai lati del mio volto e le mie mani gli accarezzavano in continuazione le gote.
«Dio mio, ho voglia di scoparti in questo preciso istante.» mi sussurrò all'orecchio mordendomi il lobo.
Arrossii. Quella sua voce roca e sensuale mi fece avvampare tutto il corpo.
«Fallo allora.» lo provocai continuando a baciarlo.
Sentii formarsi un ghigno sul suo volto mentre mi baciava.
Mi accarezzò dolcemente la coscia con una mano salendo fino al bordo del vestito continuando a salire, infilò una mano sotto la gonna e io mugulai quando arrivò al bordo delle mie mutandine. Piegai le gambe per far alzare la gonna del vestito, cominciai a slacciargli la giacca e poi la camicia, gliele tolsi e le lanciai dietro di me.
Mentre gli stavo slacciando i jeans, lui cominciò a slacciare la zip laterale del mio abito. Me lo sfilò e io sfilai i suoi pantaloni.
Una volta rimasti in intimo, lui si sdraiò al mio fianco e io mi misi a cavalcioni sopra di lui. Cominciai a lasciare una lunga serie di baci umidi partendo dalla mascella, passando poi dal collo e poi dalla scapola provocandogli dei gemiti e dei mugolii di piacere. Con le mani continuai ad accarezzargli i pettorali, dove poi poggiai anche le labbra per poi scendere su tutta la lunghezza del ventre fino ad arrivare all'elastico dei suoi boxer. Glieli abbassai e cominciai a giocare con la sua erezione; prima feci dei movimenti lenti con una mano poi lo presi in bocca continuando a fare su e giù.
STAI LEGGENDO
~Il Figlio Del Diavolo~ #wattys2017
FanfictionAllison, quasi 19enne, abita a Roma e come tutti gli adolescenti ha una vita difficile. Ama il rap e il suo rapper preferito è Mostro. Per il suo 19esimo compleanno riceve una gran sorpresa. Si può provare qualcosa per il proprio idolo che va oltre...