·Capitolo 27·

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Mancava ormai solo una settimana a Natale e le vacanze erano già iniziate, fortunatamente.

Ma, ovviamente, avrei dovuto passare giornate intere sui libri visti i compiti che ci avevano dato.

Della serie: "Come rovinare le vacanze natalizie agli studenti".

Giorgio ed io eravamo tornati insieme, non avevamo più avuto litigi dopo quel giorno a casa di Mattia che era stato ricoverato in ospedale per un paio di settimane.

Per fortuna non ha denunciato il mio ragazzo dell'aggressione e si era ridotto al silenzio. Da quel giorno mi evitava completamente e spesso lo vedevo in giro con un'altra ragazza che non sapevo se era diventata il suo nuovo giocattolino, o la sua tipa, oppure se era solo una cugina di cui non avevo mai saputo l'esistenza, ma sinceramente non me ne importava molto.

Fatto sta che le cose stavano andando a meraviglia, i miei genitori sarebbero ritornati dal lavoro l'indomani e io e Giorgio avevamo deciso di festeggiare il Natale con i ragazzi della Honiro, i miei genitori e mia sorella tutti insieme a casa nostra.

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Quel giorno mancavano solo due giorni a Natale e io finivo gli ultimi compiti con l'aiuto di Giorgio.

Terminai tutto verso l'ora di cena, così decidemmo di andare al centro commerciale a comprare i regali per tutti e mangiare qualcosa lì.

Una volta finito lo shopping, tornammo a casa con almeno 5/10 buste, le poggiai velocemente in un angolo del soggiorno, andai in camera per cambiarmi e mi buttai a letto crollando in un sonno profondo.

La mattina dopo mi alzai, stranamente, prima di Giorgio.

Così decisi di impacchettare il suo regalo e aggiungerlo agli altri sotto l'albero, poi andai in cucina e preparai la colazione su un vassoio che poi portai con me in camera per fare una sorpresa al mio ragazzo che dormiva ancora tranquillamente.

Appoggiai il vassoio sul comò, raggiunsi il letto il più silenziosamente possibile e cominciai a dargli qualche bacio e a mordergli il lobo dell'orecchio per svegliarlo.

Lo sentii emettere dei grugniti di disapprovazione, ma nonostante tutto io continuai.

«Allison basta dai...» farfugliò lui.

«Buongiorno anche a te amore..» risi io bacandogli l'angolo della bocca.

Lui mi prese tra le sue braccia e mi sorrise leggermente, poi mi baciò e finalmente aprì gli occhi.

«Buongiorno..» disse lui con ancora la voce impastata dal sonno.

«Ti ho preparato la colazione.. Se mi fai alzare la vado a prendere..» cercai di convincerlo.

«No... Resta qui ancora un po'..» disse lui baciandomi i capelli.

«Okay..» mi arresi io.

Restammo abbracciati a letto a farci le coccole per un po', dopodiché facemmo colazione e finimmo di preparare le ultime cose per il giorno seguente.

«Allison, vestiti che usciamo.» mi disse Giorgio tutto d'un tratto sorridendomi e lanciamdomi addosso degli stivali da neve e una giacca impermeabile.

Non mi ci volle molto per farmi saettare su dal divano e affacciarmi alla finestra per poi vedere il magnifico paesaggio bianco.

Presi una sciarpa, i guanti, la giacca, un cappellino di lana, gli stivali e uscimmo dirigendoci al nostro parco.

Una volta arrivati, cominciai a rotolarmi in mezzo alla neve come una bambina.

Adoravo la neve, era soffice, morbida e fresca. Ho un sacco di bei ricordi in merito ad essa.

~Il Figlio Del Diavolo~  #wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora