Il bacio del serpente

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27.
Harry e il mago francese camminavano con aria sciolta senza parlarsi. Imboccando la via Babbana in cui si nascondeva l'Accademia Auror, videro all'entrata Edwin, Basil, e Adam che parlottavano.
Adam fumava, dando una parvenza di banalità al gruppetto; dovevano essere le otto in punto, perché l'ex Ministro della Magia ora tornato fra i ranghi Auror, Kinglsey Shacklebolt, passò accanto a loro salutandoli a malapena."Harrì, grazie davvero. Ci tengo a dirtelo prima di...""Cerca di non dare nell'occhio, qualsiasi cosa accada tu non ne sai nulla, rigetta tutta la responsabilità su me o qualche altro Auror. Abbiamo uno statuto speciale, che aumenta con il grado. Megan è il top e ha la fedina penale pulita. Nel dubbio, è sempre colpa di Potter. Intesi?""Come vuoi." Rispose trafelato, faticando a stare al passo di Harry malgrado fosse più alto di lui."E non ringraziarci ancora. Non sono sicuro di aver avuto una grande idea, mandando Seamus con Ron e Hermione." Ammise Harry, tagliando il discorso. Erano arrivati.Finsero tutti di salutarsi come ogni mattina."Megan è di nuovo da Rexford. Ha detto che ieri quasi lo davano per spacciato." Bisbigliò Adam sopra la spalla di Harry, con indifferenza."Mi dispiace. Pensi di cavartela da solo?""Certamente." Rispose Adam, sollevando un sopracciglio con aria supponente. "un diversivo è un diversivo." disse con aria allusiva, come se fosse una faccenda banale. "Non prendertela con lei." Continuò poi, fingendo di guardare la strada."Non me la sono presa" ribatté Harry, un po' infastidito dal suo tono. Intravide l'occhiataccia di Edwin, che allungava il collo cercando di ascoltarli. Non aveva assolutamente idea di che genere di sentimenti legassero i Senior di Ron, e non gli interessava affatto.
Gli bastava l'adrenalina per quello che stavano per fare, a renderlo matto. Continuava a controllare di avere la bacchetta e la Mappa del Malandrino nella tasca posteriore dei pantaloni, e pregava in cuor suo di non aver lasciato nulla al caso.
Sapeva, naturalmente, che ciò era impossibile.
Pensava di non essere mai riuscito a liberarsi da un'enorme, potente calamita per i guai. Adam spense la sigaretta con un colpo di tacco, poi la raccolse e la gettò nel cestino dell'entrata; sembrava sul punto di dire qualcosa, ma esitava, come se fosse scomodo, e indubbiamente spinoso da dire. Trascinò Harry per la manica a qualche metro dal gruppo, con gran disappunto di Haroche, che si sentiva particolarmente a disagio con tutti quei maghi anglofoni."Sputa il rospo, Fullbuster." esclamò Harry, con l'impazienza tipica delle situazioni angosciose. Adam si morse il labbro. Poi cedette."L'altro giorno, non era colpa di Rex, era colpa nostra. Megan... Megan non stava bene, così l'ho accompagnata nel pub di fronte, quello accanto a Mc Clan. Al nostro ritorno, Rex era a terra, e i due ormai latitanti. Lei si sente molto in colpa" disse, lasciando intendere che qualsiasi cosa lei sembrasse provare, per lui non era affatto condivisibile. "Hanno trovato traccia di così tanti incantesimi su Rex che non sono ancora riusciti a definirli tutti. C'è un reparto intero di Medimaghi che se ne sta occupando, sai.""Non importa, faremo senza di lei." Concluse Harry, determinato.
Gli toccò appena la spalla, lasciandogli intendere che era il momento di mettere da parte le preoccupazioni per la sua amica."Certo, certo. Solo, non pensare male di noi. Né di Rex."Harry non rispose. Giudicarli era l'ultimo dei suoi pensieri.Entrarono nell'Atrium della loro scuola, disordinati ma compatti; il custode dell'edificio non alzò nemmeno lo sguardo, li lasciò firmare nella lista delle presenze – "bisogna avere un permesso speciale per entrare qui dentro" spiegò Harry a Daniel mentre gli affibbiava una Toppa Adesiva sul petto: Daniel Haroche, ospite dell'Accademia Auror di Londra. Harry sperò in cuor suo di non essersi preso un granchio; aveva riflettuto all'idea di farlo entrare con una Polisucco, ma avevano deciso di tenere le scorte private di Hermione in caso di emergenza alla Gringott. Nonostante la tensione si divisero rapidamente ed efficacemente in tre gruppi; non si salutarono; presto l'Atrium risuonò dei passi che si allontanavano in tutte le direzioni, e il nuovo, ricomposto esercito di Silente s'insinuò nei lunghi corridoi muffiti per completare la sua missione: rubare informazioni, frugando in reparti proibiti, e anche combattere, se necessario, in nome della verità.Harry e Daniel raggiunsero rapidamente il Reparto degli Annali attraversarono il dipartimento degli insegnanti senza incrociare nessuno. Appena prima che il corridoio finisse, per poco non sobbalzarono imbattendosi nientemeno che nel capo di Harry, Dawlish; lui scosse la testa in segno di rimprovero alla vista di Daniel, ma tornò nel suo ufficio rapidamente fingendo un improvviso interesse per la posta appena recapitata da un grosso barbagianni. Harry, un po' turbato, si riscosse dai suoi pensieri abbastanza rapidamente e costrinse Daniel a seguirlo. Il francese lanciò una lunga occhiata dietro di loro, per accertarsi che nessuno, a parte Dawlish e il suo barbagianni li avesse visti entrare. Dietro a una porta molto semplice, munita di persiane, si apriva un dedalo di scaffali ricoperti di scartoffie.
Harry spinse dentro Daniel e chiuse la porta dietro di sé, sigillandola con un incantesimo temporaneo.
Fino a quel momento era andato tutto fin troppo bene."Harrì, sembra che quelli più recenti siano là in fondo." Disse Daniel, indicando un'insegna sbilenca che aleggiava appena sotto al soffitto, con numerose frecce indicative di annate diverse che si intercalavano caoticamente. A Harry parve quasi di essere tornato a scuola."Andiamo" annuì lui in tutta risposta.Erano ormai a metà della via principale fra i vari scaffali, quando si ritrovarono immobilizzati, i movimenti e le espressioni del viso congelate prima ancora di poter esprimere stupore, la bacchetta inutilmente appoggiata nella tasca posteriore dei pantaloni."Voi non andate da nessuna parte."Era stata una ragazza a parlare. Harry avrebbe tanto voluto voltarsi per poterla guardare in volto, ma riuscì solo a contrarre maggiormente la mascella, facendo stridere i denti. Daniel accanto a lui non emise alcun suono."State pure tranquilli, è temporaneo."Harry si ritrovò davanti un mago giovane e allampanato che doveva aver frequentato Hogwarts con lui.
Improvvisamente capì tutto.
Lui doveva essere quel Serpeverde, di cui non ricordava il nome, che Ron teneva sotto controllo da qualche tempo.
E quella voce femminile?"Non c'era davvero bisogno di questi due. Ora che facciamo, Daphne?"Quella Daphne? Daphne Greengrass? La sorella della fidanzata attuale di – ugh, lo sapevano tutti i lettori della Gazzetta del Profeta, grazie alle foto ufficiali dell'incombente matrimonio – Malfoy? Harry non ci voleva credere, era tutto troppo insensato."Niente, Theo. Ho quasi finito, aspetta e vedrai."Harry pensò che quel Theo, malgrado tutto, avesse un'aria estremamente umana mentre guardava la ragazza alle loro spalle.
Si meravigliò nel riuscire a leggere nei suoi occhi acquosi, nelle sue labbra carnose rivolte all'ingiù, e in quegli zigomi sporgenti, un'espressione che spesso aveva visto in faccia a Ron quando Hermione voleva assolutamente fare di testa sua."Allora fai. Li tengo d'occhio io."I ragazzi sentirono i passi di lei allontanarsi, e cercarono nuovamente di liberarsi dall'incantesimo."Allora, Potter, come butta?" sussurrò il mago a pochi passi da lui, rianimando la rabbia di Harry, spingendolo a infiammarsi i nervi nella speranza di muovere anche un singolo muscolo."Si, lo so. Non dev'essere stato facile neanche per te. Voglio dire, basta guardarti per capirlo."Harry sopportò a malapena l'occhiata di biasimo.
Sperò che Daniel non stesse ascoltando, ma si rese conto immediatamente di quanto il pensiero appena formulato fosse ridicolo."Ma non ti preoccupare, stavolta potrai dire che non è stata colpa tua.""Theo, ce l'ho! L'ho trovato!"L'ex-Serpeverde fu raggiunto da un turbine di mantello scuro e capelli biondi, che si spinse a un piccolo salto per poterlo abbracciare attorno al collo. Daphne Greengrass stringeva in mano una pergamena curata che Harry non faticò a identificare come il suo stesso obiettivo."Te l'avevo detto, che l'avremmo trovato.""Theodore Nott, voglio che sia tu a leggerlo! Avanti" e gli porse la pergamena.In seguito, successero molte cose contemporaneamente.Harry sentì di aver riacquistato la capacità di movimento, e prima di poter sfoderare la bacchetta contro Nott – ora ricordava il suo nome, suo padre era nella lista dei Mangiamorte dell'Ordine - sentì una folata sferzargli il viso.
Con un incantesimo abbastanza distruttivo, Daniel Haroche aveva mandato a gambe all'aria i due maghi senza ferirli, riuscendo però a coglierli di sorpresa, e si era lanciato verso di loro con una velocità inaudita.
Harry rimasto interdetto si accontentò di osservare la scena, puntando prontamente la bacchetta verso gli ex-Serpeverde non appena la pergamena finì nelle mani del suo compagno."Volevate pararvi il culo, ammettetelo." Cominciò, ringhiando, sentendo la rabbia crescere ulteriormente in lui."Non fare mosse false, Potter." Lo minacciò il ragazzo, che aveva puntato la sua bacchetta verso Harry e sembrava non riuscire a trattenere i suoi poteri: degli sprizzi verdastri e luminosi scoppiettavano dalla punta come se lui fosse sul punto di esplodere.
Harry cominciò a indietreggiare, tirando Daniel per il braccio.
Allo stesso tempo, però, non voleva dargliela vinta.
Aveva intenzione di far intervenire Dawlish il più presto possibile.
Ci voleva un diversivo, un modo per distrarli, e contemporaneamente, ottenere informazioni, senza perdere altro tempo."Daniel, leggimi i nomi.""Harrì, non mi sembra...""Daphne Greengrass, vero?" disse, furente, indicando la ragazza bionda, dai lineamenti delicati, seminascosta dal mago che la proteggeva. Daniel abbassò lo sguardo sulla pergamena, poi annuì a Harry che lo guardava, senza riuscire a dire una parola.
La rampolla dei Greengrass e un figlio di Mangiamorte. L'Accademia Auror doveva proprio essere caduta in basso, per accettare simile gentaglia fra i suoi ranghi. A Harry venne in mente il giorno in cui aveva dovuto fare mille prove per entrare.
Per poco non lo rimandavano, ci aveva messo troppo tempo a risolvere un indovinello, e lo stesso aveva messo in crisi Ron quando era venuto il suo turno.
Possibile che quei due avessero passato quella infinita batteria di test e incantesimi senza risultare un minimo fuori luogo? Harry non ricordava di aver mai visto nelle targhette illustrative degli Auror del passato un singolo mago proveniente da Serpeverde.
Doveva pur esserci un buon motivo, dannazione."Greengrass..." Harry sembrava sul punto di aggredirli entrambi. Daniel non capiva come appoggiarlo, cosa avrebbe dovuto fare. Aveva timidamente cercato di attirare la sua attenzione, ma Harry continuava a fissare la ragazza in cagnesco."Sì, sono io Potter." Sibilò lei, con un sorriso fasullo. "Ora, prima di arrivare a brillanti conclusioni incongrue, continua a far leggere la lista al tuo merdaservo.""Io non ho nessun... che diavolo hai detto?""Daphne Greengrass, Theodore Nott, Tyler Raeckelboom, Susan Bones, Rexford Grant, Megan Reeves...""Lascia stare, Daniel, penso che i primi due nomi siano sufficienti." Lo fermò Harry, pronto ad aprire la maniglia della porta ormai appena dietro di lui."Complimenti, Potter, hai proprio fatto centro.""STUPEFICIUM" "EXPELLIARMUS"Nel giro di qualche secondo l'intera stanza esplose di incantesimi. L'impianto elettrico, preso in prestito ai Babbani, era saltato, e filtrava poca luce dalla porta dietro ai due maghi.
Harry pensava in fretta, ma non capiva cosa potesse essere stato a fare tutto quel baccano."Harry, li abbiamo presi!"Lo raggiunse la voce di Ron, e in un istante tornò la luce: il suo amico aveva appena richiuso il Deluminatore."Harry, ce l'abbiamo fatta senza problemi, e dato che ero già stato qui a fare rapporto ho pensato di portare Seamus ed Hermione con una Materializzazione Congiunta. È tutto al sicuro." Disse, avvicinandosi, mantenendo la bacchetta puntata appena dietro di lui, dove i due ex-Serpeverde giacevano storditi.Dalle macerie spuntarono i volti di Hermione e di Seamus, uno vicino all'altro, lontani dalla bolgia ma abbastanza vicini da poter usare le bacchette in caso di necessità."Non posso credere che siate arrivati fin qui senza danni." Esclamò Harry, esterrefatto."Non posso crederlo nemmeno io." Ammise Hermione, secca, scrollandosi la polvere di dosso e incrociando le braccia. "dove sono gli altri?""Il ritrovo non era qui." Ribatté Harry, inflessibile. "Perché avete preso questa decisione?"Li guardò uno dopo l'altro, ancora scioccato.
Ron, che aveva deciso per tutti, fece spallucce.
Era evidente per ognuno di loro, che senza quell'intervento tempestivo, non avrebbero mai steso i due colpevoli."Dobbiamo andare, ragazzi. Prima che ci scoprano tutti qui." Disse allora Harry, prendendo la pergamena con la lista che gli tendeva Daniel."Cosa facciamo con loro?" chiese Ron, prima che Hermione potesse parlare. Lei lo guardò in malo modo, richiudendo la bocca."Beh, li abbiamo beccati a frugare qua dentro per occultare le prove. Più anti-sgamo di così." Rispose Harry, grattandosi il mento."Ne sei certo?" irruppe Seamus, avvicinandosi a Harry con aria poco convinta. Sembrava avesse un'opinione del tutto diversa, e la sua espressione pacata e riflessiva innervosì più di uno di loro."Non hanno ammesso di averlo fatto, giusto?""Cosa ti aspettavi, Finnegan, un giuramento scritto?" rispose acidamente Ron."Io dico solo che dovremmo dargli il beneficio del dubbio, prima di consegnarli al direttore dell'Accademia, o peggio ancora, ad Azkaban.""Le faranno loro le indagini approfondite, Seamus." Sentenziò Harry, che cominciava ad agitarsi e camminava avanti e indietro. Sentiva in fondo che Seamus aveva ragione, ma dall'alto della sua inesperienza, e questo gli dava fastidio."Per me Seamus non ha tutti i torti." Si intromise Hermione, avvicinandosi ai ragazzi e fermando Harry nella sua camminata nervosa agguantandolo per il gomito. "Troviamo gli altri, intanto, e portiamoceli dietro. Hai preso il mantello Harry?"Harry era dubbioso, dubbioso e irritato, ma accettò di consegnarle il Mantello di suo padre; Hermione produsse un Levicorpus e mentre i corpi inerti dei due maghi si alzavano a mezz'aria, li ricoprì rendendoli perfettamente invisibili.
Si voltò a guardare gli altri, con un'aria interrogativa."Forse dovremmo ripulire questo disordine." Disse Ron, cominciando a puntare la bacchetta sulle macerie.
Era stupefacente il fatto che nessuno fosse entrato per scoprirli. In quel momento però si aprì la porta, ed entrò Dawlish.
Non commentò la quantità di persone di troppo, in quella stanza, ma Harry sentì il suo sguardo grave soppesare le conseguenze delle sue scelte. Dopotutto, però, era stato lui a dargli carta bianca.
L'Auror non vide Nott e Greengrass, e si limitò a parlare ai presenti in tono basso e preoccupato."Ho incantato la stanza, prima che arrivaste, con degli incantesimi Insonorizzanti. Vi consiglio di uscire rapidamente prima che io debba rendere conto ai colleghi della vostra presenza in questo corridoio."I ragazzi uscirono in fila, in primis Hermione, che nascondeva davanti a sé il Levicorpus e ancora tremava per la paura di essere scoperta. Harry chiudeva la fila. Dawlish lo fermò."Allora, Potter? Ce l'ha?""Sì, ce l'ho con me. Questa sera le manderò un luogo e un orario per incontrarci, ora devo andare. Più in fretta facciamo, più in fretta li prendiamo.""Non erano questi gli accordi. Io volevo che lei mi portasse la lista.""E io non volevo che per l'ennesima volta fosse coinvolto qualcuno a cui tengo. Eppure hanno in mano Ginny Weasley."
Harry sapeva di aver usato un asso nella manica. Il mago tergiversò."Potter, le conviene di non fare cose di cui potrebbe pentirsi non solo lei, ma anche tutta l'Accademia. Intesi, spero.""Certamente. Arrivederci." Rispose semplicemente Harry, sfoderando il suo miglior cipiglio di circostanza.Un rumore di frastuono li fece voltare simultaneamente verso il fondo del corridoio.
Si scambiarono un tacito sguardo di preoccupazione."Vada, me ne occupo io." Il vecchio Auror gli lanciò un'ultima occhiata indagatoria prima di allontanarsi di corsa.


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