Capitolo 8

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"Ciao Lara come ti senti?"
Disse l'infermiera entrando nella stanza.
Completamente stordita mi guardai in torno, notando un piccolo vaso di fiori colorati appoggiato sul tavolo.
"Mi gira la testa!"
"È normale, Devi stare molto tranquilla"
"Posso farle una domanda?"
Dissi sentendo un grosso modo allo stomaco
"Si lei sta bene, le hai salvato la vita sai?"
Disse l'infermiera sorridendo
"Non l'ho fatto per essere un eroina"
Dissi con un filo di voce guardando fuori dalla finestra
Rimasi a guardare il soffitto pensando a mia madre che in quel momento era in un letto d'ospedale come me tutta sola, avrei voluto essere li con lei e poterle tenere la mano pregandola di tornare in vita.
Sentì bussare alla porta e entrando l'infermiera mi chiese con tono gentile.
" C'è fuori la ragazza che hai salvato e mi ha chiesto se può entrare a ringraziarti "
Immersa nella malinconia scossi la testa
"Non voglio vedere nessuno,
non voglio ringraziamenti."
Lei uscì e più passavano le ore più i miei pensieri erano pensanti, quindi sgattaiolai fuori dalla porta con il mio pacco di sigarette e uscì dall'ospedale accendendomi una sigaretta.
L'aria era tiepida e il cielo era ricoperto di stelle.
"Ne posso una?"
Voltami vidi la ragazza che avevo salvato nel fiume, che mi guardava con due enormi occhi color ghiaccio.
(Potrebbe congelare con un solo sguardo l'inferno con due occhi di quel colore.) disse il cuore.
Facendo l'indifferente gli porsi una sigaretta e lei senza nemmeno volere un accendino si avvicinò cauta a me e si accese la sigaretta appoggiandola delicatamente alla mia.
Io sentendo le mani tremare non riuscivo a non guardarla.
Appoggiandosi contro il muro guardò il cielo.
" Vorrei essere a casa mia."
"Non immagini quanto lo vorrei io."
"Perché sei qui?"
"Per fumare una sigaretta "
dissi perplessa
"Intendo in un ospedale."
( Non dirle che l'hai salvata senò come fanno tutti si sentirà in dovere di dire e fare mille cose.) disse il cervello
"Sospetta appendicite tu invece?"
Lei sospirò e continuando a guardare il cielo comincio a raccontare.
"Passeggiavo lungo il fiume quando il vento mi ha fatto volare il cappellino che si è impigliato su un ramo in un albero, mi sono arrampicata sul ramo per cercare di recuperarlo, ma lui si è spezzato all'improvviso facendomi cadere in acqua e picchiare violentemente la testa su un sasso. Ho perso conoscenza nell'acqua e non mi ricordo nulla. Ma mi hanno detto quelli dell'ospedale che una ragazza che ha visto la scena si è buttata nell'acqua gelida per salvarmi ma io l'ho fatta annegare insieme a me." Sentendo ancora la sensazione dell'acqua che penetra nei polmoni sopprimendo il respiro dissi con voce tremante
"Come avete fatto a sopravvivere?"
"Dei passanti hanno sentito le urla di aiuto della ragazza e sono venuti a soccorrerci. Se non ci fosse stata quella ragazza sarei morta."
La ragazza voltandosi mi guardò negli occhi e solo a quel punto capì...

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