Capitolo 9

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Solo a quel punto capii che per lei era importante trovare la ragazza che l'aveva salvata.
"Diglielo!"
Disse il cuore
"Menti!"
Disse il cervello
Voltandomi la guardai meglio occhi, senti lo stomaco stringersi, le mani tremare e la salivazione venire a mancare.
"I-io..."
"Cosa?"
Mi chiese la ragazza guardandomi perplessa
"Ti volevo dire che..."
"Mi volevi dire cosa?"
"Che ... Che ora vado a dormire, buona notte"
Entrai con passo veloce e appena voltai l'angolo cominciai a correre.
"Codarda!"
Disse il cuore.
Uscii dall'ospedale il mattino seguente seduta su una sedia a rotelle spinta da mio padre.
Salendo in auto senti un vuoto nello stomaco.
"È il senso di colpa vero?"
Disse il cuore.
"È tornata Eleonora?"
"Si e ti ha preparato il tuo piatto preferito"
"Gatta morta di merda!
Disse il cervello.
Entrata dalla porta di casa la vidi...
la creatura che mi aveva rovinato l'esistenza da quando era entrata nella vita di mio padre.
"Benvenuta a casa!"
Disse con il suo dolce sorriso, avrei tanto desiderato schiaffeggiarla, ma essendo una ragazza ben educata decisi di fare un sorriso sforzato e alzare la mano per salutarla o meglio come gesto di tregua.
Lei voltandosi tiro fuori dal forno una pizza fumante, quando mio padre con aria estremamente allegra mi diede un colpetto
"Vedo che state cominciando con il piede giusto!"
Guardandolo avrei tanto voluto abbracciarlo dicendo
"Povero piccolo stupido ingenuo che sei!"
Ma rimasi in silenzio alzando un pollice e aggrappandomi a quel sorriso sforzato.
Ci sedemmo a tavola e appena mi fu servita una enorme fetta di pizza, pizza alle acciughe  cosa pensavate? Che seriamente mi avrebbe cucinato qualcosa senza metterci all'interno una vendetta?
"La vendetta viene servita su una pizza calda vero?" Dissi con un filo di voce
"Non ho capito tesoro, non è di tuo gradimento la pizza?"
Disse sorridendo
"No la amo!"
Dissi immaginando di strangolarla con una forchetta.
In quel momento scese dalle scale pizza il mio gatto.
"Abbiamo trovato un altro ospite vedo"
Disse mio padre sorridendo,
"Non volevo lasciarlo a casa!"
"Gli ho già sistemato un grande cuscino in un angolo, ma sono sicuro che vorrà dormire con te!"
Io sorridendo annui.
Pizza appena mi vide si arrampicò sulle mie gambe facendo le fusa, io guardando negli occhi Eleonora staccai dalla mia fetta di pizza un acciuffa sventolandola davanti al naso del mio piccolo gatto, che la mangio di gran gusto leccandosi i baffi.
"Almeno qualcuno riesce ad apprezzare quello che faccio"
Disse Eleonora alzandosi dal tavolo incrociando le braccia infastidita.
Io la guardai e con voce dolce e gentile le dissi
"Dovresti fare teatro sei un attrice nata, o meglio una gatta morta!"
Eleonora divento paonazza in viso e battendo un piede a terra emise un acuto suono di rabbia.
"Come sei carina quando ti arrabbi!"
Dissi staccando un altra acciuga e infilandola in bocca a pizza.
Eleonora guardandomi dritto negli occhi afferrò il suo piatto, lo scaraventò a terra e corse in camera sua.
"Ma sei impazzita? Non puoi venire in casa di Eleonora e comportarti in questo modo!" Disse mio padre alzando la voce
"Scusami mi ero scordata che sono solamente un ospite indesiderato in questa casa!"
"Non mi merito questo trattamento dopo tutto quello che ho fatto per te.."
"Quello che hai fatto per me intendi abbandonarmi per anni? Oppure per avermi rovinato la vita fidanzandoti con satana in persona?"
"Per una volta potresti comportarti da adulta?"
Prendendo il piatto lo scaraventai a terra
"Ti sembro abbastanza adulta adesso?"

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