I miei piedi ritoccano terra e quell'abbraccio si rompe in modo che lui possa guardarmi per bene negli occhi.
"È tutto reale, piccola." mi dice con un sorriso sincero, che ricambio.
Sogno o meno, se è l'unico modo per averlo vicino, sto al gioco.Asciugo una lacrima posata sulla mia guancia, mentre lo guardo salutare la mia famiglia.
Ora che posso ammirarlo di nascosto noto che è diventato più alto, mia mamma sembra una quindicenne in confronto. E poi ha degli anelli di metallo alle dita, e molti tatuaggi sulle braccia, uno sulla mano, e chi sa cosa si nasconde sotto quella maglietta bianca. Indossa un lungo pantalone baige, abbastanza attillato che mette in risalto le sue gambe lunghe, e poi un paio di scarponi marroni.
Certo che è cresciuto molto. E anche bene. Se non fosse il mio migliore amico ci avrei già fatto su un pensierino.
"Ti serve un fazzoletto?" mi chiede Sophia.
Sophia è una mia amica che ho conosciuto al liceo. Mi sono legata a lei quando Harry è partito e mi è stata vicina quando mi sentivo sola.
Infondo, sotto quell'area da pazza, è una buona amica."Per cosa?" chiedo confusa.
"Per la bava." risponde con un sorrisino beffardo.
Ci metto un po' ma poi capisco. NON STO SBAVANDO. TANTO MENO PER HARRY.
"NON STO SBAVANDO!" quasi urlo, attirando l'attenzione su di me.
"Uhm..." Sento Sophia ridacchiare. Brutta stronza che mi fa fare solo figure di merda prima o poi ti uccido.
"Harry lei è Sophia. Sophia lui è Harry." li presento, spostando l'attenzione da me.
"È un piacere conoscerti." esclama Harry, allungandole una mano, che subito stringe.
"Anche per me. Zoe parla sempre di te. E dico sempre." sbuffa annoiata.
Alza gli occhi al cielo mentre Harry cerca di non ridere.
Ma chi mi ha detto di invitarla a questa?"Okay, noi andiamo un po' sopra. Addio." e velocemente prendo la mano di Harry trascinandomelo di sopra, prima che qualcun'altro dica qualcosa di imbarazzante su di me.
Arriviamo in camera mia e chiudo la porta alle mie spalle.
"Certo che questa stanza non è cambiata per niente." dice guardandosi intorno.
Già, è rimasta la solita cameretta lilla, forse più ordinata da quando vado al college, grazie a mia madre.Si distende sul letto e porta le mani dietro la testa, continuando ad esplorare con lo sguardo.
"Allora, che fine ha fatto quel ragazzino con quelle orribili sciarpe?" lo stuzzico sedendomi alla fine del letto, accanto a lui.
Mi ricordo quante volte, prima del suo provino ad xfactor, cercavo di convincerlo che quella che lui definiva sciarpa poteva essere solo usata per strangolarlo. E lui le continuava a mettere nonostante fossero inguardabili."E la ragazzina con una prima di reggiseno?" sorride divertito mentre mi fissa il seno. BRUTTO IDIOTA CHE NON SEI ALTRO.
Cerco di coprilo con le mie braccia ma lui continua a ridere per la mia espressione imbarazzata.
"Sul serio, sono cresciute." continua.
Ma ha preso l'hobby di fissarmi le tette o cosa?
Gli lancio un cuscino cercando di togliermi il suo sguardo di dosso, ma lo sfiora appena, cadendo per terra.
Diciamo che non sono molto brava con lo sport..."Hai una mira che fa schifo." mi deride.
"EHI. Non criticare." Continua a ridere come un pazzo, con gli occhi socchiusi e le mani sulla pancia.
Sta diventando davvero fastidioso.
Lo ucciderò a breve, me lo sento.
Lo prendo alla sprovvista e mi butto di pancia su di lui, facendolo urlare per l'attacco inaspettato."Sei un idiota!" urlo, colpendolo alla spalla con dei deboli pugni, cosa che fa aumentare solo la sua risata.
"Ah si?" mi minaccia.
"Si." rispondo convinta.
Non lo sento più parlare, c'è un momento di silenzio e, non vedendolo in faccia, penso di averlo zittito. Sto per esultare vittoriosa quando mi sento sollevare dal letto e mi ritrovo faccia a faccia con il suo fondoschiena, le mie gambe strette sulla sua spalla. Vedo che stai facendo palestra, e bravo. Ora puoi mettermi giù, grazie.
"Harry cazzo mettimi giù." urlo cercando di liberarmi dalla sua presa, muovendo ogni singolo arto del mio corpo.
"Perché?" chiede come se non fosse ovvio.
"Perché il tuo culo non è un bel panorama." urlo.
"Mi sono appena offeso."
Era questo il mio intento, idiota babbuino.
"Oh povero." dico, ovviamente ironica.
Continuo a dimenarmi cercando di liberarmi ma sembra non avere intenzione di lasciarmi andare.
Okay Styles, mi costringi a passare alle maniere forti. L'hai voluto tu.Gli mordo la parte di fondoschiena che mi ritrovo di fronte. Le sue braccia lasciano le mie gambe facendomi cadere per terra. Per fortuna non mi faccio tanto male, appoggiando saldamente le mani a terra.
Quello che sta peggio è lui che lancia urla strazianti mentre si contorce dal dolore. Che esagerato. Era un minuscolo morso.Mi alzo e approfitto di quel momento per scappare via. Scendo di corsa le scale e quasi non investo Sophia che stava salendo in quel momento. Mormora qualcosa che però non riesco a comprendere. Sono troppo intenta a non cadere per tutte le scale.
Lo sento raggiungermi. Arrivo in salotto e corro intorno a divani, tavoli e persone, con Harry alle calcagna."Basta!" urla spazientita mia mamma. Mi fermo di colpo e vedo con la coda dell'occhio che Harry ha fatto la stessa cosa.
Sembriamo dei bambini che sono stati appena sgridati.Sospira "non credete di essere un po' cresciuti per giocare ad acchiapparello? Non avete più cinque anni." dice, con un po' di malinconia nella voce.
Ha ragione..."E ora venite a mangiare un po' di torta." poi si gira verso il tavolo alle sue spalle e inizia a tagliare una fetta di torta.
Faccio un passo verso di lei ma qualcuno mi ferma. Abbasso lo sguardo verso quella mano che mi blocca il braccio e non ci metto molto a capire che appartiene ad Harry, ormai sono inconfondibili, quasi uniche direi.
E infatti "mi hai fatto male." mi sussurra all'orecchio. Continuo a guardare dritto con un sorriso soddisfatto in viso.
"Se vuoi dopo ti faccio un massaggino"
Lo sento ridacchiare, lasciandomi andare.Mi piace stuzzicarlo così. Mi fa sentire potente. Non so perché.
Mia madre ci si avvicina con due piattini di plastica rossi con una fetta di torta ciascuno. Torta pan di stelle. La mia preferita. Molto probabilmente l'ha fatta lei quindi farò di sicuro il bis.
Prendo la mia porzione e vado a sedermi sul divano, con le gambe incrociate sotto di me, accanto a mio zio Tom, intento a guardare la tv. In questo momento sta trasmettendo qualche programma sul calcio, credo.
All'improvviso un piccolo mazzo di chiavi atterra affianco a me. Alzo lo sguardo e capisco che è stato Harry a lanciarmelo, visto che mi sta osservando sorridente. Lo prendo curiosa, esaminandolo.
Ha una chiave lunga diversa dalle altre solite chiavi, con la parte superiore di gomma blu. Insieme ad essa c'è anche un piccolo cerchio con un pulsante al centro."Cos'è?"
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Moonlight || H.S.
Fanfiction"He isn't my sunshine. He is my moonlight. Because he has been there for me. Even at the dark times."