HARRY'S POV
Quando l'auto si ferma, capisco che finalmente siamo arrivati. Zoe ringrazia gentilmente Darren per averci accompagnato e scendiamo dall'auto. Ho impiegato ben 2 ore per convincere l'autista panciuto, nonché uno dei miei bodyguard, a lasciarmi solo con la mia migliore amica, almeno per questa sera. In cambio però, gli ho dovuto promettere che ci saremmo andati solo quando la pista avrebbe chiuso, così da evitare fan o altro. E che gli avrei comprato una scatola di ciambelle.
Quando il bigliettaio ci riconosce apre l'enorme cancello bianco, lasciandoci entrare.
Porto il mio sguardo verso Zoe che è rimasta a guardare, incantata, l'entrata. Le alte mura bianche ai lati del cancello sono ricoperte da fili di lucine, anch'esse rigorosamente bianche, che scendono dall'alto, come una cascata di stelle. Sopra il cancello di ferro giace l'insegna "WINTERLAND", con della finta neve sparsa a caso sulle varie lettere.
Se le piace l'entrata, impazzirà quando vedrà l'interno."Dai, andiamo." la prendo per il polso ed entriamo.
L'interno è piuttosto piccolo, considerando il fatto che la struttura è circondata da maestosi alberi, decorati con lucine natalizie e fiocchi di neve. Al centro c'è una piccola pista di ghiaccio artificiale, circondata da un basso muretto, usato come appoggio per le persone che non sanno pattinare ancora bene. Tutto intorno alla pista sono sparpagliate panche di legno, anch'esse bianche. Sulla destra c'è un bancone di legno chiaro e degli sgabelli alti. Dietro di esso una serie di scaffali sui cui sono appoggiati i vari pattini, divisi ovviamente per numero.
Sulla sinistra invece c'è un bancone simile a questo, ma al posto dei pattini sugli scaffali ci sono bicchieri di carta, barattoli, una macchina per il caffè e tutto ciò che può servire in un bar.
Tutto questo sotto un meraviglioso cielo stellato."È stupendo!" sclera Zoe, visibilmente felice. Si guarda intorno affascinata e io sono più che contento che tutto questo le piaccia.
"Lo sapevo! Hai visto? Ho vinto la scommessa!" esclamo fiero di me.
Sì, perché prima in macchina abbiamo fatto una scommessa. Lei dubitava del fatto che io sarei riuscito a sorprenderla con una semplice pista di pattinaggio, forse aspettandosi una di quelle coperte, al chiuso. E invece...
Ora deve pagare la penitenza.
Lei, se io avessi perso, voleva che le togliessi le scarpe e che le mettessi i pattini come se fosse Cenerentola, e io ho voluto lo stesso.
Così sbuffa sconfitta e va verso gli scaffali su cui si trovano i numerosi pattini, bianchi come il ghiaccio della pista. La seguo con le mani nelle tasche, orgoglioso di me stesso, che per una volta sono riuscito a vincere una scommessa contro Zoe. È maledettamente brava con le scommesse, è come se fosse sensitiva e sapesse già cosa succederà. Anche se lei dice che in realtà sono io troppo stupido. Ma preferisco la prima teoria.Ci mettiamo alla ricerca dei nostri numeri e, quando trovo il mio, prendo i due pattini lucidi con una mano e mi metto a sedere su uno degli sgabelli accanto al bancone. Lì appoggio i pattini e aspetto che anche Zoe trovi i suoi, con le mani una sopra l'altra sulle gambe unite, come un bimbo che sta aspettando il suo gelato.
"Daai! Quanto tempo ti ci vuole per trovare un 38?" sbuffo impazientito. Sono ansioso di vedere finalmente LEI pagare, e non io, povero ragazzo sfruttato in quanto tale in una casa di sole donne, contando anche Zoe, che ormai fa parte della famiglia.
"Avevo il 38 ad undici anni, capra!" esclama infuriata per il fatto che non so nemmeno il suo numero di scarpe. Ma in realtà lo so, era solo per farla innervosire. So bene che porta il 39. Ho forse era il 40... Nono, era 39 e mezzo. Credo... Okay, non ricordo in questo momento il suo numero ma lo so, lo giuro.
"Quello che è, datti una mossa!" alzo gli occhi al cielo ormai stanco di aspettare. Finalmente arriva e poggia anche lei sul bancone i suoi pattini, visibilmente più piccoli dei miei.
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Moonlight || H.S.
Fanfiction"He isn't my sunshine. He is my moonlight. Because he has been there for me. Even at the dark times."