Capitolo 6

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HARRY'S POV

Sembra di essere tornati ai vecchi tempi. Io e lei. Sul vecchio materasso. Lei accoccolata sulla mia spalla, io con il braccio intorno alle sue. A guardare le stelle. Ricordo ancora quella volta che le mostrai un meraviglioso cielo stellato, che è stato anche quando ci siamo conosciuti.

*flashback*

"Aja, fai piano!" rimprovero Gemma che sta cercando di dare un senso ai miei capelli disordinati.
Questa sera sarebbero venute a cena da noi l'amica che mamma ha conosciuto al corso di yoga, Tracey, e sua figlia Zoe. Non so molto su di lei. Ha un paio di anni in meno a me, quindi ne avrà tipo sei, si sono appena trasferite qui da un paesino del sud e anche i suoi genitori, come i miei, non si vogliono bene come una volta.

Mi guardo di nuovo allo specchio. I capelli vanno meglio rispetto a prima, ma non so per niente fantastici. La polo blu e il pantalone dello stesso colore mi fanno sembrare un puffo ma mamma vuole che siamo un po' più eleganti stasera.
Sento il campanello e mi affretto a scendere le scale. La donna all'ingresso sembra molto giovane, forse avrà la stessa età di mia mamma, o anche qualcosa in meno. Ha un vestitino di un verde molto chiaro con delle rose sopra, le spalle coperte da uno scialle di un verde più acceso rispetto a quello del vestito, e resto sorpreso dal fatto che non porta i tacchi, ma delle semplici ballerine bianche. I capelli biondo scuro le scendono lisci sulle spalle e il suo braccio è completamente circondato dalla bambina riccioluta, bionda come la mamma. Lei indossa una maglietta a righe bianca e nera messa dentro una gonnellina sempre bianca e delle scarpette rosse.

"E lui è Harry." ridacchia mia mamma facendomi cenno di avvicinarmi. Sorrido, soprattutto alla bimba che sembra non voglia allontanarsi dal braccio della madre.

***
Dopo cena siamo andati, su consiglio di mia mamma, a giocare con i lego nella mia cameretta.
Per tutto il tempo Zoe non ha detto una parola, si è limitata ad annuire, scuotere la testa o scrollare le spalle quando le chiedevo cosa volesse fare. È così spenta, non ha accennato un sorriso nemmeno dopo le mie battute esilaranti.
Mi piacerebbe vedere il suo sorriso, o almeno che mi parlasse!

Mi guardo intorno cercando qualcosa che le possa piacere. Quando poi un raggio di luna illumina il tappeto colorato sul pavimento e mi si accende una lampadina.
Mi alzo e con un veloce "Vieni" la trascino alla finestra. La spalanco e mi affaccio al davanzale per ammirare quel meraviglioso cielo stellato. Questa sera, per fortuna, non ci sono nuvole, e ciò ci permette di contare le stelle, una ad una. La luna è completamente piena e con i suoi deboli raggi ci illumina appena. Non c'è cosa più bella di tutto ciò.

Con la coda dell'occhio noto che anche Zoe è rimasta affascinata da questo spettacolo e finalmente le spunta un piccolo sorriso.

"Sai, mia mamma mi dice sempre che ogni stella è un sogno. E quando cade significa che il sogno di qualcuno si è realizzato e magari è proprio il tuo."

"Qual'è il tuo sogno?" eccola, la sua vocina. Finalmente.

"Voglio cantare e rendere felici le persone con la mia musica." rispondo senza pensarci su due volte. E questo quello che voglio fare, e quello che farò. "E il tuo?" le chiedo guardandola.

"Mi piacerebbe andare a Parigi.."

*fine flashback*

Il mio sogno si è realizzato e anche se la mia stella non illumina più il cielo, la tengo tatuata sul mio braccio per ricordarmi da dove e perché ho iniziato a cantare.

Zoe, invece, è riuscita ad andare a Parigi ma il suo sogno ora è quello di studiare arte in una scuola prestigiosa.
Non ha specificato dove, ma so per certo che le piacerebbe andare a Londra. Ma non può. Non solo per motivi economici, perché non riesce a sostenere tutte le spese di una scuola prestigiosa con il solo stipendio della madre e quei pochi soldi che è riuscita ad ottenere con alcuni stupidi lavoretti in estate, e perché non vuole sentirne ragione di accettare i miei soldi. Nemmeno tanto per gli amici, perché Zoe ha avuto sempre molta difficoltà a fare amicizia, non perché avesse un brutto carattere ma perché ha paura di aprisi con gli altri.
L'unico motivo per cui non vuole partire per Londra è la madre. Se lei se ne andasse, la mamma resterebbe da sola, non ha nessun parente su cui contare e, dopo l'abbandono del padre biologico di Zoe, non si è aperta a nuove relazioni, ma solo a qualche semplice appuntamento.
Secondo me, è Zoe che non vuole lasciare la mamma, e non la mamma che non vuole lasciare Zoe, perché credo che Tracey sia pronta a lasciarla andare, anche se so che non vorrebbe. E poi, lei non starebbe completamente sola; c'è comunque mia madre e poi è abbastanza grande da saper badare a se stessa.

"Harry.." interrompe i miei pensieri "sei la cosa più bella che potessi mai desiderare."

Moonlight || H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora