Appena finisco sento qualcuno applaudire...
"Complimenti, davvero!" e questo chi sarebbe? "Ehm...grazie?" "Oh, perdonami. Non mi sono nemmeno presentato! Sono Pablo, il direttore dello studio." brava Martina, prima figura di merda fatta. "Mi scusi, davvero...non volevo essere cosi scortese...io..." alza la mano come per interrompermi. "Tranquilla! Non é successo niente. Non sapevi neanche chi ero." mi rivolge un sorriso smagliante che io, timidamente, ricambio. "Posso farti una domanda?" "Certo, mi dica." "Perché non entri a far parte dello studio? Abbiamo bisogno di persone con un talento come il tuo." quanto vorrei dirgli di si. "Io...io non posso. Mi dispiace tanto." chino il capo tristemente. "Puoi almeno pensarci?" "Certo, lo faró!" accenno un sorriso. "Nena sei qua?" grazie a Dio c'é Jorge che mi salva da questa situazione. "Oh, buongiorno direttore." eccolo li, uno dei suoi sorrisi che ti fanno scoppiare il cuore d'amore. Potrei non reggere a tutto questo. "Ciao Jorge! Lo sai che la tua amica é un genio della musica?" mi volto verso di lei che, nel frattempo, é diventata rossa come un pomodoro. "Ha cantato?" "No stava suonando perché?" vedo sul volto di Jorge estendersi un sorriso. "Perché dovrebbe sentirla cantare. Ha una voce angelica." chiamate i pompieri! Sto andando a fuoco. "Davvero? Perché non mi fai sentire?" ecco adesso odio Jorge. "E-ehm...io...vede...cioé..." mi sa che sta pensando che ho dei seri problemi. "Vede...lei é molto...come dire...timida." si scambiano un'occhiata e scoppiano a ridere. Ah ma grazie. Simpatici. "Scusaci...oh, aspetta. Come ti chiami?" "Martina. Martina Stoessel." vedo Pablo sgranare gli occhi. "Tu sei Martina Stoessel? Figlia di Alejandro Stoessel e Mariana Muzlera?" eh? Mi conosce? "Si sono io. Per caso mi conosce?" ha gli occhi lucidi. Ma che...? "Ero un grande amico dei tuoi genitori. Ti ho vista nascere!" wow. "Mi scusi io non mi ricordo niente..." vedo che estende la bocca in un dolce sorriso. "Mi immagino. Eri cosi piccola...ah e dammi del tu! Non sono cosi vecchio." rido alla sua affermazione. "Lo faró." gli sorrido. "Bene, ti lascio nelle mani di Jorge. Pensaci! Mi piacerebbe tanto che tu facessi parte dello Studio." mi saluta con la mano ed esce dall'aula. "Lui...non sa niente vero?" "No Jay...non sa niente..." si avvicina e mi prende la mano. Elettricità. Ecco cosa sento. Quel semplice contatto ha mandato a puttane il mio corpo. "Andiamo?" la sua voce mi fa risvegliare dal mio stato di trance. Ero troppo impegnata a guardare le nostre dita intrecciate. Sono perfettamente incastrate, come un puzzle. Le mie mani sembrano state fatte apposta per essere strette dalle sue. "S-si..." vedo che sul suo volto appare un sorriso compiaciuto. Lo fa apposta? Gli piace farmi questo effetto? Vedermi priva di ogni barriera? La risposta é si.
"Ehm ehm." Mechi fa finta di tossire appena ci vede uscire dallo Studio. Le faccio una faccia perplessa e vedo che con lo sguardo indica le nostre mani. Merda. Sono ancora intrecciate. Non che mi dispiaccia, eh. Sciolgo velocemente la presa ricevendomi un'occhiataccia da Jorge. Sorry baby, abbiamo degli amici talmente stupidi che, di sicuro, si staranno già facendo mille film mentali. "Allora Tinita oggi cosa facciamo?" mi chiede Lodo. "Parco e gelato?" Alba batte le mani entusiasta e noi scoppiamo a ridere. Ama il gelato. "Sisisisisi." risponde, appunto, lei. "Ci sto!" dice Cande. "Io propongo di andare subito. Tini ha un sacco di robe da raccontarci, vero!?" Mechi, la solita. Vuole sempre sapere tutto. "Se..." dico io con poco entusiasmo. "Ragazzi noi andiamo! Ci vediamo nel tardo pomeriggio okey?" chiede Lodo. "Okey." rispondono tutti all'unisono.
"Adesso ci racconti. Tutto. Nei minimi dettagli." siamo al parco sedute su una panchina e Mechi ha già iniziato a farmi il quarto grado. "Abbiamo dormito insieme okey!?" rispondo a Mechi, con tono esasperato. Le ragazze mi guardano scioccate e poi iniziano a gridare. "TU COSA!?" mi chiedono. "Non é come pensate!" metto le mani in avanti come per fermare i loro pensieri. Mechi mi guarda inarcando un sopracciglio. "Adesso vi spiego...non riuscivo a dormire no? Allora sono andata sul tetto a guardare le stelle come faccio sempre quando non dormo, lo sapete. Stavo camminando quando ad un certo punto ho visto un'ombra ed era Jorge. Per qualche motivo a me sconosciuto mi sono fidata di lui. Gli ho raccontato tutto, mi ha abbracciata e ci siamo addormentati cosi. Fine." noto che hanno tutte gli occhi lucidi. Ma che problemi hanno? "Era cosi commovente la storia?" dico io, scoppiando a ridere. "Si!" loro, invece, scoppiano a piangere. Bah... "É bellissimo Tini." ho una faccia da punto di domanda in questo momento, molto probabilmente. "É bellissimo che tu sia finalmente riuscita a confidarti con qualcuno in cosi poco tempo! Con noi ci hai impiegato una vita. Lui, invece, sta abbattendo tutti i tuoi muri." Cande ha ragione, purtroppo. "Io con i miei muri sto benissimo." ed é veramente cosi. Nessuno riesce ad entrare pienamente nella mia vita e, forse, é un bene. "No che non stai bene!" mi grida Lodo. "Tutti abbiamo bisogno di qualcuno con cui sfogarci. Non si puó vivere da soli Martina." mi ha chiamata con il mio nome intero. Mi sa che l'ho fatta veramente arrabbiare. "Possiamo chiudere qua l'argomento e goderci una tranquilla giornata insieme?" odio quando mi danno consigli sulla mia vita. Sono cosi, punto. "Dai, Tini ha ragione. Andiamo a prendere il gelato!" Alba scatta in piedi appena sente la parola gelato. Fa morire dal ridere quella ragazza! Io, come al solito, prendo cioccolato e panna. Sono i miei gusti preferiti. Appena lo abbiamo preso torniamo a sederci sulla panchina di prima. "E voi? Siete innamorate?" faccio un sorriso malizioso e Mechi, per poco, non si strozza col gelato. "Ahah! Beccata! Voglio nome e cognome." Mechi abbassa il capo...imbarazzata? Mercedes che si imbarazza? É grave, molto. "E-ehm...no cioé...adesso te lo dico...sisi..." la blocco perché... "Non dirmi che é mio fratello. Ti prego, potrei svenire qua." alza di colpo la testa. "O santo dio." mi copro la bocca con la mano visibilmente scioccata. "Insomma é...carino..." "Ma se lo odiavi!" ribatto io. "Mi sbagliavo..." non dormiró più di notte, me lo sento. "Mh..." non so cosa dire, sul serio. "A te da fastidio?" "Assolutamente no Mechi! A me basta che tu sia felice." vado da lei per abbracciarla. "Oh mio dio sono già le sei!" dico sbloccando il telefono. "Hai un impegno?" mi chiede Alba. "Avevo promesso a Fran che facevamo la pizza insieme proprio come ai vecchi tempi quindi ora devo assolutamente andare! Ci sentiamo ragazze!" mando un bacio aereo a tutte quante e mi dirigo in fretta e furia a casa.
"Sono a casaaa." chiudo la porta alle mie spalle. "Ti sembra questa l'ora per arrivare a casa!?" ora parte la sgridata di Fran. "Scusa paparino." gli faccio la linguaccia e lui scoppia a ridere. "Non dovevamo fare la pizza? Susu." mi dirigo in cucina legandomi i capelli e tirandomi su le maniche della maglia. Fran mi segue. "Pensi di ricordati come si fa?" "Certo! La mia pizza era sempre la più buona." dico io mentre Fran prende gli ingredienti. "Lo vedremo..." mi fa un sorriso inquietante. Inizio a mettere tutto in una ciotola quando sento due mani sulla faccia. Quando le toglie, sono completamente bianca. "FRANCISCO STOESSEL!" iniziamo a rincorrerci per tutta la cucina. Sto per gettargli la farina addosso quando lui si abbassa. "Ops..." metto le mani sulla bocca dallo stupore. Dietro di lui c'era Jorge. "Tini...vieni un attimino qua." mi dice lui, tutt'altro che felice. Quando mi avvicino mi prende a mo' di sacco di patate e mi porta su per le scale. "No! Jorge non farlo ti prego! Lo sai che ti voglio bene! J...Jorge!" gli tiro dei pugni sulla schiena per cercare di farlo fermare ma niente. Mi porta in bagno, apre il rubinetto sull'acqua fredda e mi butta sotto la doccia. "Ma porca..." rimango paralizzata dal freddo. Ora so cos'ha provato Jack di 'Titanic'. "Scuse accettate." dice lui con un sorriso beffardo in volto. "Io. Ti. Odio." scandisco bene ogni parola per poi prenderlo per un braccio e tirarlo sotto la doccia. "Ecco, ora sono felice." ha una faccia scioccata ma poi entrambi scoppiamo a ridere. "Sei una stronza." rido ancora più forte. "Modestamente." chiudo il rubinetto ed entrambi usciamo dalla doccia. Non posso fare a meno di notare che indossa una maglia bianca, che ora é diventata trasparente ed attillata. Beh, se vi state chiedendo com'é il paradiso io ce l'ho proprio davanti agli occhi.
#AngoloAutrice
Non uccidetemi! Scusate per l'enorme ritardo. Il capitolo, a dir la verità, era pronto da un pezzo, solo che magicamente si é cancellato tutto. Ho avuto il Violetta Live a Verona e ora la scuola quindi non avevo tempo per riscriverlo. Ora ce l'ho fatta! *partono gli applausi* spero che ne sia valsa la pena di aspettare tutto questo tempo. Vi auguro buona lettura e spero che vi piaccia! xx.♡
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Colpa del suo sorriso
FanfictionMartina una ragazza di 16 anni, orfana e malata avrà la sua rivincita. Un ragazzo scombussolerà la sua vita. Le farà ritrovare la felicità persa, la farà sorridere...la farà vivere.