Mi lascia un dolce bacio sulla tempia per poi entrare, seguito da me, nella mia stanza. Forse mi sto innamorando...
Un'altra notte é passata serena. Serena...bella parola vero? Era da molto tempo che non provavo questo, la serenità. Che poi mi chiedo, esiste davvero? Fare pace con se stessi, con i propri demoni fare amicizia. Sembra tutto cosi strano...é veramente cosi la vita? Oppure la felicità é solo un momento di intervallo tra un male e un altro? La risposta non la trovo, l'unica cosa certa é che tra le braccia di Jorge sto bene. Ho trovato casa mia. Quella che cercavo da tempo. Quella che sembrava impossibile trovare...eppure, eccomi qua, ad ascoltare il respiro calmo di Jorge, i suoi battiti regolari. Uno, due, tre...e cosi via. Sono sincronizzati ai miei; o forse no. Sono più accellerati. Il mio cuore, sembra correre una maratona. Magari arriverà al traguardo, prima o poi. Raggiungerà quello di Jorge, unendosi, formando una cosa sola. Ho dormito poco, ma bene. La mia testa non smetteva di pensare: lo amo? O sarà solo attrazione fisica? Una cosa é certa. In questi pochi giorni che lo conosco ha sistemato il casino che c'é dentro di me, e non é cosa da poco. Un suono mi sveglia dai miei pensieri, un suono continuo, martellante, incessante. Sento Jorge infossare il viso nella mia spalla. É la sveglia. Maledetta. "Buongiorno nena." le sue parole escono strane, impastate dal sonno e, inevitabilmente, mi scappa una risata. "Buongiorno anche a te." un piccolo sorriso gli si forma sulle labbra e il mio cuore prende vita. "Che ore sono?" chiede lui. "MERDA." sono le 9:30 e alle 10:00 ho la visita. "Fuori dalla mia stanza Jorge! Vai a prepararti! Siamo in ritardo!" no, non ho il ciclo, eppure ho degli sbalzi d'umore pazzeschi.
Siamo in macchina. Jorge al volante, Francisco dietro e io di fianco al conducente. La strada sembra infinita, il cielo si sta oscurando e la mia testa sta esplodendo. Cosa succederà dopo l'esame? Davvero Dio vuole tutto questo per me? Cos'ho fatto di male per meritarmelo? "Siamo arrivati." annuncia Jorge. Sento un senso di pressione all'altezza del petto, che mi impedisce di respirare. Ansia.
Sono coricata, dentro ad un tunnel bianco. Cerco di mantenere la calma, mentre, dall'altra parte della stanza, Francisco e Jorge mi parlano. Potrei accendermi come un albero di Natale, oppure no.
Odio aspettare. Sono in sala d'attesa, che mi torturo il labbro inferiore. In queste ore si sta decidendo la mia sorte. Sto pensando a tutto quello che ho passato, a tutto quello che potrei passare se questo esame andasse bene...oppure no. "Martina, entra." la voce della dottoressa Brown mi fa tornare sul pianeta Terra. Prendo un bel respiro, guardo mio fratello, guardo Jorge e mi dirigo verso lo studio. La dottoressa mi indica la poltroncina davanti a lei; mi siedo. Mio fratello mi prende la mano e ne bacia il dorso. Una sensazione di calma invade il mio corpo. Decido finalmente di alzare gli occhi verso la dottoressa e la vedo sorridermi. "Buone notizie Martina. Dalla PET non é stato riscontrato niente di anomalo, e se questo dovesse non cambiare, vorrebbe dire solo una cosa; che hai vinto. Hai sconfitto il tumore e potrai finalmente vivere la tua vita da normale adolescente." cerco di assimilare tutte le parole, di cogliere il senso di ognuna di essa; e non mi sembra vero. Fino a poco tempo fa ero in bilico tra la vita e la morte e ora? E ora mi stanno dicendo che ce l'ho fatta, che la mia vita non fa veramente schifo e che posso cominciare da capo, dimenticando tutto, o forse no; perché certe cicatrici non si rimarginano, peró puoi sempre imparare a conviverci, a non sentire più dolore. Abbraccio forte mio fratello e scoppio a piangere, lacrime di gioia. Sento la mia spalla inumidirsi, anche lui sta piangendo e si, nonostante mi abbia abbandonato, nonostante tutto, é mio fratello e gli voglio bene come prima. Mi asciugo le lacrime e decido di andare ad abbracciare la dottoressa. É dovuta a lei la mia felicità. "Te lo meriti Martina." queste sono le parole che mi sussurra all'orecchio.
Siamo finalmente in macchina, sulla strada di casa e Jorge, in tutto questo tempo, non ha detto una parola. "Direi che é il caso di festeggiare! Cosa dici Tini?" mi chiede Fran. "Potremmo invitare tutti a mangiare una pizza!" propongo io. "Beh, mi sembra perfetto! Organizzo tutto io visto che tu hai di meglio da fare." da un pugno amichevole sul braccio della persona accanto a me. Jorge. "Cos'avete in mente voi due?" nessuna risposta. Decido di passare il resto del tragitto in silenzio, a guardare il paesaggio fuori dal finestrino. Arrivati a casa Fran scende dalla macchina e io rimango con Jorge. "Dove andiamo?" gli chiedo. "In un posto speciale nena." mi risponde lui.
#AngoloAutrice
Hello everyone! Sono stata velocissima questa volta *applausi scroscianti*.
Ho deciso di concentrare questo capitolo sulla figura di Martina. Ho scritto molti suoi pensieri ed emozioni che provava in quel momento e ho accantonato un po' gli altri personaggi, soprattutto Jorge, che avrà modo di ritornare in scena nel prossimo capitolo...cos'altro...spero vi piaccia e alla prossima! xx♡
STAI LEGGENDO
Colpa del suo sorriso
FanfictionMartina una ragazza di 16 anni, orfana e malata avrà la sua rivincita. Un ragazzo scombussolerà la sua vita. Le farà ritrovare la felicità persa, la farà sorridere...la farà vivere.