Capitolo 7

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Capitolo 7

Jo's Pov.

Finalmente dopo una giornata stancante di scuola sono a casa, sul mio adorato letto a pensare. A ritorno io e Stephy abbiamo parlato di tutte le cose che sono successe dall'inizio della scuola, dalle cose positive, come aver fatto nuove amicizie, alle cose negative, come aver litigato con le poche persone con cui abbiamo stretto. David mi odierà, non c'è che dire, e devo cercare di rimediare al più presto perché è stato l'unico ragazzo che mi abbia mai parlato, escluso Clark.

Vincent e Jackson se la sono presa con Stephy per non so bene quale motivo, e ora siamo di nuovo io e lei contro tutti. Sto buttata sul letto a non fare niente perché i compiti me li sono anticipati, oggi non ho nuoto, e mi sto annoiando a morte.

"Possiamo entrare?" chiedono i miei fratelli aprendo leggermente la porta.

"Si certo" rispondo sedendomi al bordo del letto.

La porta si apre del tutto e John e Michael entrano nella stanza abbastanza agitati, come se fossero turbati da qualcosa. Ho sempre detto ai miei fratelli che quando mi vogliono dire qualcosa non devono preoccuparsi, ma nonostante questo lo fanno sempre. Michael ha due anni più di me e non litigo quasi mai con lui perché ha un carattere bellissimo, mi da sempre ragione, mentre John ha tre anni più di me e con lui ho qualche divergenza ogni tanto perché siamo uguali, perciò vogliamo le stesse cose.

"Ragazzi, parlate. Mi state spaventando, è successo qualcosa a mamma e papà?" chiedo allarmata. Michael continua a spostare lo sguardo dalla mia camera a John mentre quest' ultimo si gratta la nuca nervosamente.

"Ehm... partiamo col dirti che ci dispiace tantissimo e che è stato un errore" comincia John. Ho paura di quello che stanno per dirmi perché forse ho capito e non voglio sentire.

"Infatti, Jo sai che ti vogliamo bene e che non l'avremmo mai fatto di proposito" aggiunge Michael.

"Basta! Andate al punto!" grido alzandomi dal letto e guardandoli negli occhi perché so che questo li mette a disagio.

"Bhe... ieri tu non c'eri e... noi siamo entrati in camera tua per prendere in prestito il caricabatterie del telefono. Il tuo computer, però era acceso e non abbiamo resistito, così abbiamo visto cos'era l'ultima cosa che avevi visto e abbiamo trovato..." dice John, ma lo blocco " una lista con i voti di tutti i ragazzi della scuola" dico quasi in un sussurro.

Spero con tutto il cuore che non sia così ma nel mio subconscio ne sono sicura, infatti loro due abbassano la testa, cosa che fanno quando sanno di avere torto.

"Come avete fatto?" riesco a chiedere a causa della mancanza del mio respiro.

"Volevamo stamparla per ricattarti in futuro ma per sbaglio abbiamo premuto 'invia', e non sapevamo dove l'avesse inviata finchè non l'abbiamo vista sul sito della scuola..." dice Michael guardandomi in faccia. "Jo non hai idea di quanto ci dispiaccia, faremo tutto quello che vuoi per farci perdonare" aggiunge.

Non so che dire o fare in questo momento, ho bisogno di camminare, pensare, di cambiare aria. Senza dire niente li sorpasso scendendo le scale e prendo il cappotto ma mentre sto per uscire mia madre mi chiama dalla cucina.

"Jo se esci potresti comprarmi qualcosa?" grida mia madre.

"Si..." dico sbuffando e avvicinandomi a lei, "cosa?" chiedo.

"Allora: latte, i biscotti per domani a colazione, succo di frutta, farina, tre o quattro zucchine, uova, pane, patate, pasta e... olio" dice, alla faccia del 'qualcosa'!

"Ok... ma perché non sei in studio?" chiedo. Entrambi i miei genitori sono avvocati e di solito sono a lavoro dalla mattina alla sera.

"Sono tornata per cercare delle carte importanti." dice rovistando tra i vari cassetti.

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