04.

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He says, “Oh, baby girl, you know we're gonna be legends. I'm the king and you're the queen and we will stumble through heaven. If there's a light at the end, it's just the sun in your eyes, I know you wanna go to heaven but you're human tonight.”

[Young God, Halsey.]


Rain alzò il cappuccio della felpa grigia che indossava sotto la giacca a jeans, a causa di un brivido di freddo. Dal cielo pioveva ancora qualche gocciolina d'acqua, mentre una brezza leggera soffiava su New York.

Guardò la figura di Luke che le dava le spalle e pensò a quanto fosse alto. Sicuramente sarebbe apparsa ridicola ai suoi occhi, pensò, visto che era davvero molto bassa.

«Dove stiamo andando?» chiese a bassa voce Rain.

«Da nessuna parte.»

«Ma..come..» fu interrotta prima che potesse concludere la frase.

«Quel ragazzo non mi piaceva.»

«Di quale ragazzo stai parlando, Luke?» rise Rain, probabilmente conoscendo già la risposta.

«Quel cameriere, George.»

Era così serio che a Rain venne freddo. Cosa insolita per lei, che anche se amava il freddo, non lo provava mai. Non poteva provarlo.

«È solo un cameriere.» alzò gli occhi al cielo. Lui nel frattempo si girò, rimanendo fermo.

«Rain..avvicinati, lentamente, a me.»

«Ma si può saper..»

«Fallo.» il suo tono era così autoritario, freddo e quasi protettivo che Rain non potè far altro se non indietreggiare piano, finché non si ritrovò schiena contro schiena con il biondo. Sentì una scarica elettrica attraversarle la spina dorsale, era Luke.
Si accigliò, non appena sentì un rumore metallico provenire alle sue spalle. Si girò lentamente e sgranò gli occhi non appena vide che l'oggetto che aveva in mano il ragazzo era proprio una spada, afferrata così saldamente che le nocche divennero bianche. Potè sentire la schiena di Luke irrigidirsi, guardò come anche i muscoli del suo viso cominciarono a contrarsi.

«non fiatare.» le mimò Luke.

Poi lo vide, inclinando la testa per poter capire di cosa si trattasse, vide gli occhi del ragazzo della caffetteria farsi rossi, come due pozze di sangue. Ringhiò, aprendo bocca e mostrando degli affilati canini far capolino dalle sue labbra.
Rain sentì le ginocchia di gelatina a guardarlo. Quello era davvero il ragazzo riccio di poco prima?

«Non si lasciano gli ordini senza pagare prima.» sussurrò George inclinando la testa prima a destra e poi a sinistra, facendo scricchiolare le ossa del collo.

Lo stesso momento in cui il moro balzò in un salto, Rain osservava come i peli sulle braccia creebbero, come il viso dapprima grazioso si mutò in un muso, qualcosa di spaventoso agli occhi della piccola ragazzina. Gli occhi rimamevano tali, sempre rossi.
Gli arti, non erano rimasti gli stessi, quattro zampe spuntarono al posto di braccia e gambe.

Rain guardava spesso dei telefilm o anche film. E poteva dire ad occhio e croce che George fosse un licantropo.

«I-io sono team Jacob!» disse Rain, alzando la voce un po' più del dovuto.

Rain » lrh - [sospesa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora