CAPITOLO 6

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15 settembre

La biblioteca: il mio angolino preferito dopo quella morbidissima poltrona in soggiorno posizionata giusta giusta vicino al caminetto, nella quale mi accoccolo come un gatto mentre faccio praticamente qualsiasi cosa, dalla lettura, al disegno, ai videogame.
Dopo una delle solite giornatacce a scuola, ho deciso che era proprio arrivato il momento di tornare nell'unico edificio della città che io non trovi totalmente inutile o noioso. (Sorvolo esplicitamente su tutte le cose spiacevoli che mi sono successe in classe, perché avendo già rotto la cornice in porcellana che mi avevano regalato per il compleanno vorrei evitare di distruggere qualcos'altro usandoti come boomerang).
Ad ogni modo, con la scusa che i miei tanto bene se ne sono andati a trovare un parente e non hanno nemmeno tentato di chiedermi se volevo andare con loro, dopo essermi divorata i miei soliti venti capitoli (se dovessi chiedertelo la mia lettura attuale si intitola Opal) mi sono "preparata" e sono uscita di casa armata di ombrello. Già, perché il cielo nuvoloso minacciava pioggia, e si sa che l'unica volta in cui non porto l'ombrello scende il diluvio universale con tanto di lampi sfuggiti a Zeus mentre gioca a freccette divine con i suoi compari.
Il lato positivo di questo tempo é che si incontra pochissima gente in giro. E dato che i miei capelli oggi sembrano una versione più lunga di quelli di Seamus di Harry Potter dopo che ha fatto esplodere qualcosa... meno persone mi vedono meglio é .
Appena sono entrata in biblioteca mi sono sentita quasi rinata. E' difficile spiegare questa sensazione a qualcuno che odia leggere, ma é come tornare nella propria accogliente casuccia o in mezzo ai propri amici. Tutti quei libri che riempiono gli scaffali in attesa che qualcuno li prenda tra le mani e inizi a sfogliarli immergendosi ogni volta in un mondo nuovo, il profumo della carta che ti accarezza le narici, un silenzio che per una volta non é sinonimo di solitudine ma di relax e concentrazione.
Certo, a volte ci sono quei soliti idioti che fanno tanto i gradassi sghignazzando ad alta voce tra le alte librerie alla ricerca di un volume da leggere per scuola (se non scaricano direttamente il riassunto da Internet), ma fortunatamente la maggior parte di questi primati preferisce girovagare per la città invece di rintanarsi in un "posto da sfigati".
Ad ogni modo, nonostante la biblioteca sia piuttosto piccola e purtroppo nemmeno molto fornita (come diamine si fa a non avere libri come Game of thrones o La casa della notte?!), rappresenta per me un posto quasi magico.
Arrivata nella saletta per il ritorno dei libri ho incontrato la mia bibliotecaria preferita: una ragazza sui venticinque anni dai capelli lisci e rossicci e un sorriso contagioso. La cosa divertente é che lei conosce il mio nome, ma io non ho la più pallida idea di quale sia il suo e non ho neppure il coraggio di chiederglielo. Non é poi un problema così grave. E' bello parlare con lei, perché mi dà ottimi consigli sui libri da prendere e con la sua spensieratezza riesce sempre a risollevarmi il morale.
-Ciao, sei arrivata a portarci il temporale?- mi ha detto, ridendo.
-Eh già, ma oggi mi sono armata per bene!- le ho risposto io indicando l'enorme ombrello e sfilandomi le cuffiette dell'MP4. Una delle mie leggi : musica e libri non vanno d'accordo. Per riuscire a capire bene ció che le pagine mi stanno raccontando ho bisogno di non avere altre distrazioni intorno a me, prima di tutto dal punto di vista sonoro. E non tirarmi fuori il discorso del multitasking: inutile fare una miriade di cose allo stesso tempo e ottenere risultati pessimi in tutte quante.
Nella sala per ragazzi c'erano solo tre persone intente a fare una ricerca su Internet utilizzando i PC messi a disposizione. Perfetto, così ho potuto girovagare con tutta calma alla ricerca della lettura perfetta. Solitamente quando ci sono altri ragazzi della mia età seduti ai tavoli cerco di fare in fretta perchè mi sento tremendamente a disagio, quasi tutta l'attenzione fosse su di me. Lo so che é stupido, ma come ti ho già detto mi faccio mille complessi sul mio fisico, quindi per me é particolarmente snervante dover stare con altri adolescenti. Stranamente invece con gli adulti non ho questo problema, forse perché ho meno paura di essere giudicata. Oggi con mia grande gioia ho potuto esplorare per bene ogni scaffale, accarezzando le copertine e leggendo le trame dei libri dai titoli più curiosi. E' così rilassante vedere tutti quei colori e quelle scritte che si susseguono, un arcobaleno di storie e avventure di cui puoi catturare per un attimo un raggio.
Dopo aver fatto la mia scelta - ovviamente due fantasy, che domande! - sono tornata nella saletta. Mentre aspettavo che timbrasse i cartellini dei libri con la data per la restituzione, il campanellino della porta ha tintinnato ed entrato Gabriel, un ragazzo di 5 scientifico che a quanto pare fa il volontario come bibliotecario. Come lo conosco? Semplice: mia madre dà ripetizioni di matematica, e tu non puoi nemmeno immaginare quanti studenti vengano a casa da noi per farsi aiutare. Praticamente ha il numero di cellulare di metà centro studi, conosce più persone della mia età lei di me. Che deprimente!
Probabilmente doveva avermi riconosciuto dato che ci eravamo visti un paio di volte a casa quando andavo ad aprire la porta (ridi pure, ma non é colpa mia se il Generale mi tratta come un portiere), perché quando mi ha vista mi ha sorriso salutandomi con un "ciao" educato. Non lo avevo mai osservato con attenzione, ma mi sono resa conto che il suo viso ha un qualcosa che trasmette tranquillità, così come i suoi occhi grigi. Sarei proprio curiosa di vedere come starebbe senza barba... ma lasciamo stare!
Comunque questa una dimostrazione pratica che i libri AIUTANO a socializzare, alla faccia dei "vip" che pensano siano per gli asociali!


Lonely - Diario di una nerdDove le storie prendono vita. Scoprilo ora