CAPITOLO 9

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08 ottobre


E' incredibile come la mia immaginazione inizi a correre non appena mi infilo nel letto e chiudo gli occhi. Sembra quasi che le versioni "animate" delle storie a cui ho lavorato durante il giorno e di cui non ho ancora trovato una buona continuazione danzino dietro alle mie palpebre chiuse insieme a parole e frasi da usare.
Come una specie di magia. O forse é semplicemente la mia mente malata che lavora con più facilità quand'4 tenuta al caldo dalle coperte. Già, perché non solo divoro libri, mi guardo persino quattro puntate di seguito di un anime o termino il volume di un manga in nemmeno mezz'ora, ma scrivo persino storie.
Sia chiaro, non le solite storie d'amore in cui tutti fanno il filo ad una ragazza che si vede bruttissima ma in realtà é una specie di miss America. Ammetto che non disdegno quel minimo di romanticismo, ma dev'essere assolutamente inserito in un contesto più ampio, ancor meglio se si parla di uno sfondo fantasy o paranormale.
Così vale anche per i miei racconti: dopo varie disavventure, mostri terrificanti e nemici da sconfiggere, é possibile che il/la protagonista abbia un lieto fine dal punto di vista amoroso. Visto peró che la maggior parte delle giornate ho un diavolo per capello, é più probabile che l'happy ending finisca direttamente nel cestino sostituito da un finale tragico che implica la morte di chissà quanti personaggi o una separazione strappalacrime. Potrà sembrarti assurdo, ma guarda che ho fatto una prova segnando per un mese tutte le giornate "buone" e quelle no, e indovina quali erano in netta maggioranza? Ovviamente quelle in cui avevo un diavolo per capello o mi sentivo più depressa di Mirtilla Malcontenta, e ti assicuro che ce ne vuole per superarla.
Ammettiamolo: scrivere una storia che sfiori come minimo la decenza badando oltre alla pura e semplice sintassi pure all'intreccio é una faticaccia, senza contare che non mi accontento mai di una cosina semplice sulle mille parole e senza alcune pretese. No, una fanfiction delle più semplici deve averne come minimo seimila perché mi ritenga soddisfatta! E' buffo, tuttavia la lunghezza é una delle prime cose che osservo durante la scelta di un libro da leggere. Non so perché ho la sciocca convinzione che un libro più grosso sia migliore perché riesce a raccontare più eventi, nonostante io abbia letto romanzi di 250 pagine come Damned che mi hanno colpita come un fulmine a ciel sereno, entrando tra la casta privilegiata dei miei preferiti.
E pensare che fino alla prima media era per me uno strazio scrivere quegli insopportabili temini che la maestra ci assegnava dopo una qualsiasi gita! Non immagini quante volte il Generale mi abbia sgridata perché arrivavo da lei il giorno prima della data stabilita della consegna dicendole che non sapevo cosa scrivere, e dovevamo passare come minimo tre ore insieme cercando di buttar giù almeno qualche frase.
Nel giro di un'estate é cambiato tutto. Forse è successo perch sia in prima che in seconda facevamo soprattutto temi con tracce fantasy, ma in me é scoppiato un amore per la scrittura che inizialmente mi ha lasciata piuttosto sorpresa. Era fantastico vedere anche come la mia insegnante premiava i lavori che facevo, incoraggiandomi nella mia nuova passione e invitandomi a partecipare a vari concorsi. Certo, da quando ho iniziato le superiori mi sono dovuta rassegnare a noiosissimi saggi e temi espositivi sugli argomenti utilizzati più o meno da quando hanno inventato la scuola, ma nel mio tempo libero cerco sempre di mantenere allenata la mia immaginazione.
Ed é proprio grazie alla mia passione per la scrittura che mi sono incontrata con Damien in biblioteca! Ma partiamo dall'inizio. La nostra scuola possiede anche una specie di "redazione" nella quale i ragazzi interessati al giornalismo si incontrano, pubblicando due volte l'anno un giornalino in cui vi sono articoli che parlano di vari soggetti, comprese le frasi più popolari dei professori.
Un paio di giorni fa stavo andando in bidelleria, quando ho incrociato Damien.
-Perfetto, cercavo proprio te!- ha esclamato.
Figurati la mia reazione, mancavano solo gli angioletti a cantare in coro!
-Ehm... dimmi pure.- ho balbettato io.
-Avrei un assoluto bisogno che qualcuno preparasse un articolo sulla mostra che ha fatto il prof di scienze a inizio anno, e mi hanno detto che tu sei molto brava nei temi.- mi ha detto, con uno dei suoi sorrisi furbi.
"Chissà chi gliel'ha detto... dubito fortemente che siano state Tamara e Jessica." ho pensato, scoppiando quasi a ridere per l'assurdità di quell'idea. Tuttavia, c'era un problema.
-Peró io non sono andata a vederla, quindi non saprei proprio come fare...- Mi dispiaceva un sacco non poterlo aiutare, ma non avendo mai fatto miracoli dubitavo che avrei iniziato in quell'istante.
-Tranquilla, abbiamo noi in redazione i dati e i commenti dei visitatori, basta solo che tu metta tutto insieme in un articolo interessante! Facciamo così, oggi pomeriggio vediamoci in biblioteca, e vediamo insieme tutto il materiale. Direi che verso le quattro va benissimo. A dopo allora!-
Sono riuscita a mormorare un "sì" prima che lui se ne corresse via in classe.
Ti starai chiedendo com'é andata, immagino. Splendidamente! Certo, durante le tre ore successive di lezione non ho prestato la benchè minima attenzione a quello che diceva il prof, ma le due ore con Damien sono state fantastiche! Va bene, abbiamo parlato quasi solo della mostra, ma si é dimostrato ancora una volta un ragazzo fantastico, intelligente e sempre pronto a dire una battuta divertente.
Stranamente Gabriel quando ci ha visti entrare non mi ha salutata calorosamente come al solito, ma si é limitato ad un cenno della mano. Probabilmente era solo impegnato, in fondo con l'inizio della scuola c'é molta pi gente che va in biblioteca a quell'ora. Devo ammettere che ho sempre odiato scienze, quindi se me l'avesse chiesto qualcun altro avrei sicuramente rifiutato, ma come avrei potuto dire di no proprio a Damien? Così ho dovuto concentrarmi il più possibile per cercare di capire almeno alcuni degli esperimenti che avevano mostrato durante alla mostra, pensando nel frattempo a come integrarli nell'articolo.
Il giorno seguente, dopo esser rimasta sveglia fino a notte inoltrata per terminarlo, sono andata di bella mattina da lui, consegnandogli il foglio. Dopo averci dato una rapida letta, Damien ha sollevato i suoi fantastici occhi nocciola incrociando i miei e ha esclamato entusiasta:-Questo sì che é un signor articolo!-
Probabilmente in quell'istante le mie guance già rosse di loro hanno assunto il colorito di Fanny, la fenice di Silente. -Ma no, non niente di che dai, non esagerare!- gli ho risposto (in realtà orgogliosissima come non mai) riuscendo a fargli un sorriso.
Avrei tanto voluto vedere l'espressione di Jessica e Tamara, visto che continuano a dire che "scrivere storie é per asociali depressi"!

Lonely - Diario di una nerdDove le storie prendono vita. Scoprilo ora