Informazioni personali

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Siamo sppena tornati a casa dopo più di due ore di viaggio in auto passate ad ascoltare la radio. Questa ha parlato di ciò che era successo ieri alla basa militare dove ci stavamo proprio noi; ed ha aggiunto che tutto ciò non era successo solo da noi, ma bensì nella maggior parte delle basi militari sparse per il mondo, solo che qualcuna, anche se sotto attacco, è riuscita a mettere in salvo dei civili al suo interno, mentre la nostra è andata completamente distrutta. Arrivati Sebastian si sbriga a svuotare l'auto, mentre io penso prima a correrre in camera da Sophie che, fortunatamente, dorme ancora e non si è neanche accorta che l'avevamo lasciata lì. Appena la raggiungo in camera la sento lamentarsi fra le coperte allora decido di svegliarla.
《Mh... no...》La sento dire fra un lamento e l'altro. Poi urla. Io mi spavento e sussulto, allora la strappo dalle coperte e me la stringo al petto, Sophie comincia a darmi pugni sul petto ed ad agitarsi senza ancora aprire gli occhi. Urla strazianti escono dalla bocca di quella bambina spaventata, si strattona dietro lontano da me e mi sfugge dalla presa. Appena si allontana arriva Sebastian col fiatone preoccupato. Sophie stava piangendo ma una volta aperti gli occhi mi salta in braccio e comincia a piangere. Non serve che dico niente a Sebastian per fargli capire cosa fosse successo, lui semplicemente in silenzio mi si avvicina e mi posa una mano sull spalla. Dopo pochi minuti passati cosi in silenzio Sebastian ci lascia sole chiudendosi la porta alle spalle, al che Sophie mi si stacca restandomi in braccio, le guardo il viso, è distrutta.
《Sophie..》È tutto ciò che riesco a dire piano. 《Scusa.》Mi risponde ferma.
《Quanti anni hai?》Le chiedo toccandole i capelli e con un sorriso finto. Lei non sorride ma risponde: 《nove.》
È cosi piccola penso. Per avere nove anni è molto minuta e questo mi ricorda me stessa dato che anche io sono piccola fisicamente. Lei con i suoi occhioni verdi e il suo viso strapieno di lentiggini ricorda una bambina di sette anni al massimo.
《Hai fratelli o sorelle?》Continuo a chiedere.
《Ho un fratello di tre anni. Ieri io e mamma eravamo andate avanti fra i militari per cominciare a prendere posti in fila lasciando papà e Jonathan dietro...》Si blocca.
《Okay okay, mi basta.》Dico facendole un sorriso ed abbracciandola forte. Ha perso la sua famiglia e ora gli incubi la perseguitano.
Non appena l'abbraccio entra Sebastian con due fette di pane semplici e ne porge una a me e una a Sophie.
Mangiamo insieme, sul letto, senza parlare: in questo momento non serve, rischiamo di rovinare tutto. Ora sembriamo una vera famiglia felice la domenica mattina, ma nossuno di noi è felice, siamo tutti distrutti.
Ora che so qualcosa in più riguardo Sophie voglio conoscere meglio anche Sebastian.
Dopo aver finito di mangiare prendo Sophie per mano e l'accompagno al piano di sotto. Ci sediamo su un divano molto spazioso davanti alla televisione in un grande salone. Ovviamente siamo senza corrente quindi non possiamo guardare la televisione ma ci accontentiamo di stare sedute a disegnare sul tavolino davanti a noi. Io non sono brava a disegnare quindi faccio solo omini stilizzati che fanno cose normalissime, mentre Sophie disegna una famiglia felice in una casa molto spazione immersa nel verde.
Decido di lasciarla sola e di andare da Sebastian che nel frattempo stava sistemando la cucina.
Mi affaccio senza farmi sentire perché noto che non stava sistemando come mi aspettavo ma stava semplicemente seduto davanti il tavolo su una sedia di legno chiaro. Aveva il pugno chiuso mentre si reggeva la testa e con l'altra mano accarezzava il tavolo, nervoso. Stava evidentemente pensando a qualcosa che lo lasciava pensieroso e anche triste in qualche modo. Decido di non dargli fastidio e faccio per andarmene quando sento che mi chiama. Sussulto perché non pensavo mi avesse visto ma comunque gli vado vicino e mi siedo accanto a lui. Restiamo entrambi in silenzio, poi sono io la prima parlare.
《Sophie sta disegnando nel salone...》Lo informo. Lui annuisce senza dire niente. 《Vorrei farti qualche domanda.》Aggiunge dopo un attimo di silenzio, io acconsento: mi chiede come avevo raggiunto la base militare e io gli spiego tutto ciò che vuole sapere. Gli parlo di mio parde e del fatto che mia madre sta in servizio all'estero per qualche mese e che sarebbe dovuta tornare fra tre mesi. Gli racconto tutto ciò che vuole sapere su mia madre e del fatto che non la vedo quasi mai perché passa più tempo in missioni all'estero come militare piuttosto che a casa, ma a me va bene cosi perché la vedo ogni anno ai miei compleanni, poi a Natale e a Capodanno. Insomma gli racconto tutto su di me. Poi sono io a chiedergli dei suoi genitori e lui si limita a dire che stanno anche loro spesso fuori per lavoro in quanto uomini di affari e suo zio, il proprietario della casa dove alloggiamo qusti giorni, è come un padre per lui. Non mi dice altro riguardo a lui, ma per ora mi basta questo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 18, 2016 ⏰

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