CHAPTER FOURTEEN

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Quando arrivarono nel Cheshire il cielo era grigio. Forse era un segnale di tutto ciò che sarebbe successo, o forse no, perché di solito il cielo in Inghilterra era grigio. Ma la tempesta perfetta era proprio dietro l'angolo.

"Pensi che gli piacerò?" Niall chiese nervosamente quando Harry bussò alla porta di sua madre. Harry sorrise dolcemente.

"Ti ameranno" rispose baciando la fronte di Niall.

E poi la porta si aprì, mostrando una bella donna con i capelli neri e gli occhi come quelli di Harry.

"Tesoro" disse abbracciando Harry strettamente "Mi sei mancato"

"Mi sei mancata anche tu, mamma" rispose, staccandosi. "Mamma, lui è Niall. Niall lei è mia madre. Beh, vi conoscete già"

"P- è bello rivederti" Niall disse nervosamente, le mani iniziavano a sudare.

"Oh Niall, è passato tanto tempo dall'ultima volta che ti ho visto! Vieni qui tesoro" Anne disse abbracciando Niall come se fossero amici di vecchia data. "Entrate, Gemma è in cucina" Anne disse, staccandosi.

Entrarono in casa, mano nella mano, e Harry spinse Niall in cucina, dove trovarono una bella ragazza.

"Gem!" disse Harry.

"Harry!" entrambi si abbracciarono.

E Niall rimase lì a contemplare la scena, in attesa di Harry. E proprio come se Harry gli leggesse nella mente, lo presentò.

"Gemma, lui è Niall" disse alla fine.

"Piacere di conoscerti" Niall disse allungando la mano. Ma Gemma rimase ferma.

"Oh, quello che se n'è andato senza un motivo apparente e dopo cinque anni è tornato come se niente fosse" disse freddamente. e Niall sentì come se una tonnellata di mattoni fossero caduti su di lui.

"Gemma, ti prego" Harry disse "ora va tutto bene, non c'è bisogno di parlare di questo"

Ma Niall non si mosse, era congelato.

"Se lo dici tu, ma non venire da me quando se ne andrà"

Harry fece un respiro profondo. 

"Non-" Niall provò a protestare ma Anne lo interruppe.

"Va bene, è ora di cena!"

***

Più tardi, durante la notte, ne parlarono. Niall era con Harry nella sua vecchia camera, ed entrambi, guardavano il soffitto.

"Mi dispiace per Gemma" Harry sussurrò, perché era mezzanotte e non voleva svegliare nessuno. "Le ho detto tutto quello che è successo e-"

"Le hai detto della mia malattia?" Niall lo interruppe senza alcuna emozione.

"No, non l'ho fatto" rimasero in silenzio, poi Harry parlò di nuovo "E' qualcosa di personale, lo dovresti dire tu non io"

Niall non disse nulla. Ascoltò il bel suono della pioggia che si infrangeva sul tetto e contro la finestra.

"Sei arrabbiato?" chiese Harry.

"Voglio solo dormire" Niall disse e pensò ad Harry, a tutto quello che era successo. Voleva tornare a casa, e stare sul letto con Harry per tutto il giorno. Ma ora era arrabbiato con lui, e non sapeva nemmeno il perché. Voleva solo dormire perché il giorno dopo sarebbe stato un nuovo giorno.

***

La mattina dopo, Niall fu svegliato dalle labbra di Harry che lasciavano baci lungo tutto il collo, la sua mascella e dietro l'orecchio.

"Buon giorno bellissimo" Harry sussurrò.

Niall sorrise, con gli occhi ancora chiusi, ma non voleva sorridere perché era ancora arrabbiato con Harry. Ma come poteva esserlo se Harry gli lasciava baci sul collo?

"Non è giusto" Niall disse, aprendo gli occhi.

"Cosa non è giusto?" Harry chiese sorridendo contro il collo di Niall, mentre lo baciava.

"Questo, quello che stai facendo, non puoi svegliarmi così" Niall disse sorridendo. "Dovrei essere arrabbiato con te" accarezzò dolcemente i riccioli di Harry.

Harry baciò Niall, e Niall lo odiava perché non poteva avere questo effetto su di lui, era determinato ad essere arrabbiato con lui per almeno tutto il giorno.

"Dobbiamo svegliarci, la colazione  è molto probabilmente pronta" disse Harry.

"Non voglio andare" disse Niall sembrando un bambino, ed Harry pensò che fosse adorabile. "Ho paura che tua sorella mi odi" Harry ridacchiò.

"No, non ti odia, capirà che ci amiamo"

"Come fai ad esserne così sicuro?"

"Perché ti amo" Harry sorrise semplicemente e Niall ricambiò. "Andiamo, vestiti" Harry disse dando a Niall un veloce bacio sulle labbra prima di alzarsi dal letto.

***

Il resto della giornata andò benissimo. La pioggia continuava a scendere, ma a loro non importava. Anne mostrò a Niall delle foto di Harry da bambino, e Harry arrossì. Continuarono a parlare e a ridere tutto il giorno e Niall iniziò a pensare di essere un idiota ad essere spaventato, perché stava davvero bene, ma forse era perché Gemma non si era ancora vista, ed era ancora nella sua camera, probabilmente evitava Niall.

Ma quando quella notte tutti dormivano, Niall andò in cucina per bere qualcosa e la trovo lì.

Niall non disse niente, anzi, si avvicinò al frigo e prese il latte, riempendosi un bicchiere. Se ne stava per andare, ma lo fermò.

"Niall" la guardò "perché non ti siedi?"

Niall si sedette di fronte a Gemma, e il momento non poteva che essere più imbarazzante.

"Credi davvero di amare mio fratello?" gli chiese. Niall sentiva un nodo alla gola, ma doveva rispondere.

"Sì, lo amo" Niall rispose. 

"Allora perché lo hai lasciato?" Niall non sapeva cosa dire, se non la verità.

"E'... complicato" lei sorrise dolcemente.

"No che non lo è, non si lasciano così le persone che ami"

Niall voleva scomparire, voleva soffocare bevendo il latte e morire proprio lì, perché non sapeva che dire. Guardò il bicchiere.

"Mio fratello ha sofferto molto nella sua vita, merita qualcosa di meglio. E tu non sei il meglio per lui"

E poi Gemma si alzò, lasciando solo Niall con i suoi pensieri.

***

Il giorno dopo fu uno schifo. Fuori c'era una grande tempesta. Niall agì in modo strano per tutto il giorno, e fingeva sorrisi quando qualcuno gli diceva qualcosa.

Anne uscì e Gemma rimase nella sua camera, lasciando Harry e Niall da soli a guardare la TV. Erano seduti nello stesso divano, ma troppo lontani per i gusti di Harry. Niall guardava la TV, ma non era chiaramente interessato. Harry la spense, avvicinandosi a Niall.

"Vuoi dirmi cosa c'è che non va?" Harry disse preoccupato.

"Niall, ti conosco. Sono stanco di vedere sorrisi finti e poi non vuoi nemmeno toccarmi. So che c'è qualcosa che non va, perché non me lo dici?"

"Ho pensato" Niall iniziò "che meriti qualcosa di meglio, Harry" disse citando Gemma.

Harry rimase confuso, che diavolo gli stava dicendo il suo ragazzo?

"Di cosa stai parlando Niall?"

"Non sono il meglio per te" disse Niall, citando ancora Gemma, lasciando scivolare una lacrima sulla guancia.

"Niall, stai scherzando vero?" Harry disse iniziando a farsi prendere dal panico. "Non mi stai lasciando, giusto?" 

"Non lo so" disse Niall guardandosi le mani.

"Niall ti prego, non farlo, cosa c'è che non va, che ti ho fatto di male?"

Niall non sapeva che dire, ma doveva dire qualcosa perché non poteva lasciare Harry dicendo che aveva fatto qualcosa di sbagliato quando era stata l'unica cosa giusta nella sua vita.

"Non è tua la colpa  Harry, è solo mia. Da quando ci siamo incontrati ti ho fatto solo soffrire e voglio che tu sia felice. Ti meriti qualcuno meglio di me"

"Ma non m'interessa, io voglio solo te"

"Harry ti amo, lo sai, ma abbiamo bisogno di tempo. E' necessario prima di renderti conto che non sono il meglio per te"

"No Niall non dirmelo, ti prego, non lasciarmi di nuovo" Harry pianse.

"Se rimango sarei egoista, sto solo facendo questo perché voglio il meglio per te"

"Sei tu il meglio per me, Niall!" Harry urlò tra i singhiozzi.

"Non sai quello che stai dicendo" Niall disse sorridendo amaramente.

"Che diavolo sta succedendo?!" All'improvviso apparì Gemma. Entrambi la guardarono. "Che cosa ti ha fatto?" Gemma chiese vedendo Harry piangere.

"Niente" disse Harry arrabbiato.

"Mi dispiace" Niall sussurrò guardando Harry, poi se ne andò.

E Harry pianse ancora, perché Niall aveva portato con se il suo cuore.

Scusate se ieri non ho messo il capitolo ma sono stata all'expo tutto il giorno. Detto questo, fatemi sapere che ne pensate e se ci sono errori. Ringrazio traduzioned per la traduzione e anonymustotalus per avermi dato il permesso di tradurla. Un bacio e ci vediamo mercoledì con il quindicesimo capitolo :)

N.||⚓️

PHILOPHOBIA   • •italian translation• •Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora