Sono le sette e come al solito con tutta la calma possibile immaginabile mi svegliai, con una mossa alla Kung fu panda riuscii a sedermi sulla sedia a rotelle e ,dopo tutta sta fatica già di primo mattino, andai a fare colazione ancora mezza addormentata e con i capelli tutti arruffati. In sala da pranzo c'erano mia madre e mio padre adottivi che, con aria pimpante già di primo mattino, mi dettero il buongiorno e io tra uno sbadiglio e l'altro riuscii a fare altrettanto.
Finito di fare colazione mi andai a preparare per la scuola mi sciacquai la faccia, mi lavai i denti, mi vestii con vans, jeans attillati, canotta e felpone poi mi pettinai, un po' di trucco e partii per la scuola. Mio padre mi accompagnò a scuola come tutti i giorni del resto e prima di andare al lavoro mi disse che il giorno stesso si sarebbero svolti i colloqui con i genitori e mi sarebbe venuto ancora a prendere lui e non la mamma, dopodiche mi aiutò a scendere, lo salutai e se ne andò al lavoro.Nel frattempo io mi stavo dirigendo verso l'entrata della scuola quando vidi i miei migliori amici Alex, Sara, Giorgia e Marco che mi salutavano io li raggiunsi così saremmo entrati a scuola tutti insieme. Quando fui a metà strada mi incantai a guardarli e pensai tra me e me quanto fossi fortunata ad avere amici così... Ero talmente assopita dai miei pensieri che non mi accorsi di essere arrivata e con aria imbambolata parlai...L: "Buongiorno ragas! Come va?" Dissi io.
A: "Bene dai se non fosse che ho la verifica di matematica alla prima ora..."
M: "Già e credo che ce la farà difficilissima perché l'ultima volta quel rompi palle di Marco ha detto che era troppo facile... Ci credo che per lui è facile è una segia ..."(In dialetto Bergamasco "segia" = secchione)
G: "Che botta di culo proprio! Per fortuna io e te Lucre non abbiamo niente..."
L: "Già... Ma ragazzi è normale sentire uno strano formicolio alle gambe?"
S: "No, ammeno che non ti si siano addormentate le gambe ma tu non dovresti avere questo problema... come mai sta domanda?"
L: "No così curiosità..."In quel momento suonò la campanella e fummo costretti a entrare dopo che ci salutammo andammo ognuno nelle rispettive classi. Io e Giorgia entrammo in classe dove c'era già il profe che ci aspettava con aria scocciata e saccente.
Finita la scuola andammo in un bar li vicino, dato che i nostri genitori erano tutti al colloquio decidemmo di aspettarli li, ordinammo da bere e, per ammazzare il tempo, tirai fuori il cellulare dalle tasche per vedere le varie notifiche.Tra le notifiche ce n'era anche una di YouTube dove mi segnala che Leonardo Decarli aveva caricato un video allora io mi precipitai subito a vederlo con miei amici che mi guardavano con aria basita, come se fossi una pazza, ma a me non importava, perché ogni volta che guardo Leo intorno a me non sento più nienete, mi perdo nei suoi occhi azzurri-verdi e non capisco più nulla fino a che il video non finisce e ritorna tutto normale.Sara a un certo punto mi fa...
S: "Un video di Decarli?"
E io con i cuori al posto degli occhi gli risposi...
L: "Siiiii...."
Scoppiarono tutti a ridere e mi diedero della pazza. Non che fosse vero... (Ok forse si hahaha )
In quel momento non mi accorsi che fosse arrivato il cameriere, aveva sentito la conversazione e ci disse che il giorno dopo Decarli sarebbe stato ospite alla Mondadori Bookstore per firmare il suo libro e per conoscere i suoi fan... Io lo interruppi per ricordagli che a lui non piaceva considerarci fan ma amici. Lo sapeva prrchè gliene aveva parlato il suo capo per un progetto che aveva in mente con la mondadori e lo aveva avvisato di questo evento. Dopo di che mi guardò con aria saccente ci diede il conto e se ne andò.
A quel punto esclamai...L: "Noi dobbiamo andare a quell'incontro!" Giorgia mi guardò e mi disse...
G: "Noi?!?"
L: "Si noi voglio che veniate anche voi!"
M: "Ma scusa è il tuo idolo mica il nostro" A quel punto Sara disse...
S: "Eddai ragazzi cosa ci costa in fondo lei ci tiene tantissimo e abbiamo il dovere come migliori amici di accompagnarla e farle realizzare questo piccolo sogno e noi poi al massimo l'aspettiamo al piano di sotto e boh prendiamo un gelato dato che c'è una gelateria li vicino..."
M: "Hai ragione io ci sto!".
Dopo qualche minuto di riflessione anche Giorgia e Alex accettarono e io ero talmente felice che mi misi a piangere dalla felicità e continuai a ringraziarli ancora e ancora. Poi in quel momento arrivarono anche i nostri genitori, gli raccontammo tutto e mio padre si offrì di accompagnarci.
Dopo aver riso e scherzato ancora per un po ci separammo e ce ne tornammo ognuno a casa propria. Ero talmente eccitata che non riuscii quasi a chiudere occhio ma alla fine la stanchezza si fece sentire e mi addormentai beatamente con un sorrisone da ebete sulle labbra....Ciao ragazzi/e spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto è la prima storia che scrivo e sono molto contenta di averla fatta su una passione che ho e di essermi decisa a condividere spero che nell'insieme la storia vi piaccia.
《L》