Capitolo 5: ........

170 5 0
                                    

Quella sera stessa Leo mi scrisse...

Leo: " Oggi è stata la giornata più bella che io abbia mai passato con qualcuno...<3"
L: "Anche per me è lo stesso<3"
Leo: "Senti domenica c'è la festa in piazza ti va di venire? Porta anche i tuoi amici se ti va."
L: "Sisi con molto piacere non vedo l'ora<3 <3 <3 adesso però devo andare notte<3."
Leo: "Ciao <3"

Comunicai subito la notizia a tutti e senza pensarci due volte accettarono fui così contenta... Cominciai a farmi filmini mentali sulla festa prima di addormentarmi il cuore mi batteva forte, mi addormentai con questa sensazione di serenità mai provata prima finalmente ero felice.
Passavano i giorni e la festa si avvicinava sempre di più, il giorno prima uscii con Giorgia e andammo a fare un giro per le vie di Milano lei mi disse...

G: "Lucre ma alla festa dell'ultima volta cosa è successo tra te e Leo non la smettevate di lanciarvi occhiatine, tu poi eri non rossa, bordo ed eri stranamente silenziosa."
L: "Non lo so quando stavamo ballando è scattato qualcosa in me... Non me lo so spiegare neanche io è come se io fossi sdraiata su una nuvola e lascio che la brezza mi culli con tutta la sua delicatezza."
G: "Sai come si chiama qusto per noi comuni mortali?
AMORE! Sei partita ormai non torni più in dietro ti dico solo una cosa vacci piano..."
L: "Ma non credo possa mai succedere qualcosa siamo come le due facce di una stessa medaglia uniti ma diversi."
G: "Si siete come le facce di una stessa medaglia siete diversi, ma... per formare una medaglia essi si devono unire per formare una cosa sola."

Li io non dissi più niente cambiai rapidamente discorso, quel paragone mi fece riflettere un sacco pensai "Forse Giorgia aveva ragione forse... nooo non potrà mai essere o forse si" quei pensieri mi tempestavano in testa non pensavo ad altro...
Era la sera prima della festa e prima di addomentarmi ricevetti un messaggio da Leo...

Leo: "Non vedo l'ora che sia domani...; D"

Io non risposi ero troppo stanca di conseguenza spensi il telefono lo misi sotto carica e mi misi a dormire.
Il giorno dopo mi svegliai con un mal di gambe incredibile e il che era assurdo dato che in teoria non dovrei sentire niente alle gambe ma non feci pesare troppo la cosa, andai a fare colazione quando ebbi finito oltre al mal di gambe sentii una sensazione di vertigini per pochi secondi poi svani anche a questo non diedi troppo peso mi rimisi in sesto e andai a cambiarmi per andare con mia madre al centro commerciale.
Quando tornammo mi feci una doccia veloce e andai a prendere un vestito che apparteneva a mia madre naturale, era bellissimo un vestito che arrivava appena sopra il ginocchio rosa chiaro con dei fiori colorati sul fondo della gonna... mi misi delle ballerine nere e, dopo essermi pettinata e truccata andai alla festa.
Quando arrivai Giorgia mi stava già aspettando mi disse che non era ancora arrivato nessuno e allora girammo un po per la festa nel mentre mi squilló il telefono era Marco quando risposi mi disse che erano arrivati e di andare dove c'erano la bancarelle con i fiori quando li raggiunsimo mi girò la testa ma non lo diedi a vedere dopo qualche minuto arrivò Leo che propose di andare a fare un giro per le bancarelle.
Ci incamminammo... Dopo mezz'ora oltre che ai giramanti di testa mi veniva da vomitare e facevo fatica a respirare mi ricordo solo che stavamo camminando e a un certo punto vidi tutto ner. Mi risvegliai in ospedale a me sembrò solo un attimo invece passarono 3 giorni prima che mi risvegliassi.
Al mio risveglio c'era Leo con aria di chi non dorme da un po con la barba incolta e gli occhi rossi e gonfi intorno a me tutti i miei amici con il morale sotto terra.
Inizialmente tenni gli occhi socchiusi per capire come fosse la situazione poi aprii gli occhi totalmente e con aria stranita dissi...

L: "Ma che cazzo è successo?!"

Li tutti mi guardarono sbalorditi come se non si aspettassero che io mi risvegliassi( grazie vi voglio bene anche io, tranquilli ci vuole molto di piú per accopparmi) dopo un minuto di silenzio quasi inquietante tutti cominciarono ad abbracciarmi e a piangere mi dissero che pensavano non mi svegliassi più mi raccontarono anche dell'incidente che praticamente ero alla festa quando svenni chiamarono l'ambulanza al volo e che quando arrivai in ospedale , dopo le varie visite, i dottori dissero che avevano una brutta notizia per me... Dopo pochi minuti entrò il dottore che fece uscire tutti dalla stanza, mi disse che avevo il cancro al cervello e che i malori che sentivo erano parte di quel male e che poteva essere curato ma solo attraverso un'operazione che poteva avere delle ripercussioni sul fisico o addirittura non poteva andare a buon fine essendo in una parte delicata del cervello...
Io dovevo prendere una decisione se affrontare l'operazione e affrontarne le conseguenze o morire, ovviamente se uno ha due dita di cervello sceglierebbe la prima ed infatti è quello che feci l'operazione era fissata per il fine settimana della settimana dopo....

《L》

Lost in your eyes |Leonardo Decarli|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora